-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1355 del 5 maggio 1992
«L'art. 104 del nuovo codice di procedura penale ha fissato la regola generale secondo cui il rapporto con il difensore rappresenta un diritto dell'imputato detenuto ed una particolare estrinsecazione del diritto di difesa che è immediatamente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3643 del 16 settembre 1998
«Tale conclusione va estesa al patrocinio dell'interessato nei procedimenti di esecuzione e di sorveglianza, nei quali, sebbene l'espletamento della perizia non sia soggetto a particolari formalità, deve pur sempre essere garantito il rispetto del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5271 del 4 febbraio 1997
«In tema di procedimento di sorveglianza, in relazione all'istanza del condannato di differimento dell'esecuzione della pena per la gravità delle condizioni di salute, l'opportunità di eventuali acquisizioni documentali e diagnostiche, ai fini...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23261 del 7 giugno 2001
«Il provvedimento adottato dal magistrato di sorveglianza sulla richiesta di applicazione provvisoria della detenzione domiciliare, ai sensi dell'art. 47 ter, comma 1 quater, dell'ordinamento penitenziario, ha natura interinale e, pertanto, a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4591 del 2 dicembre 1992
«La legge non prevede che al condannato, nei cui confronti sia disposto il differimento dell'esecuzione della pena ai sensi dell'art. 147, comma primo, n. 2 c.p., il Tribunale di sorveglianza possa imporre obblighi accessori di alcun genere....»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1068 del 12 aprile 1994
«Il differimento dell'esecuzione della pena nel caso di presentazione di domanda di grazia (art. 147 primo comma, n. 1 c.p.), è istituto applicabile nei casi in cui l'esecuzione della pena non sia ancora iniziata e non, quindi, in un caso come...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3790 del 27 ottobre 1994
«La concessione del rinvio dell'esecuzione della pena con la contestuale arbitraria imposizione al condannato di obblighi tali da far configurare il periodo di differimento come un vero e proprio regime di sostanziale detenzione domiciliare...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 51083 del 18 dicembre 2013
«In tema di procedimento di sorveglianza, qualora dopo la presentazione da parte del condannato dell'istanza di accesso ad una misura alternativa alla detenzione, sopraggiungano altre istanze volte ad incidere sulla medesima misura o comunque siano...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17452 del 31 luglio 2006
«Mentre in questo secondo caso il processo esecutivo restava e — nel vigore della norma novellata — resta assoggettato al regime delineato dagli artt. 626, 627, 630 e 298 c.p.c., ed in particolare la sua ripresa poteva e può avvenire soltanto con...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1204 del 11 febbraio 1984
«L'imputabilità deve sussistere in tutti e tre i momenti in cui si sviluppano il reato e le sue conseguenze: quello attuativo, quello del suo accertamento, quello dell'esecuzione della relativa sanzione penale (detentiva). La sua mancanza produce...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41542 del 24 novembre 2010
«Il differimento dell'esecuzione della pena per malattia psichiatrica è consentito unicamente allorché quest'ultima si risolva anche in malattia fisica. (Fattispecie concernente un caso di depressione maggiore, nel quale, anche per le cure...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 853 del 13 marzo 1998
«In tema di liberazione condizionale, il fatto che il condannato si trovi in regime di differimento dell'esecuzione della pena, per la sussistenza di taluna delle ragioni indicate negli articoli 146 e 147 c.p., non può essere di ostacolo alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1189 del 17 maggio 1990
«Il differimento della pena per grave infermità fisica può esser chiesto da condannato non ancora assoggettato all'esecuzione della pena ed anche se non si sia ancora provveduto all'emissione dell'ordine di carcerazione; è, infatti, interesse del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43488 del 9 dicembre 2010
«In tema di differimento facoltativo dell'esecuzione della pena, è contraria al senso di umanità la detenzione di un soggetto prossimo a compiere 78 anni affetto da patologie ad andamento cronico progressivo, quali l'encefalopatia multinfartuale...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25928 del 26 giugno 2001
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena da eseguire contro chi si trovi in condizioni di grave infermità fisica (art. 147, comma 1, n. 2, c.p.), pur essendo legittima in astratto l'apposizione di un termine finale al differimento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16183 del 20 aprile 2001
«È immanente al vigente sistema normativo una sorta di incompatibilità presunta con il regime carcerario per il soggetto che abbia compito i settanta anni, sicché, nell'ipotesi di esecuzione della pena detentiva che lo riguardi, in presenza di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8936 del 5 marzo 2001
«Ai fini del differimento facoltativo dell'esecuzione della pena per infermità fisica, il grave stato di salute va inteso come patologia implicante un serio pericolo per la vita o la probabilità di altre rilevanti conseguenze dannose, eliminabili o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4690 del 11 ottobre 1996
«Il differimento della pena per motivi di salute può essere giustificato solo con l'impossibilità di praticare utilmente le cure necessarie nel corso dell'esecuzione della pena, non già dalla possibilità di praticarle meglio fuori della struttura...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 266 del 21 febbraio 1996
«Non può farsi luogo al differimento facoltativo dell'esecuzione della pena ai sensi dell'art. 147, primo comma, n. 2 c.p. quando il condannato si rifiuti, senza plausibile giustificazione, di sottoporsi ad intervento chirurgico e l'infermità da...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4192 del 8 settembre 1995
«Pur dovendosi, di regola, escludere l'interesse del condannato ad ottenere il beneficio della liberazione anticipata, ai sensi dell'art. 54 dell'ordinamento penitenziario, quando manchi l'attualità dello stato di detenzione, deve ritenersi che...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 982 del 29 marzo 1995
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena che debba essere eseguita contro chi si trova in stato di grave infermità fisica (art. 147, comma 1, n. 2, c.p.), deve ritenersi evidente, anche se non espressamente previsto dal legislatore...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2080 del 7 luglio 1994
«La guaribilità o reversibilità della malattia non sono requisiti richiesti dalla normativa vigente in tema di differimento dell'esecuzione della pena, per la cui concessione è sufficiente che l'infermità sia di tale rilevanza da far apparire...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1121 del 16 dicembre 1993
«La potestà punitiva dello Stato, che l'esecuzione della pena attiva con la costrizione del condannato, ha un limite - che ne impone, pertanto il rinvio - costituito dalla tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo che neppure la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5037 del 15 gennaio 1993
«In tema di rinvio facoltativo dell'esecuzione della pena per gravi ragioni di salute, il giudice di merito, con adeguata e coerente motivazione, deve dar ragione delle sue scelte, bilanciando il principio costituzionale dell'eguaglianza di tutti i...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4402 del 15 gennaio 1993
«Non integra una grave infermità fisica, ai fini del differimento dell'esecuzione della pena a norma dell'art. 147, n. 2, c.p., una patologia cardiaca che obblighi a portare il pace-maker.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 304 del 14 marzo 1987
«Ai fini del differimento dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale ex art. 147 c.p., non è sufficiente che l'infermità fisica menomi in maniera anche rilevante la salute del soggetto e sia suscettibile di generico...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1361 del 27 settembre 1986
«Ai fini del differimento dell'esecuzione di una pena restrittiva della libertà personale consentito ai sensi dell'art. 147, primo comma n. 2, c.p. per chi si trova in condizioni di grave infermità fisica, deve ritenersi grave non esclusivamente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1050 del 5 maggio 1992
«Ai fini del differimento facoltativo dell'esecuzione della pena, sono irrilevanti le patologie psichiche, ancorché riconosciute dal giudice della cognizione sulla base di indagine peritale.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 104 del 10 marzo 1992
«In tema di rinvio dell'esecuzione della pena, ai sensi dell'art. 147 n. 2 c.p., poiché la ratio ispiratrice della norma, in relazione ai referenti di rango costituzionale, è costituita dal divieto di trattamento disumano del condannato (art. 27...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 475 del 9 gennaio 2004
«Il differimento dell'esecuzione della pena nel caso di presentazione di domanda di grazia (art. 147, comma primo n. 1 c.p.) non può superare complessivamente i sei mesi, a decorrere dal giorno in cui la sentenza è divenuta irrevocabile, anche...»