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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 407 del 11 gennaio 2007
«In tema di assegno di mantenimento per il figlio (il quale non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma perdura immutato finché il genitore interessato non provi che il figlio ha raggiunto l'indipendenza economica), la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7006 del 23 novembre 1983
«Il rapporto intercorrente fra la casa editrice ed il propagandista di testi scolastici o parascolastici, mediante visite a presidi ed insegnanti di una determinata zona, allo scopo di favorire l'adozione dei testi stessi e il conseguente acquisto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8752 del 26 giugno 2001
«Ai sensi dell'art. 2041 c.c., l'indennità per indebito arricchimento deve essere liquidata nella minor somma tra l'arricchimento ricevuto da chi si sia avvantaggiato della prestazione senza causa, e la diminuzione patrimoniale subita da chi ne sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10830 del 11 maggio 2007
«Se la parte che agisce in via risarcitoria deduce a sostegno della propria domanda fatti che possono indifferentemente comportare responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, il suo esclusivo riferimento alle norme sulla responsabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2272 del 4 febbraio 2005
«In tema di responsabilità civile ex art. 2048 c.c., il dovere di vigilanza dell'insegnante per il danno subito dall'allievo — obbligo la cui estensione va commisurata all'età ed al grado di maturazione raggiunto dagli allievi in relazione alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5668 del 18 aprile 2001
«L'art. 2048 c.c., dopo aver previsto la responsabilità dei precettori e maestri per i danni cagionati dal fatto illecito dei loro allievi nel tempo in cui sono sottoposti alla loro vigilanza, dispone che tali soggetti sono liberati dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 916 del 3 febbraio 1999
«L'art. 2048 c.c. pone una presunzione di responsabilità a carico dell'insegnante per il fatto illecito dell'allievo, collegata all'obbligo di sorveglianza scaturente dall'affidamento e temporalmente dimensionata alla durata di esso. La prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10042 del 29 aprile 2006
«Nel giudizio avente ad oggetto l'accertamento della responsabilità del danno da fatto illecito imputabile a più persone, il giudice del merito adito dal danneggiato può e deve pronunciarsi sulla graduazione delle colpe solo se uno dei condebitori...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9252 del 19 aprile 2010
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5508 del 18 marzo 2004
«Ai fini della distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, quando l'elemento dell'assoggettamento del lavoratore alle direttive altrui non sia agevolmente apprezzabile a causa della peculiarità delle mansioni (e, in particolare, della loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4889 del 5 aprile 2002
«Ai fini della distinzione del rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo, elementi rilevanti sono l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo (da esplicarsi con ordini specifici e non con semplici direttive di carattere generale),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28282 del 31 dicembre 2009
«In materia di pubblico impiego, è legittimo e rientra nelle attribuzioni dei dirigenti scolastici - ai quali l'art. 25 del d.l.vo n. 165 del 2001 attribuisce autonomi poteri di direzione e di coordinamento del personale - il trasferimento di un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5832 del 16 giugno 1994
«In tema di organizzazioni di tendenza il licenziamento ideologico, collegato cioè all'esercizio, da parte del prestatore di lavoro, di diritti costituzionalmente garantiti, quali la libertà di opinione, la libertà di religione e, nel campo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12530 del 21 novembre 1991
«È assistito da giusta causa, ai sensi dell'ari. 2119 c.c., il licenziamento intimato da un istituto di istruzione religioso di confessione cattolica ad un proprio insegnante laico, per avere questi contratto matrimonio col rito civile e non con...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11559 del 26 maggio 2011
«In ipotesi di rapporto di lavoro subordinato avente ad oggetto l'insegnamento presso scuole private legalmente riconosciute, il possesso del titolo legale di abilitazione all'insegnamento da parte degli insegnanti rappresenta un requisito di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8034 del 13 giugno 2000
«Il concetto di ditta, volto a designare, genericamente ed unitariamente, il nome sotto cui l'imprenditore esercita l'impresa, non ha - salvo che essa venga usata anche come marchio - una diretta attinenza con i prodotti fabbricati o venduti o con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1715 del 27 febbraio 1985
«Con riguardo alla ditta, che contenga il prenome ed il cognome dell'imprenditore, qualora detto prenome venga ad assumere, nel corso del tempo, una funzione predominante, indicando e contrassegnando, nell'ambiente della clientela, l'intera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7583 del 23 dicembre 1983
«La ditta, pur essendo costituita essenzialmente dal nome, dalla sigla o dalla denominazione dell'imprenditore, può comprendere anche indicazioni relative all'attività dell'impresa o parole di fantasia idonee ad accentuarne la forza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1042 del 23 aprile 1966
«L'insegna è il segno, nominativo o emblematico, distintivo di un determinato locale nel quale si esercita un'attività imprenditoriale: essa contraddistingue lo stabilimento di un'azienda ed acquista particolare importanza nelle imprese in cui lo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4405 del 28 febbraio 2006
«Il diritto, previsto dall'art. 9 del R.D. 21 giugno 1942, n. 929 (e indi dall'art. 12, comma primo, lett. b, del D.L.vo 10 febbraio 2005, n. 30), di continuare nell'uso del marchio non registrato, che importi notorietà puramente locale, ai fini...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21500 del 7 novembre 2005
«Il termine di prescrizione del diritto al risarcimento danni da fatto illecito inizia a decorrere dal verificarsi del fatto causativo del danno, a meno che non si tratti di ulteriori conseguenze dannose che non siano un semplice sviluppo o...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 12136 del 17 maggio 2013
«Il concetto di luogo di esercizio dell'impresa di cui agli artt. 2564 e 2568 cod. civ., ai fini della tutela in caso di confondibilità fra imprese, non va inteso con esagerato valore restrittivo, dovendosi badare anche agli sviluppi potenziali...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37147 del 9 ottobre 2007
«In tema di reati sessuali in danno di minori di età, la valutazione giudiziale delle dichiarazioni accusatorie rese dalle vittime degli abusi, che richiede specifiche cognizioni tecniche mediante il ricorso al sapere scientifico esterno, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1759 del 12 febbraio 1999
«L'ordinanza del giudice che interrompa la discussione ex art. 507 e 523, comma 6, c.p.p. e disponga l'acquisizione dei verbali di constatazione del reato (nella specie utilizzazione di fatture emesse per operazioni inesistenti) al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17574 del 7 maggio 2010
«La posizione di garanzia in capo agli addetti al servizio scolastico nei confronti dei soggetti affidati alla scuola si configura diversamente a seconda, da un lato, dell'età e del grado di maturazione raggiunto dagli allievi oltre che delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5321 del 11 febbraio 2004
«I delitti contro la libertà sessuale commessi prima dell'entrata in vigore della Legge 15 febbraio 1996, n. 66, ai fini dell'applicabilità della circostanza aggravante di cui al capoverso dell'art. 520 c.p. (qualità di pubblico ufficiale), non è...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10657 del 24 novembre 1997
«Ai bidelli delle scuole elementari compete la qualifica di incaricati di pubblico servizio con riferimento all'art. 358, comma secondo, c.p. (modificato dall'art. 18 L. 26 aprile 1990, n. 86). Infatti, anche se la legge n. 86 del 1990 ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11795 del 12 marzo 2013
«Non integrano il delitto previsti dall'art. 571 c.p. le condotte di un insegnante di un asilo nido non violente e tipicamente affettuose, non potendo esse essere interpretate, per la loro connotazione di piccolo eccesso o mancanza di misura nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18289 del 13 maggio 2010
«Ai fini dell'integrazione della fattispecie prevista dall'art. 571 c.p. è sufficiente il dolo generico, non essendo richiesto dalla norma il fine specifico, ossia un fine particolare e ulteriore rispetto alla consapevole volontà di realizzare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44260 del 30 ottobre 2013
«È configurabile il tentativo nel delitto di sottrazione di incapaci a condizione che gli atti compiuti siano idonei a creare una situazione di pericolo attuale di lesione del bene protetto dalla norma incriminatrice. (Fattispecie in cui l'agente,...»