-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15599 del 26 luglio 2005
«In tema di locazioni concluse dall'usufruttuario l'adesione del nudo proprietario al contratto stipulato dal primo per una durata eccedente i cinque anni dalla cessazione dell'usufrutto vale a derogare al divieto posto al riguardo dall'art. 999...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2237 del 30 marzo 1985
«Mentre nella donazione sottoposta a condizione l'avvenimento futuro e incerto, ai cui verificarsi è subordinata l'efficacia o la risoluzione del contratto, non forma oggetto di obbligazione per l'obiettiva incertezza della realizzazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2432 del 8 aprile 1986
«Nella controversia promossa, a norma dell'art. 793 ultimo comma, c.c., per conseguire una pronuncia di risoluzione della donazione per inadempimento dell'onere da parte del donatario, deve escludersi che il giudice, qualificando il contratto come...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2966 del 21 ottobre 1971
«Il giudice che rigetti la domanda di risoluzione di una donazione modale per inadempimento dell'onere, sul presupposto che tale risoluzione non è prevista nell'atto di donazione, non è esonerato dall'accertare, ove esista domanda specifica del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5632 del 8 giugno 1999
«Ne consegue che, qualora il presidente del tribunale, adito con il suddetto procedimento, nomini il liquidatore di un'associazione non riconosciuta al di fuori di tali presupposti, cioè in presenza di una situazione di conflitto fra gli associati...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9052 del 15 aprile 2010
«In tema di promessa di matrimonio, l'obbligazione che consegue "ex lege" all'esercizio del diritto di recesso non può configurarsi come illecito extra-contrattuale, costituendo il recesso espressione di una libertà fondamentale, nè come...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4647 del 12 maggio 1994
«Anche nella disciplina dei rapporti patrimoniali tra i coniugi è ammissibile il ricorso alla transazione per porre fine o per prevenire l'insorgenza di una lite tra le parti, sia pure nel rispetto della indisponibilità di talune posizioni...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4890 del 7 marzo 2006
«Il coniuge il quale abbia venduto in nome proprio a terzi un'azienda commerciale facente parte della comunione legale può agire da solo per la giudiziale risoluzione del contratto in danno dell'acquirente senza che il contraente inadempiente possa...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14461 del 30 giugno 2011
«Nell'ipotesi di "emptio spei speratae", a norma dell'art. 1472, secondo comma, c.c., la vendita è soggetta alla "condicio iuris" della venuta ad esistenza della cosa alienata, la cui mancata realizzazione comporta non già la risoluzione del...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 956 del 26 gennaio 1995
«La disciplina dettata dall'art. 936 c.c. può trovare applicazione soltanto quando l'autore delle opere sia realmente terzo, non sia cioè legato al proprietario del suolo da alcun rapporto negoziale relativo al suolo stesso o alle opere, ma tale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12804 del 27 dicembre 1993
«Ai fini dell'art. 936 c.c., che disciplina le opere eseguite da un terzo con materiali propri su suolo altrui, deve considerarsi «terzo» colui il quale non abbia avuto alcun rapporto con il proprietario del suolo, onde tale qualità va riconosciuta...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4820 del 25 settembre 1984
«Nel caso di risoluzione di un contratto di appalto, che abbia implicato la costruzione di un edificio su suolo di proprietà del committente, non possono trovare applicazione, con riguardo alle restituzioni ed agli altri diritti delle parti...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 970 del 5 febbraio 1983
«Non è, pertanto terzo, né colui che abbia eseguito l'opera in base a contratto concluso col proprietario dell'immobile - salva l'ipotesi che tale contratto venga in seguito meno per invalidità, risoluzione e simili - né colui che già si trovi ad...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 565 del 19 gennaio 2000
«L'esercizio con esito negativo dell'azione di esecuzione specifica dell'obbligo di contrarre, comporta di regola che il promittente acquirente sia tenuto a restituire il bene nella cui disponibilità sia stato immesso anticipatamente in forza del...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12870 del 28 settembre 2000
«Qualora il conduttore di un bene immobile acquisti in costanza del rapporto la proprietà di una quota pro indiviso del bene locato, si verifica la contemporanea condizione di comproprietario-locatario del bene comune o di parte di esso, con la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 480 del 13 gennaio 2009
«Con riguardo alle domande di risoluzione del contratto di locazione e di condanna del conduttore al pagamento dei canoni, deve essere negata la legittimazione (attiva ) del comproprietario del bene locato pro parte dimidia, ove risulti l'espressa...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7457 del 11 agosto 1997
«Il singolo condomino può agire per la risoluzione del contratto di affitto salvo che risulti la volontà contraria degli altri condomini, nel qual caso la sua carenza di legittimazione attiva deve essere rilevata dal giudice anche d'ufficio.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3831 del 23 aprile 1996
«Il singolo condomino può locare la cosa comune senza necessità di espresso assenso degli altri condomini trattandosi di un atto di ordinaria amministrazione che si presume fino a prova contraria compiuto nell'interesse di tutti e può del pari...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8110 del 20 luglio 1991
«Anche quando venga pronunciata risoluzione del contratto di locazione avente ad oggetto un bene comune locato ad uno dei proprietari per inadempimento del conduttore, questo — avendo diritto al godimento dello stesso in proporzione della sua quota...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2158 del 26 marzo 1983
«Tra i partecipanti alla comunione esiste un reciproco rapporto di rappresentanza, in virtù del quale ciascuno di essi può procedere alla locazione della cosa comune ed agire per la cessazione o la risoluzione del contratto e la consegna del bene...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 218 del 23 gennaio 1976
«Il condomino, come può procedere alla locazione della cosa comune, anche nell'interesse degli altri partecipanti, trattandosi di un atto di utile gestione, per il quale è da presumere, salva la prova contraria, che operi con il consenso degli...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4024 del 27 febbraio 2004
«In tema di vendita o di promessa di vendita di cosa altrui, da cui derivano effetti obbligatori, qualora sia stata pronunciata sentenza di risoluzione del contratto per inadempimento del venditore — passata in cosa giudicata — nonostante...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16136 del 8 luglio 2010
«Il conduttore che perda il godimento dell'immobile durante il periodo in cui il proprietario debba eseguire delle riparazioni, non perde anche la detenzione dell'immobile stesso sino a quando non sia stata pronunciata la risoluzione del contratto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 76 del 12 gennaio 1976
«Il principio stabilito dall'art. 1181 c.c. (facoltà del creditore di rifiutare un adempimento parziale) e la regola dettata dall'art. 1455 c.c. (importanza dell'inadempimento, ai fini della risoluzione), operano in due sfere autonome, attenendo il...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20 del 8 gennaio 1987
«L'accettazione, da parte del creditore, dell'adempimento parziale — che, a norma dell'art. 1181 c.c., egli avrebbe potuto rifiutare — non estingue il debito, ma semplicemente lo riduce, non precludendo conseguentemente al creditore stesso di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12092 del 22 novembre 1995
«Il potere del giudice di valutazione della congruità del termine assegnato alla parte inadempiente per adempiere è esercitabile soltanto in rapporto alla diffida ad adempiere prevista dall'art. 1454 c.c. ai fini della risoluzione del contratto, ma...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6553 del 11 dicembre 1981
«La parte che presti acquiescenza all'inadempimento della controparte (nella specie: fissando un nuovo termine di adempimento, in luogo di quello originario, inutilmente decorso) non può chiedere la risoluzione del contratto, dovendosi ritenere che...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1326 del 3 febbraio 1995
«Tuttavia, l'efficacia liberatoria può ravvisarsi qualora la pregressa e prolungata accettazione dei canoni nella forma suddetta manifesti tacitamente il consenso del creditore ai sensi dell'art. 1197 c.c. alla prestazione diversa da quella dovuta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4423 del 23 aprile 1991
«Nell'ipotesi di risoluzione del contratto di compravendita di cose determinate, l'acquirente è obbligato alla custodia di esse fino al momento della riconsegna al venditore, ovvero fino al compimento dell'ultimo atto del procedimento, previsto per...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12020 del 8 agosto 2002
«Qualora il conduttore, deducendo il proprio diritto alla risoluzione anticipata del rapporto, riconsegni l'immobile al locatore, il quale accetti la consegna con riserva, (nella specie: facendo mettere a verbale l'espressa riserva di mantenere...»