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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10428 del 17 luglio 1989
«Integra gli estremi del reato di istigazione aggravata di militari a disobbedire alle leggi l'apologia, compiuta mediante scritte su edifici e cose mobili, di fatti posti in essere o propugnati dalle brigate rosse e cioè la lotta armata per il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3486 del 20 giugno 2000
«Il reato di cui all'art. 270 bis c.p. (associazioni con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico), è un reato di pericolo presunto, per la cui configurabilità occorre, tuttavia, l'esistenza di una struttura organizzata, con un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3639 del 6 aprile 1982
«Il reato di propaganda ed apologia sovversiva o antinazionale, previsto dall'art. 272 c.p., è un reato di mero pericolo contro la personalità dello Stato, derivante non dalla manifestazione di un pensiero, bensì dalla propugnazione della violenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26907 del 3 luglio 2001
«A seguito della sentenza interpretativa della Corte cost. n. 65/70, l'apologia di reato punita dall'art. 414 ultimo comma c.p. deve considerarsi reato a pericolo concreto; pertanto la condotta di chi compia l'esaltazione di un fatto o del suo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2997 del 27 ottobre 1994
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 414 c.p. è sufficiente la formulazione di un giudizio favorevole del fatto delittuoso, trattandosi di una figura di reato con evento di pericolo presunto. (Fattispecie relativa ad apologia dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13534 del 3 dicembre 1986
«L'elemento soggettivo del reato previsto dall'ultimo comma dell'art. 414 c.p. si identifica nel dolo generico e nella cosciente volontà di commettere il fatto in sé, con la intenzione di fare l'apologia di uno o più delitti, ed è irrilevante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11578 del 15 dicembre 1997
«...a quella del direttore. Ne consegue che il redattore responsabile di un periodico risponde del reato commesso per mezzo di esso a titolo di dolo, allorché risulti accertata la sua partecipazione diretta e consapevole alla pubblicazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13541 del 3 dicembre 1986
«Condizione di punibilità del delitto di apologia di reato, di cui all'art. 414, terzo comma del codice penale, è che il fatto sia stato commesso pubblicamente. Pertanto, ai sensi del quarto comma, n. 2 dell'art. 266, c.p., è sufficiente che il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8600 del 25 agosto 1986
«Fare «apologia» agli effetti della sussistenza del reato preveduto nell'ultimo capoverso dell'art. 414 c.p. significa esprimere un giudizio positivo di valore rispetto ad un comportamento che la legge, invece, prevede come delitto ed il pericolo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2273 del 30 luglio 1990
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni delinquenziali, perché sussista prova di concorso nella loro commissione è necessario che vi siano elementi dai quali potersi desumere un apporto personale alla realizzazione dello...»