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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13579 del 4 dicembre 1999
«È inammissibile il regolamento di competenza contro il provvedimento con il quale il presidente del tribunale dei minorenni dichiara la propria incompetenza a provvedere in ordine alla domanda di sequestro ex art. 156 c.c., trattandosi di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3529 del 21 febbraio 2004
«La litispendenza è istituto che concorre alla identificazione in concreto del giudice che deve decidere la causa, sicchè la pronuncia con cui il giudice dichiari la litispendenza, essendo sostanzialmente assimilabile al provvedimento con cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1996 del 27 luglio 1967
«Proposta domanda di modificazione di un assegno alimentare mentre è ancora in corso il giudizio di impugnazione contro la sentenza che lo ha inizialmente determinato, e disposta la cancellazione della causa dal ruolo per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9645 del 16 novembre 1994
«Ai fini della concessione del sequestro giudiziario, si ha controversia sulla proprietà o sul possesso non soltanto quando sia esperita azione di rivendica, ma anche in ipotesi di azioni personali aventi per oggetto la restituzione della cosa da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2211 del 13 maggio 1989
«Le modalità della disdetta del contratto di locazione, che siano indicate nel contratto medesimo (nella specie, lettera raccomandata con ricevuta di ritorno), non possono integrare una forma convenzionale ad substantiam , e, pertanto, non ostano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10055 del 22 settembre 1995
«L'art. 2945, secondo comma, c.c. attribuisce alla domanda giudiziale effetto interruttivo permanente della prescrizione fin quando il rapporto processuale derivante dall'originario atto di citazione sia mantenuto in vita, negli eventuali diversi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4525 del 5 maggio 1998
«La determinazione della somma di denaro in cui può essere convertito il pignoramento implica una valutazione soltanto sommaria delle pretese dei creditori, senza stabilire il diritto ad agire in executivis di quelli intervenuti, e senza estinzione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 996 del 26 febbraio 1993
«Quando l'appello al tribunale della libertà investe un ordinanza reiettiva di istanza di revoca della custodia cautelare in carcere, la decisione del detto tribunale è vincolata dall'effetto devolutivo dell'impugnazione che segna un limite...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4435 del 22 gennaio 2000
«Nel caso in cui lo stesso soggetto proponga due istanze volte ad ottenere la riparazione per un unico periodo di ingiusta detenzione derivante dallo stesso titolo, si verifica l'ipotesi di litispendenza prevista dall'art. 273, comma 1, c.p.c. ed...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34655 del 28 settembre 2005
«Ai fini della preclusione connessa al principio ne bis in idem, l'identità del fatto sussiste quando vi sia corrispondenza storico-naturalistica nella configurazione del reato, considerato in tutti i suoi elementi costitutivi (condotta, evento,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 268 del 10 gennaio 2003
«Tenuto conto che la litispendenza, prevista dall'art. 39 c.p.c. per evitare l'eventuale conflitto di giudicati, presuppone che la medesima causa sia pendente dinanzi a giudici diversi, non sussiste la litispendenza, in considerazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13514 del 8 giugno 2007
«In tema di scontro fra veicoli, la relazione fra le controversie che due soggetti, rimasti danneggiati nella qualità di proprietari dei veicoli coinvolti e, quindi, di responsabili ai sensi dell'art. 2054, terzo comma, c.c. (come nella specie: ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9313 del 18 aprile 2007
«Non sussiste litispendenza tra una causa pendente in primo grado e un'altra definita con sentenza da un giudice di secondo grado, ancorché non siano decorsi i termini per impugnarla, sia perché, per la configurabilità della litispendenza, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10943 del 11 maggio 2006
«In tema di litispendenza, nel caso in cui la stessa causa, in ragione di un'incertezza dell'indicazione dell'ufficio giudiziario adìto nella citazione e, quindi, della sua nullità, venga iscritta a ruolo avanti a due giudici diversi,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1626 del 26 gennaio 2006
«La litispendenza, che essendo rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del processo può essere pronunciata anche nel giudizio di cassazione, presuppone la contemporanea ed effettiva pendenza della stessa causa dinanzi a giudici diversi, e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14557 del 30 luglio 2004
«Il fenomeno della litispendenza e l'operatività del principio della prevenzione, di cui all'art. 39 c.p.c., sono configurabili con riferimento a procedimenti pendenti dinanzi a giudici parimenti muniti di competenza e non anche, pertanto, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1302 del 26 gennaio 2004
«La litispendenza è un rapporto tra due o più cause - e non tra più procedimenti - che consente di individuare il giudice competente in base al criterio della prevenzione, qualora tra esse vi sia identità di causa pretendi, di petitum ed esse...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13548 del 16 settembre 2002
«Ai fini dell'accertamento della litispendenza nel giudizio d'appello, deve prescindersi del tutto dalla valutazione circa la eventuale irritualità della riproposizione delle domande, in grado di appello, da parte di uno dei soggetti in lite.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3340 del 7 marzo 2001
«La parte che eccepisce la litispendenza ha l'onere di dimostrare non solo l'esistenza, ma anche la persistenza, fino all'udienza di discussione, pur nella fase di giudizio di legittimità, delle condizioni per l'applicabilità dell'art. 39 c.p.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 792 del 19 gennaio 2001
«Ai fini del giudizio sulla litispendenza, l'identità delle cause può essere desunta dai limiti oggettivi del potenziale giudicato, nel senso che tale identità deve essere riconosciuta quando il bene della vita attribuibile ad una parte nei...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11404 del 30 agosto 2000
«Il fenomeno della litispendenza e l'operatività del principio della prevenzione, di cui all'art. 39 c.p.c., sono configurabili con riferimento a procedimenti pendenti dinanzi ai giudici parimenti muniti di competenza e non anche, pertanto, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7360 del 2 giugno 2000
«In caso di stessa domanda proposta dinanzi a giudici diversi, per dichiarare la litispendenza, ai sensi dell'art. 39 primo comma c.p.c., non occorre accertare la competenza del giudice preventivamente adito, ma soltanto la prevenzione, e a questo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 398 del 16 gennaio 1999
«Il giudice successivamente adito, al fine di stabilire se sussista la litispendenza, deve fare riferimento alla situazione processuale esistente al momento della sua pronuncia e deve respingere la relativa eccezione ove a tale data il giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 568 del 22 gennaio 1999
«La litispendenza è data dalla contemporanea pendenza di due cause identiche, oltre che nelle parti, anche nel petitum e nella causa petendi, e non già solo nelle questioni di diritto che debbono essere risolte dal giudice per pervenire alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9839 del 11 novembre 1996
«L'eccezione di litispendenza è ammissibile per la prima volta in sede di legittimità, ma va esaminata e decisa in base agli elementi di prova già acquisiti nel giudizio di merito, non essendo consentita nel giudizio di Cassazione la produzione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 282 del 15 gennaio 1996
«A norma dell'art. 39, comma 1, c.p.c., ricorre la litispendenza quando fra due (o più) giudizi sussista identità oltre che dei soggetti, anche del petitum (inteso come bene della vita del quale si chieda la tutela) e della causa petendi (intesa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5510 del 27 ottobre 1984
«Perché la litispendenza dia luogo ad una questione di competenza, non basta che siano pendenti più processi tra le medesime parti e col medesimo oggetto, ma occorre anche che i processi siano stati instaurati davanti ad organi giurisdizionali...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5243 del 6 ottobre 1981
«La litispendenza, ai sensi ed agli effetti dell'art. 39 c.p.c., si riferisce alla proposizione della stessa causa davanti a giudici diversi nell'ambito della giurisdizione ordinaria, e, pertanto, non può valere ad introdurre deroghe ai criteri di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1963 del 26 febbraio 1994
«La continenza, come la litispendenza, presuppone la simultaneità dell'esercizio della funzione giurisdizionale da parte di giudici diversi in ordine allo stesso oggetto e fra le stesse parti, sicché non può essere configurata tra un procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24376 del 1 dicembre 2010
«Il giudice successivamente adito, al fine di stabilire se sussista la litispendenza, deve fare riferimento alla situazione processuale esistente al momento della sua pronuncia e deve respingere la relativa eccezione allorquando a tale data il...»