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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 944 del 16 maggio 2000
«...la rimessione del processo, in virtù della natura pienamente giurisdizionale di esso e l'espresso richiamo, contenuto nell'art. 4, comma ottavo, della legge n. 1423 del 1956, alle norme del codice di procedura penale per il suo svolgimento.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5163 del 10 giugno 1997
«Detto esonero non riguarda, pertanto, i processi penali, così che la eventuale decisione di autorizzare l'amministratore a nominarsi un difensore nel procedimento penale che lo vede imputato in relazione a comportamenti afferenti il suo incarico...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9170 del 13 maggio 2004
«...ai sensi dell'art. 11 del codice di procedura penale, fa riferimento alla sola articolazione territoriale della giurisdizione ordinaria ed il carattere eccezionale della norma ne impedisce ogni interpretazione estensiva o applicazione analogica.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7294 del 16 aprile 2004
«Con riferimento all'azione di regresso dell'Inail nei confronti della società datrice di lavoro del dipendente infortunato, qualora il giudice civile ha accertato incidenter tantum la responsabilità solidale di tutti i responsabili...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7844 del 15 luglio 1993
«...nella minaccia di denuncia penale per illecito edilizio, perché la procedibilità ex officio dello eventuale procedimento penale e quindi la sua inevitabilità escludevano l'esistenza di un metus ab extrinseco riconducibile all'art. 1435 c.c.).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24166 del 13 novembre 2006
«In tema di clausola penale, il potere di riduzione ad equità, attribuito al giudice dall'art. 1384 c.c. a tutela dell'interesse generale dell'ordinamento, può essere esercitato d'ufficio, ma l'esercizio di tale potere è subordinato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11483 del 21 giugno 2004
«La possibilità per il giudice civile, a seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, di accertare autonomamente, con pienezza di cognizione, i fatti dedotti in giudizio e di pervenire a soluzioni e qualificazioni non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6490 del 27 luglio 1987
«...di un accordo transattivo stipulato dopo che uno dei contraenti aveva già presentato a carico dell'altro una denunzia per truffa aggravata, perseguibile di ufficio, e non era più in grado, quindi, di incidere sull'esito del procedimento penale).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10052 del 16 aprile 2008
«Ne consegue che egli non può pretendere il rimborso delle spese effettuate per difendersi in un processo penale iniziato in relazione a fatti pur connessi all'incarico, non solo qualora egli sia stato condannato, giacché la commissione di un reato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10680 del 14 dicembre 1994
«...rientra in quest'ultima fattispecie l'ipotesi in cui le spese, siano state effettuate dall'amministratore allo scopo di difendersi in un processo penale iniziato in relazione a fatti connessi all'incarico, e conclusosi col proscioglimento.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7597 del 31 marzo 2006
«...talassemia alla figlia di una donna sottoposta alla pratica dell'inseminazione artificiale, a cui era stato iniettato, come scaturito dalla prova del D.N.A. e dalle indagini esperite in sede penale, liquido seminale di persona diversa dal marito).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4241 del 12 dicembre 1974
«Non rappresentano, pertanto, istanze nel senso anzidetto la denunzia penale e la querela per i reati di assegno a vuoto e di truffa, proposte dal creditore nei confronti del debitore principale, resosi inadempiente all'obbligo di pagare l'importo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4492 del 25 febbraio 2009
«L'identità concettuale tra l'art. 52 cod. pen. e l'art. 2044 cod. civ., deve, comunque, confrontarsi, oltre che con il "favor rei" che ha valenza generale in materia penale, con le diverse regole che presiedono la formazione della prova nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16123 del 8 luglio 2010
«...processi: nel senso che, nell'accertamento del nesso causale in materia civile, vige la regola della preponderanza dell'evidenza o del "più probabile che non", mentre nel processo penale vige la regola della prova `oltre il ragionevole dubbio".»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13692 del 6 novembre 2001
«L'affermazione definitiva della responsabilità penale del conducente di un veicolo che abbia investito una persona, pur se non ha efficacia di giudicato nei confronti del proprietario del veicolo medesimo che non abbia partecipato al processo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10482 del 1 giugno 2004
«...qualificabile come reato; infatti, attesa l'autonomia tra il giudizio penale e quello civile, in quest'ultimo il giudice deve accertare la fattispecie costitutiva della responsabilità aquiliana con i mezzi di prova peculiari del processo civile.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20684 del 25 settembre 2009
«Ai fini del risarcimento del danno non patrimoniale, ai sensi dell'art. 2059 c.c., l'inesistenza di una pronuncia del giudice penale, nei termini in cui ha efficacia di giudicato nel processo civile in virtù degli artt. 651 e 652 c.p.p.,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22020 del 19 ottobre 2007
«Il giudice civile, ai fini del proprio convincimento, può autonomamente valutare, nel contraddittorio tra le parti, ogni elemento dotato di efficacia probatoria e, dunque, anche le prove raccolte in un processo penale e, segnatamente (come nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 37 del 3 gennaio 2011
«Ai fini della legittimità del licenziamento disciplinare irrogato per un fatto astrattamente costituente reato, non rileva la valutazione penalistica del fatto né la sua punibilità in sede penale, né la mancata attivazione del processo penale per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1165 del 4 febbraio 1992
«In pendenza di un processo penale a carico del lavoratore il principio dell'immediatezza che condiziona la validità del recesso in tronco per giusta causa deve essere coordinato con l'esigenza di accertamento dei fatti, ed il comportamento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10527 del 23 ottobre 1998
«Premesso che le profonde differenze strutturali e funzionali tra il modello di processo penale e quello civile (sulle quali si veda anche la sentenza n. 326 e la ordinanza n. 356 del 1997 della Corte costituzionale) non consentono la diretta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4337 del 9 aprile 1993
«La confessione, resa nel giudizio penale, non costituisce fonte di prova neppure nel processo civile. Essa può tuttavia essere utilizzata dal giudice come elemento di riscontro di altri elementi se non oppugnata da contrarie e più attendibili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1346 del 20 gennaio 2009
«Qualora per un atto illecito, astrattamente configurabile come reato, sia intervenuto in sede penale decreto di archiviazione non ne consegue l'applicazione, nel successivo giudizio civile, del termine di prescrizione previsto dal comma terzo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20437 del 25 luglio 2008
«L'art. 2947 cod. civ., quando fa coincidere il termine di prescrizione del diritto al risarcimento del danno con il termine prescrizionale stabilito dalla legge penale, si riferisce, senza alcuna discriminazione, a tutti i possibili soggetti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 872 del 17 gennaio 2008
«L'art. 2947 c.c. va interpretato nel senso che, qualora il fatto illecito generatore del danno sia considerato dalla legge come reato, se quest'ultimo si estingue per prescrizione, si estingue pure l'azione civile di risarcimento, data...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38240 del 15 novembre 2002
«Qualora venga lamentata la falsità di un verbale di dibattimento (nella specie, in ordine all'erronea indicazione della data di rinvio dell'udienza), il giudice non può né disattendere il contenuto della denuncia sul rilievo della valenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«La norma, così come, quanto ai concetti di residenza, dimora e domicilio, rinvia evidentemente alle norme del codice civile (artt. 43 ss.), allo stesso modo, quanto all'arresto e alla consegna, rinvia a quelle del codice di procedura penale, le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24146 del 16 giugno 2011
«In tema di revisione, la regola secondo cui, in caso di annullamento dell'ordinanza di inammissibilità della richiesta, la Corte di cassazione rinvia il giudizio ad una diversa Corte di Appello, individuata ai sensi dell'art. 11 dello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«L'ammissione del giudizio immediato è sempre insindacabile da parte del giudice del dibattimento. (Nell'occasione la Corte ha precisato che la constatazione della mancanza dell'evidenza della prova non potrebbe mai condurre ad una regressione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12729 del 17 ottobre 1994
«...che possono averla giustificata, in sintonia con la particolare funzione assegnata alla fase processuale, preordinata allo svolgimento delle «indagini necessarie per le determinazioni inerenti all'esercizio dell'azione penale» (art. 326 c.p.p.).»