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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3704 del 21 dicembre 1998
«Nella sottrazione di beni sottoposti al vincolo del pignoramento, del sequestro giudiziario o del sequestro conservativo, affidati alla custodia di persona diversa dal proprietario, occorre distinguere tre diverse ipotesi. La prima è quella che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7437 del 9 giugno 1999
«In tema di associazione per delinquere, il numero minimo degli associati previsto dalla legge per la configurabilità del reato deve essere valutato in senso oggettivo, ossia come componente umana effettiva ed esistente nel sodalizio e non con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10725 del 12 ottobre 1998
«Sia il codice penale (artt. 416 e 416 bis) che il T.U. delle leggi sugli stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) non recano nozioni definitorie dell'associazione che intendono reprimere, ma rimandano all'interprete per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12700 del 25 marzo 2008
«In tema di reati associativi, al fine di controllare il rispetto del principio del « ne bis in idem» occorre verificare in concreto i segmenti di condotta presi in esame dalle singole sentenze passate in giudicato, nel senso che tale principio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25302 del 16 giugno 2015
«Ai fini della configurabilità del delitto di scambio elettorale politico-mafioso, come previsto dall'art. 416 ter c.p. nel testo vigente dopo le modifiche introdotte dalla L. n. 62 del 2014, non è necessario che l'accordo concernente lo scambio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5820 del 19 maggio 2000
«Il delitto di disastro colposo di cui all'art. 449 c.p. richiede un avvenimento grave e complesso con conseguente pericolo per la vita o l'incolumità delle persone indeterminatamente considerata al riguardo; è necessaria una concreta situazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13031 del 14 dicembre 2000
«La fattispecie di cui all'art. 474 c.p., che si pone a tutela della pubblica fede, si realizza con la messa in circolazione di un prodotto con marchio contraffatto senza che possa assumere rilievo, nel senso di escludere la sussistenza del reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4818 del 4 giugno 1986
«Con la previsione dei vari reati di falso documentale la legge penale intende colpire, a tutela della fede pubblica, il contrasto con la realtà nel quale il documento è stato volutamente posto dall'agente. Pertanto, la formazione di un nuovo atto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38720 del 14 ottobre 2008
«È innocuo, e quindi non punibile per inidoneità dell'azione, il falso, sia ideologico che materiale, che determina un alterazione irrilevante ai fini dell'interpretazione dell'atto, non modificandone il senso.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10715 del 3 novembre 1988
«In materia di falso l'idoneità dell'azione deve essere valutata con un giudizio «a posteriori», nel senso che la punibilità non è esclusa quando l'atto, sia pure falsificato grossolanamente, ha sorpreso la buona fede del destinatario e comunque in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7875 del 30 giugno 1987
«Così come il falso non è punibile, per inidoneità dell'azione, quando sia grossolano, allo stesso modo e per le medesime ragioni nemmeno può ritenersi punibile, in quanto innocua, la falsità che si riveli in concreto inidonea a ledere l'interesse...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6089 del 26 giugno 1986
«In tema di falsità materiale in atti non è ravvisabile la inidoneità assoluta dell'azione (e quindi l'impossibilità dell'inganno) quando la modificazione materiale dell'atto, pur se immediatamente riconoscibile da chiunque, consista nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5052 del 7 giugno 1996
«La locuzione «nell'esercizio delle funzioni», contenuta nell'art. 476 c.p., non va intesa in senso specifico, ma generico, ossia come «ambito delle funzioni». Conseguentemente, risponde del reato previsto dalla suddetta norma incriminatrice, e non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3113 del 9 marzo 1988
«La locuzione «nell'esercizio delle proprie funzioni», di cui all'art. 476, deve essere intesa non in senso specifico, bensì generico di ambito delle funzioni, nel senso, cioè, che l'atto contraffatto o alterato deve rientrare, per sua natura,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3667 del 19 marzo 1999
«La falsità ideologica riguarda l'atto nel suo contenuto ideale il quale risulta così non veritiero, mentre quella materiale attiene alla realtà fenomenica del medesimo nel senso che fa apparire venuto ad esistenza un atto che non è mai stato formato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43844 del 9 novembre 2004
«Agli effetti della tutela penale, il cartellino, i fogli di presenza o le schede magnetiche concernenti l'attività lavorativa di un dipendente di un ente pubblico costituiscono «atti pubblici» in senso lato a norma degli articoli 476 e 479 c.p. in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7295 del 25 luglio 1997
«In materia di responsabilità degli amministratori (in senso lato) degli enti pubblici economici, occorre accertare, di volta in volta, se gli atti sono stati posti in essere nell'ambito della gestione privatistica dell'attività imprenditoriale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5635 del 5 febbraio 2015
«In tema di falso documentale, la falsità in atto pubblico può integrare il falso per omissione allorché l'attestazione incompleta - perché priva dell'informazione su un determinato fatto - attribuisca al tenore dell'atto un senso diverso, così che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1004 del 31 gennaio 2000
«Gli atti redatti da una commissione medica incaricata di accertare lo stato di invalidità civile eventualmente presente nelle persone sottoposte al suo esame, in quanto provenienti da pubblico ufficiale, attestano i risultati degli accertamenti da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10508 del 23 ottobre 1995
«È atto pubblico quello caratterizzato (in via congiuntiva o alternativa) dalla produttività di effetti costitutivi, traslativi, dispositivi, modificativi o estintivi di situazioni giuridiche soggettive di rilevanza pubblicitaria; o caratterizzato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9317 del 30 agosto 1994
«È configurabile il reato di falso ideologico in atto pubblico (art. 479 c.p.) a carico del notaio che consapevolmente ometta di indagare la reale volontà delle parti che compiono un atto di disposizione. Ciò perché l'art. 47, comma 3 della legge...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7581 del 11 giugno 1999
«Il delitto di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico e quello di abuso di ufficio offendono beni giudici distinti; il primo, infatti, mira a garantire la genuinità degli atti pubblici, il secondo tutela la imparzialità ed...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7496 del 27 giugno 2000
«In tema di falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, configura il reato di cui all'art. 483 c.p. la falsa denuncia di smarrimento della carta di credito ad organi di polizia. Ciò poiché, a differenza di quanto accade per lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19178 del 8 maggio 2015
«Integra il delitto di cui all'art. 527 c.p. il toccamento lascivo di parti intime del corpo, sia pure al di sopra degli abiti, in quanto la nozione di atti osceni non si limita alla sola rappresentazione di un atto sessuale, comprendendo anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46787 del 22 novembre 2013
«In tema di lesioni personali, integrano la malattia di cui all'art. 582 c.p. gli effetti derivanti dal getto sul viso di gas urticante consistenti non soltanto in una irritazione cutanea prolungata, ma anche in fenomeni di nausea e conati di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21799 del 8 giugno 2010
«Integra il reato di lesione personale dolosa la condotta del medico che sottoponga, con esito infausto, il paziente ad un trattamento chirurgico, al quale costui abbia espresso il proprio dissenso. (Fattispecie di intervento di chirurgia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16271 del 26 aprile 2010
«Ai fini della configurabilità del delitto di lesioni personali (art. 582 c.p.), costituisce malattia la lesione cutanea consistente in un taglio all'avambraccio guaribile in tre giorni, in quanto anche una modesta soluzione di continuo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8704 del 4 agosto 1992
«L'omessa specificazione nel capo di imputazione del grado di indebolimento di un senso o di un organo — nella specie dell'udito — riguardando un elemento non essenziale della circostanza aggravante addebitata all'imputato, non è tale da...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4049 del 20 marzo 1989
«In tema di lesioni personali, ai fini dell'integrazione dell'aggravante ex art. 583, primo comma, n. 2 del c.p., il concetto di «apprezzabilità» del danno permanente, sia esso organico che funzionale, va definito essenzialmente sotto l'aspetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9933 del 13 ottobre 1988
«In tema di malattie professionali, la contrazione della malattia denominata silicosi, ritenuta sicuramente sclerogena in conseguenza alla prolungata esposizione in ambiente di lavoro inquinato da polveri aereodiffuse contenenti particelle di...»