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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11519 del 9 marzo 2017
«In tema di ricorso per cassazione, l'adempimento dell'onere di autosufficienza relativo a tale specifico mezzo di impugnazione non può costituire lo strumento per introdurre nel giudizio di legittimità aspetti in fatto non dedotti tempestivamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12664 del 25 marzo 2016
«È violato il divieto di un secondo giudizio, di cui all'art. 649 cod. proc. pen., nel caso di pluralità di condanne per il delitto di evasione relative a fatti commessi nello stesso arco temporale in cui si è protratto l'allontanamento, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 916 del 15 maggio 1973
«Il delitto di serrata si consuma nel luogo (in relazione al quale va, quindi, individuata la competenza territoriale) in cui viene effettivamente sospeso il lavoro, secondo le modalità di cui agli artt. 502, 504 e 506 c.p. e non nel luogo nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5943 del 15 giugno 1981
«Per perfezionare il delitto di falsa testimonianza non occorre il dolo specifico bastando l'intendimento, comunque determinatosi, di dire il falso: è indifferente l'obiettivo avuto di mira dall'agente perché, quale esso sia, viene sempre leso il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 755 del 25 gennaio 1982
«L'errore determinato da colpa non può qualificarsi errore di fatto e la punibilità non è esclusa quando il fatto è preveduto dalla legge come delitto colposo. (Fattispecie in tema di grave infortunio in fabbrica verificatosi per la deflagrazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3232 del 25 marzo 1982
«La violenza o la minaccia, prevedute come circostanze aggravanti del reato di evasione, hanno il loro ambito nelle generiche previsioni di cui agli artt. 581 e 612 c.p. Solo nel caso in cui le concrete modalità dell'azione del reato di evasione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5498 del 28 maggio 1985
«Il reato previsto dall'art. 51, L. 26 luglio 1975, n. 354 sull'ordinamento penitenziario, deve essere considerato assimilabile a quelli di carattere permanente non solo per il rinvio quoad poenam al delitto di evasione di cui all'art. 385 c.p., ma...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5630 del 16 giugno 1986
«In tema di reati contro il patrimonio, nel caso di convivenza more uxorio non viene meno il carattere personale di alcuni beni che per loro natura, come è per i preziosi (sottratti nella specie dal convivente), non possono essere oggetto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1955 del 10 febbraio 1989
«Il reato di omicidio quale conseguenza di altro delitto, di cui all'art. 586 c.p., non concorre con il reato di omissione di soccorso di cui all'art. 593 c.p., in quanto l'evento letale già posto a carico dell'agente quale autore di un reato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 112 del 12 gennaio 1990
«I parametri di riferimento per il giudice di merito per la graduazione dell'entità della pena sia quando deve applicarsi una sola circostanza (aggravante od attenuante) che quando trattasi di più circostanze (aggravanti od attenuanti) ed i limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4041 del 21 marzo 1990
«In linea di principio è perfettamente configurabile il concorso formale del delitto di furto di un documento con il delitto di falsità per soppressione, dato che le relative norme sanzionatorie tutelano diversi beni giuridici: il patrimonio nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7961 del 31 maggio 1990
«La concezione unitaria del concorso di più persone nel reato, recepita nell'art. 110 c.p., consente di ritenere che l'attività costitutiva della partecipazione può essere rappresentata da qualsiasi contributo, di carattere materiale o psichico,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10322 del 13 luglio 1990
«È legittima la reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena nei confronti di chi ne abbia già usufruito, se nel periodo compreso tra la precedente condanna sospesa e quella per la quale si invoca l'anzidetto beneficio, sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33 del 4 gennaio 1991
«Nel caso in cui in ordine al reato di violazione di domicilio risulti contestata anche l'aggravante della violenza alle persone - nella specie gli imputati, oltre a sfondare la porta con l'ascia, percossero anche il titolare dello jus prohibendi -...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2727 del 4 luglio 1991
«In materia di amnistia e di indulto, il delitto tentato costituisce un'ipotesi criminosa autonoma rispetto al delitto consumato, e le norme di sfavore relative a quest'ultimo non si estendono al primo, salvo che il decreto di clemenza non disponga...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7797 del 24 luglio 1991
«In tema di acquisto di cose di sospetta provenienza (art. 712 c.p.), a differenza del reato di ricettazione, non è richiesta la certezza della provenienza da delitto delle cose acquistate, essendo sufficiente la sussistenza del dubbio sulla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1999 del 3 marzo 1993
«Ai fini della configurabilità del delitto di maltrattamenti è sufficiente un lasso di tempo, ancorché limitato, e tuttavia utile alla realizzazione della ripetizione di atti vessatori idonea a determinare la sofferenza fisica o morale continuativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 473 del 19 gennaio 1994
«La lettera, occasionalmente intercettata dall'autorità giudiziaria, con la quale il coautore del fatto contesti al concorrente la responsabilità principale, del delitto, non costituisce chiamata di correo, perché non fatta nel processo, né diretta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1899 del 16 febbraio 1994
«Il principio di correlazione tra sentenza ed accusa contestata (art. 477 c.p.p. 1930) non è violato nell'ipotesi in cui venga ritenuto il delitto di corruzione propria invece di quello di corruzione impropria, dal momento che entrambi i delitti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7512 del 2 luglio 1994
«Il reato di cui all'art. 378 c.p. (favoreggiamento personale) è reato di pericolo e formale che si consuma nel momento in cui l'agente ha posto in essere un qualunque atto idoneo ad agevolare l'autore di un reato ad eludere le investigazioni: per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7518 del 2 luglio 1994
«In caso di detenzione illecita di sostanza stupefacente, reato a condotta permanente, non è configurabile il delitto di favoreggiamento in quanto qualunque agevolazione del colpevole, in costanza di tale condotta si risolve inevitabilmente in un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12422 del 15 dicembre 1995
«Nei processi indiziari deve ritenersi rilevante, ai fini dell'accusa, l'accertamento della causale del delitto, non già quale ulteriore indizio, ma quale elemento di raccordo e di potenziamento della efficienza probatoria degli indizi; tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 147 del 8 gennaio 1996
«Nel caso in cui destinatario della misura cautelare della custodia in carcere sia un parlamentare, deve ritenersi che sussista l'interesse dello stesso a proporre istanza di riesame sin dal momento della avvenuta comunicazione (attraverso la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3111 del 27 marzo 1996
«Il delitto di maltrattamenti non può ritenersi assorbito in quello di tentata violenza carnale: il carattere unitario, che è tipico del delitto di maltrattamenti, vale a distinguere la condotta di tale delitto da quella di tentata violenza carnale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5632 del 6 giugno 1996
«In tema di reati concernenti le sostanze stupefacenti, nell'ipotesi di accordo preventivo fra soggetti che si trovano all'estero e soggetti che si trovano nel territorio dello Stato finalizzato all'importazione di stupefacenti, che i secondi si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7555 del 26 luglio 1996
«Il delitto di corruzione è reato di evento caratterizzato dalla particolarità di perfezionarsi alternativamente o con l'accettazione della promessa o con il ricevimento dell'utilità promessa: quando entrambi questi eventi si realizzano in logica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1108 del 6 febbraio 1997
«In tema di detenzione di stupefacenti, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel delitto va individuata nel fatto che, mentre la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, nel concorso detto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5164 del 3 giugno 1997
«La legge 15 febbraio 1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale) ha abrogato, tra gli altri, l'art. 530 c.p. (Corruzione di minorenni), introducendo nuove disposizioni e, in particolare, l'art. 609 quinquies, alla stregua del quale la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7170 del 22 luglio 1997
«Il codice penale, nell'art. 440, punisce il delitto di corrompimento od adulterazione di acque, prima che queste siano attinte o distribuite per il consumo, sicché il delitto si realizza con il fatto del corrompimento o dell'adulterazione: l'uso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2163 del 20 febbraio 1998
«Il delitto di falso ideologico in atto pubblico commesso dal privato è ravvisabile quando la attestazione non veritiera del privato sia destinata ad essere riportata nell'atto pubblico e cioè a costituirne l'oggetto, e non già quando la formazione...»