-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7694 del 21 agosto 1996
«La detrazione, in sede di liquidazione del danno dovuto ai congiunti della vittima di un infortunio sul lavoro colposo, del valore della rendita corrisposta dall'Inail, deve avvenire, per non tradursi in un ristoro parziale o al contrario in un...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6996 del 24 giugno 1993
«...lavoro, configurano espressione di un principio generale), con la conseguenza che va riconosciuto in favore dell'istituto, non soltanto un importo di denaro pari al valore capitale, ma anche l'ammontare dei ratei di rendita in precedenza versati.»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1529 del 26 gennaio 2010
«La valutazione equitativa del danno, in quanto inevitabilmente caratterizzata da un certo grado di approssimatività, è suscettibile di rilievi in sede di legittimità, sotto il profilo del vizio della motivazione, solo se difetti totalmente la...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13745 del 22 luglio 2004
«In tema di risarcimento dei danni derivanti da infortunio sul lavoro, il giudice, nel procedere alla liquidazione equitativa del danno, può, nell'ambito della propria discrezionalità, con valutazione sufficientemente e congruamente motivata,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28295 del 31 dicembre 2009
«In tema di responsabilità solidale del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei colleghi di lavoro per 1'infortunio sul lavoro occorso al lavoratore, alla stregua dell'art. 1308, secondo comma, c.c., il lavoratore chiamato a rispondere...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7577 del 20 giugno 1992
«...anche al danno non coperto dalla garanzia assicurativa, quale il danno morale patito dal lavoratore — a cagione di un infortunio sul lavoro imputabile a penale responsabilità di terzi — e non compreso nell'indennizzo corrisposto dall'Inail. »
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8885 del 14 aprile 2010
«Da ciò consegue che, non sussistendo un rapporto immediato e diretto tra l'assicuratore ed il terzo, quest'ultimo, in mancanza di una normativa specifica come quella della responsabilità civile derivante dalla circolazione stradale, non ha azione...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28834 del 5 dicembre 2008
«Pertanto, qualora la sentenza di primo grado abbia ammesso al passivo fallimentare il credito del lavoratore al risarcimento del danno da infortunio sul lavoro dichiarando l'assicuratore, chiamato in garanzia, tenuto a manlevare la procedura,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21685 del 9 novembre 2005
«Per la sussistenza della responsabilità dell'imprenditore ai sensi dell'art. 2049 c.c. non è necessario che le persone che si sono rese responsabili dell'illecito siano legate all'imprenditore da uno stabile rapporto di lavoro subordinato, ma è...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19357 del 18 settembre 2007
«Ai fini della risarcibilità del danno patrimoniale conseguente alla riduzione della capacità lavorativa, il giudice, oltre a dover accertare in quale misura la menomazione fisica abbia inciso sulla capacità lavorativa specifica (e questa, a sua...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4980 del 8 marzo 2006
«A norma dell'art. 2043 c.c., ai prossimi congiunti di un soggetto, deceduto in conseguenza del fatto illecito addebitabile ad un terzo (come nel caso di morte del lavoratore dovuta ad infortunio sul lavoro imputabile al datore di lavoro), compete...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12593 del 24 maggio 2010
«...ai sensi dell'art. 2059 c.c., sotto voci distinte, con adeguata personalizzazione della liquidazione del danno biologico, il danno biologico e morale derivante dalla riduzione della capacità lavorativa conseguente ad un infortunio sul lavoro).»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12326 del 27 maggio 2009
«In materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, il danno cosiddetto "tanatologico", nel caso che la morte (nella specie, in esito ad un infortunio "in itinere") segua le lesioni dopo breve tempo,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24362 del 1 dicembre 2010
«In materia di infortunio sul lavoro e malattie professionali, il risarcimento dei danni non patrimoniali, spettante ai prossimi congiunti del lavoratore deceduto a causa di patologie contratte sul luogo di lavoro (nella specie, mesotelioma...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1072 del 18 gennaio 2011
«In caso di lesione dell'integrità fisica - nella specie conseguente ad un infortunio sul lavoro - che abbia portato a breve distanza di tempo ad esito letale, è configurabile un danno biologico di natura psichica subito dalla vittima che abbia...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14645 del 1 ottobre 2003
«Il giudice, nel procedere alla liquidazione del danno biologico, deve fare ricorso al criterio equitativo (artt. 2056 e 1223, c.c.), considerando le circostanze del caso concreto — specificamente, la gravità delle lesioni, gli eventuali postumi...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11622 del 18 maggio 2007
«Conseguentemente, l'accertato rispetto delle norme antinfortunistiche di cui agli artt. 47 e 48 del D.P.R. n. 626 del 1994 e dell'allegato VI a tale decreto, non esonera, il datore di lavoro, dall'onere di provare di aver adottato tute le cautele...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29323 del 15 dicembre 2008
«In materia di prevenzione dagli infortuni sul lavoro, il d.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955, con indicazioni che hanno trovato conferma nel sistema delineato dal d.lgs. n. 626 del 19 settembre 1994, prevede una distribuzione di responsabilità...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9817 del 14 aprile 2008
«In materia di responsabilità datoriale nei confronti del lavoratore per danni da infortunio sul lavoro a causa di inadempimento all'obbligo contrattuale di sicurezza (art. 2087 c.c.) si applicano le regole civilistiche sull'inadempimento (art....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9304 del 26 giugno 2002
«Ancorché il datore di lavoro sia responsabile ex art. 2087 c.c. dell'infortunio occorso al lavoratore nel luogo ed in costanza di lavoro non solo quando omessa di adottare le idonee misure protettive ma anche quando ometta esclusivamente di...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9016 del 20 giugno 2002
«In tema di responsabilità per gli infortuni sul lavoro, poiché, secondo l' id quod plerunque accidit , i dipendenti (pur per imprudenza, negligenza o inesperienza) si muovono nell'ambito dell'azienda in maniera occasionale e anche al di fuori del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1331 del 17 febbraio 1999
«Poiché gli obblighi che l'art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro in tema di tutela delle condizioni di lavoro si estendono, nella fase dinamica dell'espletamento della prestazione, ai comportamenti necessari per prevenire possibili incidenti,...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7636 del 19 agosto 1996
«Le norme dettate in tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, tese ad impedire l'insorgenza di situazioni pericolose, sono dirette a tutelare il lavoratore non solo dagli incidenti derivanti dalla sua disattenzione, ma anche da quelli...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16003 del 19 luglio 2007
«Il lavoratore che agisca nei confronti del datore di lavoro per il risarcimento integrale del danno patito a seguito di infortunio sul lavoro ha l'onere di provare il fatto costituente l'inadempimento e il nesso di causalità materiale tra...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21698 del 10 ottobre 2006
«Con riguardo al rapporto di lavoro costituito con patto di prova, la facoltà di recesso prevista dal terzo comma dell'art. 2096 c.c. soggiace all'unico limite oltre quello temporale dell'adeguatezza della durata della prova della mancanza di un...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28460 del 28 novembre 2008
«Nei casi in cui la contrattazione collettiva di categoria prevede nella lettera di alcune sue clausole un unico termine di comporto con riferimento sia alle assenze che all'infortunio, il giudice di merito deve accertare - all'esito di una...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7924 del 9 giugno 2000
«In caso di infortunio sul lavoro, la legge rimette alle parti collettive la determinazione dei termini di conservazione del posto di lavoro nel periodo successivo all'infortunio (art. 2110 c.c.); pertanto, è legittima la previsione contrattuale...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4718 del 8 maggio 1998
«La malattia e l'infortunio, comportanti entrambi l'impossibilità della prestazione per causa riferibile al lavoratore (seppure a lui non imputabile), sono oggetto della medesima tutela predisposta dall'art. 2110 c.c., anche per quanto attiene al...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5055 del 26 febbraio 2008
«La copertura assicurativa relativa all'infortunio sul lavoro sussiste in favore dell'agricoltore diretto, svolgente la sua attività sul fondo di un altro coltivatore, ove vi sia reciprocanza, ossia relazione di scambio gratuito di mano d'opera...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4543 del 5 marzo 2004
«In caso di infortunio sul lavoro subito da dipendente di una società in nome collettivo, in conseguenza dell'accertamento della responsabilità penale del socio amministratore l'azione di regresso dell'INAIL ai sensi dell'art. 11 del D.P.R. n. 1124...»