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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 381 del 16 gennaio 1991
«...quando la decisione sia affidata, con provvedimento reso dal Primo Presidente a norma dell'art. 374 secondo comma c.p.c., alle S.U. della S.C. (nella specie, in relazione a contrasto verificatosi nella giurisprudenza delle Sezioni semplici).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5876 del 14 giugno 1999
«In caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il giudice può procedere a rivalutare la somma dovuta soltanto ove il creditore alleghi e dimostri (anche per mezzo di presunzioni semplici) sia l'esistenza del fenomeno inflattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17952 del 24 agosto 2007
«Nell'azione prevista dall'art. 2932 c.c. promossa dal promissario acquirente, per l'adempimento in forma specifica o per i danni da inadempimento contrattuale, nei confronti del promittente venditore che, coniugato in regime di comunione dei beni,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17587 del 31 agosto 2005
«...registro delle imprese, restando escluso che l'introduzione di sezioni speciali del registro delle imprese per gli imprenditori agricoli, i piccoli imprenditori e le società semplici abbia reso applicabile anche a queste ultime l'art. 2949 cit.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«...ultime altro non siano che una sezione, quantunque composta da magistrati provenienti dalle varie sezioni semplici, sicché l'assegnazione del ricorso comporta la decisione su di esso, e non su una o più questioni tra quelle con esso dedotte.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 20596 del 1 ottobre 2007
«Nel caso in cui la parte nei cui confronti è stata chiesta l'emissione di decreto ingiuntivo abbia proposto domanda di accertamento negativo del credito davanti ad un diverso giudice prima che il ricorso ed il decreto ingiuntivo le siano stati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16562 del 25 novembre 2002
«...non dà luogo a questione di giurisdizione ma attiene al merito, sicché di essa la Suprema Corte di Cassazione può conoscere a sezioni semplici, non operando la riserva di attribuzione alle Sezioni Unite ai sensi dell'art. 374, primo comma, c.p.c.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19051 del 6 settembre 2010
«...semplici non può provvedere in ordine all'estinzione in caso di rinuncia, introduce un'eccezione da circoscriversi temporalmente solo alla fase del procedimento anteriore alla fissazione dell'adunanza in udienza pubblica o in camera di consiglio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2180 del 4 febbraio 2016
«...7 del d.p.r. n. 581 del 1995, sono iscritti nella sezione ordinaria del registro delle imprese, mentre non si applica ad imprenditori agricoli, piccoli imprenditori e società semplici, in quanto iscritti in sezioni speciali di detto registro.»
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Cassazione civile, sentenza n. 222 del 20 febbraio 1947
«...dei limiti di cognizione tra autorità giudiziaria ordinaria e tribunali regionali delle acque non è questione di giurisdizione, ma di competenza, la cui decisione spetta alle sezioni semplici della Corte di cassazione e non alle Sezioni Unite.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 911 del 23 novembre 1994
«Le sentenze delle singole sezioni della Corte di cassazione non sono impugnabili – salve le ipotesi in cui è consentita la revocazione delle sentenze del giudice di legittimità – neanche in base all'art. 374 c.p.c., secondo cui «il primo...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 6858 del 3 dicembre 2018
«...). Le pronunce dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sono in qualche modo vincolanti per le Sezioni semplici del medesimo Consiglio di Stato mentre non spiegano alcun effetto in via diretta ex art. 99 c.p.a. nei confronti dei Tar....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11203 del 24 aprile 2019
«Nel caso di occupazione illegittima di un immobile il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente "in re ipsa", atteso che tale concetto giunge ad identificare il danno con l'evento dannoso ed a configurare un vero e proprio danno...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 14268 del 25 maggio 2021
«Nel caso di occupazione illegittima di un immobile il danno subito dal proprietario non può ritenersi sussistente "in re ipsa", atteso che tale concetto giunge ad identificare il danno con l'evento dannoso ed a configurare un vero e proprio danno...»