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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1201 del 16 febbraio 1996
«La presunzione di comunione di cui all'art. 897 c.c., del fosso interposto fra i fondi di rispettiva proprietà dei confinanti ed utilizzato per lo scolo delle acque, è operante anche quando il confine catastale corre lungo la mezzeria del fosso,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5298 del 7 dicembre 1977
«L'art. 908 c.c., imponendo ai proprietari degli edifici l'obbligo di costruire tetti in maniera tale che le acque pluviali scolino nei loro terreni e non nei fondi finitimi, esclude la configurabilità di un limite legale della proprietà analogo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8067 del 18 aprile 2005
«In tema di scolo delle acque, l'art. 913 c.c., imponendo il divieto di compiere le alterazioni dello stato dei luoghi che possano comportare una sensibile modifica del deflusso delle acque, prevede un nesso causale fra l'opera dell'uomo e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13301 del 12 settembre 2002
«L'art. 913 c.c., in tema di scolo delle acque, ponendo a carico del proprietario sia del fondo inferiore che superiore l'obbligo di non alterare la configurazione naturale del terreno, non vieta tutte le possibili modificazioni incidenti sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14179 del 14 novembre 2001
«In tema di scolo delle acque, la regola del l'art. 913 c.c. trova applicazione, previa la verifica delle ulteriori circostanze di fatto, solamente in caso di aggravamento della situazione anteriore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10039 del 1 agosto 2000
«L'art. 913 c.c. impone al proprietario del fondo superiore l'obbligo negativo consistente nel divieto di ogni manufatto che modifichi il deflusso naturale delle acque e correlativamente legittima il proprietario e il titolare di altri diritti sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7934 del 23 agosto 1997
«La norma di cui all'ultimo comma dell'art. 913 c.c. ammette solo eccezionalmente, in relazione ad opere di sistemazione o trasformazione agraria, la possibilità di modificare il deflusso delle acque previa corresponsione di una mera indennità al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1928 del 4 marzo 1997
«In tema di scolo delle acque, l'art. 913 c.c., nell'imporre al fondo inferiore di ricevere le acque che dal fondo più elevato scolano naturalmente, senza che sia intervenuta l'opera dell'uomo, impone ai proprietari dei rispettivi fondi un obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1428 del 28 febbraio 1984
«In tema di scolo delle acque, la regola dell'art. 913 c.c. — per il quale il fondo inferiore è soggetto a ricevere le acque che scolano dal fondo più elevato — trova applicazione soltanto allorché il deflusso avviene «naturalmente», mentre,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11371 del 31 luglio 2002
«La norma di cui all'art. 917 c.c. che sancisce il principio di ripartizione oggettiva delle spese per la manutenzione e la rimozione degli ingombri tra i proprietari dei fondi interessati dallo scolo delle acque non è applicabile nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7034 del 21 giugno 1995
«Il proprietario del fondo dominante non può consentire a terzi, senza il consenso del proprietario del fondo servente, l'utilizzazione delle opere e degli impianti da lui predisposti in tale fondo per l'esercizio della servitù perché tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1734 del 6 maggio 1977
«L'esistenza di una servitù di sporto (nella specie, costituita da un cornicione con canaletto di scolo) al di fuori dell'ipotesi dello sporto-veduta, quando sia in funzione soltanto dello scolo d'acqua piovana proveniente dal tetto del fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 128 del 4 gennaio 1995
«Il venir meno della utilitas, comportando, ai sensi dell'art. 1074 c.c., solo uno stato di quiescenza della servita, fino a quando non sia maturato il termine di prescrizione estintiva del relativo diritto, e la astratta possibilità, quindi, di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5949 del 11 ottobre 1986
«Il naturale scolo, in un cortile condominiale, delle acque grondanti da cornicioni, balconi o terrazze delle abitazioni che vi si affacciano, il quale non si ricollega ad un diritto di servitù, ma configura esercizio del diritto di comproprietà,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12273 del 5 luglio 2004
«In tema di responsabilità del medico dipendente di una struttura ospedaliera per i danni subiti da un paziente ricoverato d'urgenza presso il pronto soccorso, pure se la difficoltà dell'intervento e la diligenza del professionista vanno valutate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24320 del 30 settembre 2008
«Il concorso del fatto colposo del danneggiato, che ai sensi dell'art. 1227 cod. civ esclude o limita il diritto al risarcimento, non può essere invocato allorché la vittima del fatto illecito abbia omesso di rimuovere tempestivamente una...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4582 del 3 settembre 1985
«Con riguardo ad un contratto concluso mediante sottoscrizione di moduli o formulari, la correzione dell'intestazione che qualifica il tipo del contratto (nella specie, mediante cancellazione della frase «contratto di locazione o di affitto» e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1940 del 3 febbraio 2004
«La cessione tra privati di beni comunali soggetti ad uso civico, quali quelli di cui alla cat. A) [«terreni convenientemente utilizzabili come bosco o come pascolo permanente», che non possono essere alienati neppure dall'ente pubblico, se non con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5000 del 15 novembre 1977
«Il divieto di subaffitto, della cessione del contratto di affitto e, in generale, di ogni forma di subconcessione dei fondi rustici opera anche quando il fondo abbia natura pascolativa; tuttavia tale divieto, che ha lo scopo di eliminare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1878 del 30 gennaio 2006
«L'obbligo di manutenzione ordinaria dell'immobile locato grava sul conduttore e, conseguentemente, è quest'ultimo e non il proprietario che deve ritenersi responsabile dei danni subiti da un immobile confinante a causa della sua violazione. (In...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21491 del 7 novembre 2005
«Il contratto di soccida, nei suoi tre tipi (semplice, parziaria o con conferimento di pascolo), costituisce un contratto agrario associativo, e non un contratto di società, per cui, al momento dello scioglimento del rapporto, il soccidario può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5019 del 30 maggio 1996
«Le dichiarazioni di scienza contenute in un atto invalido in quanto transazione, ben possono avere valore confessorio quando esse abbiano per oggetto la ricognizione di situazioni di fatto preesistenti o di situazioni giuridiche considerate però...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4610 del 22 marzo 2012
«In tema di costituzione di servitù coattiva di passaggio, l'interclusione relativa del fondo sussiste in tutti i casi in cui il transito di accesso alla pubblica via, pur se strutturalmente possibile, determini un dispendio eccessivo al fine di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6387 del 13 marzo 2013
«Ai fini dell'accertamento dell'acquisto per usucapione di una servitù di scolo, non risulta decisivo che le relative opere apparenti insistano sul solo fondo servente, essendo, per contro, necessario che le stesse siano a servizio e rispondano ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10247 del 16 ottobre 1998
«Il comportamento processuale delle parti contrario ai doveri di lealtà e probità non è integrato dalla semplice prospettazione di tesi giuridiche o da ricostruzioni di fatti riconosciute errate dal giudice, né, da comportamenti che possano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5308 del 7 giugno 1984
«In tema di spettacoli osceni, le riprese di un'opera cinematografica non possono in alcun modo costituire, prima del montaggio, l'elemento materiale del reato previsto dall'art. 528 c.p., in quanto ancora è ignoto se il regista le utilizzerà nella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12802 del 19 marzo 2013
«Se l'utente di uso civico di pascolo che esercita, come tale, la facoltà di condurre il bestiame a pascolare l'erba su un determinato terreno, nel fare ciò esorbita dal suo diritto e cagiona un danno al fondo, risponde di danneggiamento a seguito...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 17509 del 23 aprile 2009
«Il delitto d'introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo può essere commesso dal proprietario del fondo in danno del possessore dello stesso.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35746 del 24 ottobre 2006
«Ad integrare l'elemento soggettivo del delitto previsto dall'art. 636 c.p. (introduzione o abbandono di animali nel fondo altrui e pascolo abusivo) è sufficiente il dolo generico nell'ipotesi prevista dal primo comma, è necessario quello specifico...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2721 del 13 marzo 1982
«L'introduzione dei propri animali al pascolo nel fondo altrui più volte in giorni diversi costituisce reato continuato e non permanente.»