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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42790 del 10 novembre 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata non ha alcuna rilevanza il consenso o l'acquiescenza della persona di cui venga falsificata la firma, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l'interesse della persona...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4089 del 29 novembre 2000
«Ai fini della perseguibilità secondo la legge italiana dei reati commessi in territorio estero da parte di pubblici ufficiali a servizio dello Stato, abusando dei poteri o violando i doveri inerenti alla loro funzione, secondo quanto previsto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7 del 8 giugno 1994
«Gli effetti penali della condanna, dei quali il codice penale non fornisce la nozione né indica il criterio generale che valga a distinguerli dai diversi effetti di natura non penale che pure sono in rapporto di effetto a causa con la pronuncia di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9361 del 4 settembre 1992
«Le pene pecuniarie proporzionali non sono soggette, per loro natura, ad alcun limite massimo, come espressamente disposto dall'art. 27, seconda parte, c.p. Ne deriva che, in caso di concorso di reati, le norme sulla continuazione (art. 81, comma...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 3 del 13 gennaio 1966
«Sono costituzionalmente illegittimi il secondo comma n. 5 ed il terzo comma dell'art. 28 c.p. nella parte in cui i diritti in essi previsti traggono titolo da un rapporto di lavoro.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5567 del 13 maggio 1998
«Ai fini dell'applicazione dell'interdizione dai pubblici uffici, nel caso di condanna conseguente a giudizio abbreviato, poiché le pene accessorie assumono carattere di automatismo in rapporto all'entità del trattamento sanzionatorio, il limite di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6249 del 24 giugno 1985
«Il reato di cui all'art. 674 c.p. (getto pericoloso di cose) e quello previsto dall'art. 20, L. 13 luglio 1966, n. 615 (cosiddetta legge antismog) possono concorrere, sussistendo fra di essi compatibilità. Infatti il contenuto precettivo dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9170 del 26 febbraio 2013
«Il rapporto di causalità tra omissione ed evento deve essere verificato alla stregua di un giudizio di alta probabilità logica, sicché esso è configurabile solo se si accerti che, ipotizzandosi come avvenuta l'azione che sarebbe stata doverosa ed...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 988 del 14 gennaio 2003
«Il rapporto di causalità tra una condotta (commissiva ed omissiva) ed un determinato evento è configurabile non solo quando, secondo un giudizio di altra probabilità logica, l'evento stesso non avrebbe avuto luogo se il comportamento considerato...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 30328 del 11 settembre 2002
«L'insufficienza, la contraddittorietà e l'incertezza del riscontro probatorio sulla ricostruzione del nesso causale, quindi il ragionevole dubbio, in base all'evidenza disponibile, sulla reale efficacia condizionante della condotta omissiva del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5919 del 19 maggio 1992
«Ai fini del giudizio di prevedibilità dell'evento deve aversi riguardo alla potenziale idoneità della condotta a dar vita ad una situazione di danno e non anche alla specifica rappresentazione ex ante dell'evento dannoso, quale si è concretamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5249 del 15 maggio 1991
«Il vigente codice penale, nel regolare il rapporto di causalità, ha accolto il principio dell'equivalenza delle cause o della conditio sine qua non, secondo cui le cause concorrenti che siano da sole sufficienti a determinare l'evento sono, tutte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1508 del 15 gennaio 2014
«Nel caso di morte degli occupanti di un immobile determinato dalle esalazioni di monossido di carbonio prodotte da una stufa a gas priva di idonei dispositivi di sicurezza, la responsabilità per omicidio colposo del proprietario può sussistere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24544 del 20 giugno 2011
«L'assunzione di fatto di una posizione di garanzia può prescindere dalla presenza di un rapporto gerarchico tra il garante di fatto ed il soggetto garantito. (Fattispecie nella quale un dipendente comunale aveva impartito ad altro dipendente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24051 del 26 maggio 2004
«In tema di colpa medica, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità tra la condotta imperita e l'evento lesivo, non è sufficiente che venga accertato che un determinato comportamento, omissivo e commissivo, abbia determinato il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10430 del 4 marzo 2004
«Il rapporto di causalità tra l'azione e l'evento può escludersi solo se si verifichi una causa autonoma e successiva, che si inserisca nel processo causale in modo eccezionale, atipico e imprevedibile, mentre non può essere escluso il nesso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22341 del 21 maggio 2003
«In tema di responsabilità per colpa, l'accertamento scientificamente e giuridicamente corretto del rapporto di causalità tra la condotta e l'evento da parte del giudice è quello connotato da alto grado di probabilità, perché il giudice si sofferma...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12781 del 7 dicembre 2000
«La individuazione della titolarità di una posizione di garanzia da parte di un medico nei confronti di un paziente non è subordinata alla presenza di rapporti giuridici con la struttura sanitaria ma all'effettivo esercizio dell'attività svolta,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10780 del 20 ottobre 2000
«In tema di responsabilità per colpa professionale medica, l'esistenza del rapporto di causalità, tanto nel caso di reato omissivo improprio che di reato commissivo, deve essere accertata secondo i medesimi principi, e cioè in base a regole di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7151 del 7 giugno 1999
«Nei reati colposi il giudizio sul rapporto di causalità deve essere formulato in base a regole giuridiche, non naturalistiche (c.d. leggi di copertura) volte a dimostrare che, al momento della condotta, si poteva oggettivamente ritenere l'evento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6683 del 7 luglio 1993
«In tema di responsabilità per colpa professionale medica, sussiste rapporto di causalità anche quando l'opera del sanitario, ove correttamente e tempestivamente intervenuta, avrebbe solo avuto seria ed apprezzabile probabilità di successo,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3908 del 26 aprile 1993
«La negligenza o l'imperizia dei sanitari non esclude il rapporto di causalità tra la condotta lesiva dell'agente e l'evento morte, perché la colpa dei medici non può ritenersi del tutto indipendente, ossia causa sopravvenuta da sola sufficiente a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26020 del 22 giugno 2009
«In tema di rapporto di causalità, non può ritenersi causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento il comportamento negligente di un soggetto che trovi la sua origine e spiegazione nella condotta colposa altrui, la quale abbia posto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45705 del 10 dicembre 2008
«In tema di rapporto di causalità nel reato omissivo, qualora il verificarsi di un evento sia determinato dalla concatenazione successiva di più cause, il fatto che quella originaria, non addebitabile all'agente, sia rimasta ignota rileva solo se...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46586 del 1 dicembre 2004
«In materia di responsabilità professionale del medico operante in una struttura pubblica, è sufficiente che si instauri un rapporto sul piano terapeutico tra paziente e medico per attribuire a quest'ultimo la posizione di garanzia ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46515 del 1 dicembre 2004
«Se più sono i titolari della posizione di garanzia ovvero dell'obbligo di impedire l'evento, ciascuno è per intero destinatario dell'obbligo di tutela impostogli dalla legge e, in particolare, ciascuno per andare esente da responsabilità neppure...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36728 del 17 settembre 2004
«Il custode di un complesso immobiliare sottoposto a sequestro preventivo per reati ambientali è «garante» dell'obbligo di conservazione del bene e di assicurare nel tempo l'identità dello stesso ed in tale sua qualità ha il dovere di richiedere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24030 del 26 maggio 2004
«Nei reati colposi omissivi impropri l'accertamento della colpa non può prescindere dalla individuazione della posizione di garanzia, cioè della norma che impone al soggetto, cui si imputa la colpa, di tenere quel comportamento positivo la cui...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37432 del 2 ottobre 2003
«In caso di incertezza nella determinazione del tempus commissi delicti il termine di decorrenza della prescrizione va computato nel modo che risulti più vantaggioso per l'imputato, posto che il principio in dubio pro reo trova applicazione anche...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36519 del 10 ottobre 2001
«In tema di colpa per omissione (nella specie ipotizzata a carico di un medico), occorre provare, ai fini dell'affermazione di responsabilità dell'imputato, che la condotta non tenuta, oltre ad essere esigibile e praticabile, sarebbe stata in...»