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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25473 del 16 dicembre 2010
«Non costituisce domanda "nuova", rispetto a quella di accertamento di donazione indiretta, l'indicazione in corso di causa [nella specie con la memoria di cui all'art. 180 c.p.c., nel testo applicabile "ratione temporis" anteriore alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3456 del 26 novembre 1971
«Per tale sua caratteristica detto vizio non è neppure previsto dalla legge come motivo di nullità o di annullabilità del matrimonio e può essere sempre sanato, nella forma e nella sede opportuna, dimostrando la reale identità dei nubendi ed...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3471 del 15 febbraio 2007
«Ne consegue che, per poter invocare il principio dell'apparenza del diritto, il terzo deve comunque provare la propria buona fede e la ragionevolezza dell'affidamento, non essendo invocabile il principio in questione da chi versi in colpa per aver...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8575 del 6 agosto 1991
«Pertanto, non assume rilievo l'errore sulle qualità dell'adottato, ma solo quello che attiene all'identificazione della persona fisica dell'adottato (salva l'ipotesi in cui l'errore cada sul fatto che l'adottato non sia un figlio dell'adottante...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1028 del 28 gennaio 1995
«L'accettazione, da parte dei condomini, della tabella millesimale predisposta dal venditore-costruttore ed allegata ai singoli contratti di vendita dà luogo ad una convenzione sui criteri di ripartizione delle spese che, anche se si discosta da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20906 del 27 ottobre 2005
«Pertanto, per l'applicazione di siffatto principio, occorre procedere all'indagine, da compiersi caso per caso, non solo sulla buona fede del terzo, ma anche sulla ragionevolezza dell'affidamento, il quale, perciò, non può essere invocato da chi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22900 del 11 novembre 2005
«Le norme mediante le quali la legge 20 dicembre 1995, n. 534 (di conversione del decreto-legge 18 ottobre 1995, n. 432) ha regolato la sequenza delle udienze di cui agli artt. 180 e 183 cod. proc. civ. sono poste a tutela del diritto di difesa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5900 del 1 luglio 1997
«Un suolo originariamente non edificabile, ma successivamente ricompreso in zona di espansione edilizia da uno strumento urbanistico (piano regolatore, programma di fabbricazione, piano paesistico, ecc.) non ancora in vigore, ma già legittimamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2787 del 24 febbraio 2003
«In tema di impugnativa di licenziamento, una volta che, a mezzo di atto stragiudiziale, sia stata evitata la decadenza prevista dall'art. 6 della legge n. 604 del 1966, la successiva azione giudiziale di annullamento del licenziamento illegittimo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14486 del 30 maggio 2008
«La disdetta del contratto di locazione, vigendo al di fuori del caso di forma scritta convenzionale di cui all'art. 1352 c.c. il principio della libertà di forma, può essere contenuta anche in un atto processuale che presupponga la volontà del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17679 del 29 luglio 2009
«In tema di interruzione del processo, una volta eseguito tempestivamente il deposito del ricorso in cancelleria con la richiesta di fissazione di una udienza, il rapporto processuale, quiescente, è ripristinato con integrale perfezionamento della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«L'istituto dell'associazione in partecipazione di cui all'art. 2549 ss. c.c., che si qualifica per il carattere sinallagmatico fra l'attribuzione da parte di un contraente (associante) di una quota degli utili, anche forfettari, derivanti dalla...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 34558 del 20 agosto 2003
«...invece la forma giuridica dell'ente e la sua costituzione secondo le norme del diritto pubblico, né lo svolgimento della sua attività in regime di monopolio, né tanto meno il rapporto di lavoro subordinato con l'organismo datore di lavoro.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11441 del 7 ottobre 1999
«Gli avvocati dello Stato, per compiere gli atti del loro ministero, non hanno bisogno di una procura dell'amministrazione che essi rappresentano, essendo sufficiente che «consti della loro qualità». Invero, il mandato che è loro conferito dalla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2911 del 21 ottobre 2002
«Una volta proposto ricorso straordinario per errore di fatto a norma dell'art. 625 bis c.p.p., la Corte di cassazione deve compierne una delibazione preliminare di ammissibilità, il cui eventuale esito negativo comporta la declaratoria di ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1748 del 18 febbraio 1992
«Quando la condotta violatrice dell'art. 570 c.p. si esplichi nell'omettere da parte di un genitore la prestazione dei mezzi di sussistenza ai figli minori o inabili, il reato sussiste anche quando l'altro genitore provveda in via sussidiaria a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 287 del 20 aprile 1994
«La declaratoria da parte del pretore della nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa notifica alla persona offesa, anche se frutto di errore, rende il decreto stesso improduttivo degli effetti ad esso collegati dalla legge sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24711 del 26 giugno 2002
«Non è abnorme il procedimento di appello nel quale, a seguito della disciplina transitoria dettata dall'art. 4 ter del D.L. 7 aprile 2000, n. 82, introdotto dalla legge di conversione 5 giugno 2000, n. 144 (che ha reso applicabile il rito...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 43 del 9 febbraio 1996
«In tema di presupposti per la riparazione dell'ingiusta detenzione, deve intendersi dolosa — e conseguentemente idonea ad escludere la sussistenza del diritto all'indennizzo, ai sensi dell'art. 314, comma 1, c.p.p. — non solo la condotta volta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1362 del 23 marzo 1993
«Ne consegue che la riparazione, quale indennizzo di un pregiudizio, obiettivamente ingiusto, ma dovuto al corretto esercizio della giurisdizione penale, va quantificata sulla base di un solo parametro, facendo riferimento da un lato alla durata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 771 del 29 marzo 2000
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, ove il giudice abbia inflitto una pena in contrasto con la previsione di legge ma in senso favorevole all'imputato, si ha un errore al quale la Corte di cassazione, in difetto di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6580 del 2 giugno 2000
«In tema di applicazione della pena su richiesta, qualora, in sede di legittimità, si rilevi che una clausola dell'accordo concluso tra le parti sia stata pattuita in violazione di legge, la sentenza pronunciata a norma dell'art. 444 c.p.p. non può...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3351 del 9 febbraio 1999
«In tema di «patteggiamento», poiché l'accordo delle parti si forma in ordine alla entità e specie della pena da irrogare, la relativa sentenza è impugnabile solo nel caso in cui tale pena non risulti congrua ai sensi di legge e non anche nel caso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6753 del 13 gennaio 1998
«Non è ravvisabile violazione del principio di specialità, di cui all'art. 14 della Convenzione europea di estradizione, approvata con legge 30 gennaio 1963, n. 300, quando il giudice attribuisca, con la sentenza, ai fatti per i quali...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9357 del 13 agosto 1998
«In presenza di una sentenza di assoluzione recante, nel dispositivo, la formula «il fatto non è previsto dalla legge come reato» ma caratterizzata, nella motivazione, anche dalla presenza di ampie ed analitiche argomentazioni volte a dimostrare,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33215 del 4 settembre 2001
«In tema di applicazione di pena su richiesta delle parti, allorché con la relativa sentenza si ometta di provvedere sulle spese processuali sostenute dalla parte civile, tale parte deve proporre ricorso per cassazione, in applicazione dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 4 novembre 1998
«La mancanza o l'incompletezza totale o parziale del dispositivo determina la nullità della sentenza, con conseguente necessità di una nuova pronuncia, limitatamente ai capi d'imputazione contestati e non decisi, poiché il procedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 3279 del 1 luglio 1995
«La procedura di correzione degli errori materiali inficianti provvedimenti giurisdizionali non è consentita allorché determini la modifica essenziale del provvedimento ovvero si risolva addirittura nella sostituzione della decisione assunta; ne...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3923 del 1 febbraio 2002
«Nel caso in cui il ricorso straordinario per la correzione di un errore di fatto è inammissibile, perché riferito ad una decisione della Corte di cassazione anteriore all'entrata in vigore della legge 26 marzo 2001, n. 128, che nell'introdurre il...»