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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13862 del 9 novembre 2001
«All'erede accettante con beneficio d'inventario non può pertanto riconoscersi alcuna posizione di diritto soggettivo, sia in ordine alla mancata osservanza da parte degli altri coeredi del termine in questione originariamente assegnato dal giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 511 del 18 gennaio 1995
«La norma di cui all'art. 500 (recte: 550) c.c. (cosiddetta cautela sociniana) — la quale, nell'ipotesi che il testatore abbia disposto di un usufrutto o di una rendita vitalizia il cui reddito eccede quello della porzione disponibile (comma 1) o...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3747 del 25 febbraio 2004
«È manifestamente infondata, in riferimento all'art. 3 della Costituzione, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 583 c.c., nella parte in cui non prevede che, in assenza di altri successibili, l'eredità si devolva al coniuge...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15540 del 7 dicembre 2000
«L'uguaglianza delle quote, per procedere al sorteggio tra coeredi, ai sensi dell'art. 729 c.c., va riferita al momento della divisione e non a quello dell'aperta successione, sia perché la norma non qualifica le quote in questione come ereditarie,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13704 del 7 dicembre 1999
«Il diritto di retratto riconosciuto ai coeredi dalla norma di cui all'art. 732, primo comma, c.c. può attuarsi soltanto nel caso di alienazione (onerosa) della quota ereditaria, o di parte di essa, e non anche quando sia stato alienato un cespite...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3014 del 17 febbraio 2004
«Il consenso alla pubblicazione della propria immagine costituisce un negozio unilaterale, avente ad oggetto non il diritto, personalissimo ed inalienabile, all'immagine, ma soltanto il suo esercizio; dal che deriva che tale consenso, sebbene possa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4785 del 2 maggio 1991
«La divulgazione del ritratto di una persona notoria è lecita, ai sensi dell'art. 97 della legge sul diritto di autore, solo se risponde ad esigenze di pubblica informazione e cioè allo scopo di far conoscere al pubblico le fattezze della persona...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13338 del 29 novembre 1999
«Un comitato, ancorché costituito da un ente pubblico non economico, ove manchi del riconoscimento della personalità giuridica di diritto pubblico, configura una struttura privatistica la quale opera nell'ambito del diritto privato con piena...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1253 del 21 gennaio 2005
«L'obbligo dell'INAIL di pagamento della rendita vitalizia non rimane sospeso in caso di scomparsa del beneficiario atteso che la dichiarazione di scomparsa, ai sensi degli artt. 48 e ss. c.c., determina solo la quiescenza dei rapporti giuridici...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1545 del 26 gennaio 2006
«Pertanto, anche nell'ipotesi in cui l'immobile sia di proprietà comune dei coniugi, la concessione del beneficio in questione resta subordinata all'imprescindibile presupposto dell'affidamento dei figli minori o della convivenza con figli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4558 del 11 aprile 2000
«In ipotesi di separazione personale dei coniugi, l'assegnazione della casa familiare, in presenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, spetta di preferenza e ove possibile (perciò non necessariamente) al coniuge cui vengano affidati...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4323 del 28 aprile 1998
«In presenza di una disposizione quale quella contenuta nell'art. 156, sesto comma c.c., secondo cui, in caso d'inadempienza, su richiesta dell'avente diritto, il giudice può disporre il sequestro di parte dei beni dell'obbligato, legittimamente il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19527 del 19 dicembre 2003
«In tema di assegno di mantenimento a seguito di separazione personale tra coniugi, la richiesta di emissione dell'ordine a terzi, ai sensi dell'art. 156, sesto comma, c.c., di versamento diretto a proprio favore di parte delle somme di denaro da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4890 del 7 marzo 2006
«La comunione legale dei beni tra i coniugi, a differenza da quella ordinaria, è una comunione senza quote, nella quale i coniugi sono solidalmente titolari di un diritto avente per oggetto i beni di essa e rispetto alla quale non è ammessa la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3471 del 15 febbraio 2007
«In materia di rapporti patrimoniali. tra coniugi, il contraente che ha contrattato con uno solo dei coniugi può invocare il principio dell'apparenza del diritto, al fine di sostenere il suo ragionevole affidamento sul fatto che questi agisse anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25 del 10 gennaio 1989
«Tale principio manifestamente non pone in contrasto il citato art. 248 c.c. con l'art. 30 della Costituzione, sul diritto di entrambi i genitori di mantenere, educare ed istruire i figli (anche se nati fuori dal matrimonio), trattandosi di scelta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13857 del 9 novembre 2001
«La disciplina legale delle aree destinate a parcheggio, interne o circostanti ai fabbricati di nuova costruzione, impone un vincolo di destinazione, di natura pubblicistica, per il quale gli spazi in questione sono riservati all'uso diretto delle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9555 del 1 luglio 2002
«Nè a tal fine rileva l'avvenuto rilascio di concessione edilizia, atteso che il giudice ordinario, cui spetta la giurisdizione, vertendosi in tema di assunta violazione di un diritto soggettivo, può incidentalmente accertare l'eventuale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 449 del 23 gennaio 1982
«L'interpello ex art. 875, secondo comma, c.c., costituendo condizione dell'azione esperita per ottenere la comunione del muro del vicino, è validamente proposto anche dopo la realizzazione delle nuove fabbriche in appoggio o in aderenza a tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4376 del 27 marzo 2002
«A norma degli artt. 979 e 980 c.c. la durata dell'usufrutto non può eccedere la vita dell'usufruttuario, il quale, peraltro, può cedere il suo diritto per un certo tempo o per tutta la sua durata. La temporaneità del diritto, pertanto, esclude che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5034 del 26 febbraio 2008
«La differenza, dal punto di vista sostanziale e contenutistico, tra il diritto reale d'uso e il diritto personale di godimento è costituita dall'ampiezza ed illimitatezza del primo, in conformità al canone della tipicità dei diritti reali,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9891 del 12 novembre 1996
«La servitù di fognatura — che va equiparata al generico scarico coattivo di cui all'art. 1043 c.c. — attribuisce al proprietario del fondo dominante il diritto di provvedere all'installazione delle opere idonee allo scarico e di accedere al fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2982 del 21 ottobre 1974
«Quando sia esercitato un potere di fatto corrispondente al godimento di una servitù e sia sollevata l'eccezione che detto esercizio sia effetto di un atto di tolleranza del vero possessore, la contestazione dell'esistenza della tolleranza sposta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5548 del 8 giugno 1994
«In tema di limiti posti all'esercizio del diritto di servitù dall'art. 1067 c.c., la questione della violazione del divieto di innovazioni che comportino aggravamenti della condizione del fondo servente è prospettabile allorché tale conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6060 del 16 novembre 1981
«In tema di servitù prediali una questione di aggravamento di servitù in conseguenza di innovazioni, da risolvere in base all'art. 1067 citato, si configura soltanto nei limiti nei quali trattasi di aggravamento compatibile con la regolamentazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5385 del 12 giugno 1996
«In tema di servitù, le innovazioni al fondo dominante che non superino il limite oltre il quale esse sono vietate a norma dell'art. 1067 c.c., in quanto rendono pia gravosa la condizione del fondo servente rispetto a quanto era prevedibile al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1836 del 21 maggio 1976
«Tali facoltà, peraltro, sono legittime solo se si esplicano nei limiti dettati dalla legge, e cioè con l'astensione da ogni alterazione del bene comune e conservando la possibilità dell'uso di esso da parte di ogni altro condomino nell'ambito del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12568 del 27 agosto 2002
«In tema di spese relative alle parti comuni di un bene, come l'obbligo di partecipare ad esse incombe su tutti i comunisti in quanto appartenenti alla comunione ed in funzione delle utilità che la cosa comune deve a ciascuno di essi garantire,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1299 del 7 febbraio 1991
«L'obbligo di rimborso posto a norma dell'art. 1115 c.c. a carico dei partecipanti ad una comunione ereditaria nei confronti del coerede che abbia estinto obbligazioni contratte per la cosa comune costituisce debito di valuta e non di valore, in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 299 del 2 febbraio 1974
«A tal fine, non rileva tanto l'esistenza di un atto pubblico di trasferimento della proprietà frazionata di una parte dell'edificio condominiale — questione che può riguardare, se mai, il problema dell'opponibilità della qualità di condomino nei...»