-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21102 del 11 maggio 2018
«Rientra tra le competenze del giudice dell'esecuzione la revoca, ai sensi dell'art. 673 cod. proc. pen., delle statuizioni civili contenute in una sentenza definitiva di assoluzione dell'imputato dal delitto ascrittogli per intervenuta abrogazione...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47071 del 16 ottobre 2018
«In tema di riconoscimento di una sentenza straniera di condanna, nel caso di trasferimento in Italia del detenuto, con il suof consenso, per l'esecuzione della pena, non costituisce violazione del principio di specialità, di cui all'art. 18 del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48284 del 23 ottobre 2018
«In tema di rogatorie internazionali, la sopravvenuta revoca della domanda di estradizione determina la revoca delle misure cautelari reali, con la conseguente restituzione all'avente diritto dei beni sottoposti a sequestro, atteso che, ai sensi...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 803 del 8 luglio 1946
«Nel sistema del codice di rito civile non esistono ordinanze suscettibili di dar vita ad un giudicato in senso sostanziale, aventi cioè efficacia al di fuori del processo, e preclusive, aventi cioè efficacia nel processo; esistono soltanto...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 2152 del 4 agosto 1949
«Le parti possono impugnare per revocazione una sentenza solo nei casi tassativamente elencati dall'art. 395 c.p.c. tra i quali non è compreso quello della collusione, per il quale l'impugnazione può essere proposta soltanto dal P.M. ai sensi...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 513 del 14 marzo 1949
«Per la revoca del giuramento deferito la legge non esige formule sacramentali, e bene il giudice può quindi ravvisarle in una manifestazione (nella specie proposta di una nuova formula, sostanzialmente diversa da quella già ammessa per sentenza...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 530 del 14 marzo 1949
«Le sentenze che pronunciano sulle opposizioni agli atti esecutivi sono sottratte ad ogni impugnativa diversa del regolamento di competenza, e pertanto non possono essere impugnate nemmeno con l'istanza per revocazione.»
-
Cassazione civile, sentenza n. 2319 del 31 luglio 1951
«Se il tribunale abbia con unica sentenza deciso due cause riunite, una attinente ad appello contro sentenza del pretore, ed altra ad istanza di revocazione contro precedente sentenza dello stesso tribunale emessa in primo grado, la sentenza...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 2337 del 2 agosto 1951
«La domanda per revocazione, tempestivamente proposta dinanzi a giudice incompetente, vale ad evitare la decadenza, se il processo viene riassunto entro il nuovo termine stabilito. La domanda per revocazione, a termini dell'art. 396 c.p.c., delle...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 1197 del 29 aprile 1953
«Il provvedimento del giudice collegiale che dichiara cessata la materia del contendere per rinuncia agli atti del giudizio, respingendo il reclamo contro la declaratoria di estinzione pronunziata dall'istruttore, ha forma e sostanza di sentenza, e...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 1318 del 29 aprile 1954
«Quando il giudice, anche senza che sia proposta l'eccezione, rileva o nega l'esistenza di un giudicato, si ha una situazione strettamente analoga a quella nella quale egli si pronunzi sulla eccezione. I vizi eventuali della sentenza, compreso...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 3007 del 22 ottobre 1954
«Non può essere dedotta come motivo di revocazione la mancanza di legittimazione della parte nel giudizio in cui è stata pronunziata la sentenza, impugnata per revocazione.»
-
Cassazione civile, sentenza n. 1067 del 16 aprile 1955
«Quando sono state emesse in grado diverso più sentenze, l'istanza di revocazione deve essere proposta contro quella emessa nel grado superiore.»
-
Cassazione civile, sentenza n. 1639 del 16 maggio 1956
«Il contenuto della sentenza non definitiva, nella disciplina dell'art. 279 del codice di procedura civile non comprende la soluzione delle questioni relative alla ammissibilità e rilevanza dei mezzi istruttori proposti dalle parti o da disporre...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 4403 del 16 novembre 1957
«Ai fini della legittimazione alla opposizione revocatoria di terzo la nozione di «aventi causa» di cui al capoverso dell'art. 404 c.p.c., presuppone la successione nel debito e quindi la sostituzione di uno ad altro soggetto nel rapporto del quale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2623 del 28 settembre 1959
«A norma dell'art, 742 c.p.c., la revoca, la modificazione e la dichiarazione d'invalidità dei provvedimenti di volontaria giurisdizione non incidono sui diritti acquistati dai terzi in base ai negozi autorizzati dai provvedimenti stessi, sempre...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 2992 del 9 novembre 1960
«Il provvedimento istruttorio col quale il giudice disponga consulenza tecnica, sia pure in grado di appello, ha sempre natura e carattere di ordinanza istruttoria anche se esso presupponga la risoluzione di una questione di merito non risolta con...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3322 del 29 dicembre 1960
«A norma dell'art. 742 c.p.c. la revoca, la modificazione e la dichiarazione di invalidità dei provvedimenti di volontaria giurisdizione non incidono sui diritti acquisiti dai terzi, in base ai negozi autorizzati dai provvedimenti stessi, quando i...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 766 del 11 aprile 1960
«Mentre per la disposizione, contenuta nell'art. 310 c.p.c., relativa ad una fase del procedimento, l'estinzione del processo rende inefficaci gli atti compiuti, ma non le sentenze di merito pronunciate nel corso del processo, per l'art. 393...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 44 del 15 gennaio 1962
«In forza del principio enunciato nel penultimo comma dell'art. 279 c.p.c. (per il quale i provvedimenti del collegio che hanno forma di ordinanza, comunque motivati, non possono mai pregiudicare la decisione della causa e sono sempre modificabili...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1936 del 16 luglio 1963
«In tema di procedimenti in camera di consiglio, l'art. 742 c.p.c., disponendo che i decreti possono essere in ogni tempo modificati o revocati, restando salvi i diritti acquistati in buona fede dai terzi, in forza di convenzioni anteriori alla...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 460 del 28 febbraio 1964
«Coordinando, ai fini di una retta interpretazione della norma, l'art. 403 c.p.c. (che stabilisce che non può essere impugnata per revocazione la sentenza pronunciata nel giudizio di revocazione) con la disposizione del secondo comma del precedente...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 1838 del 12 luglio 1966
«Il principio generale, secondo il quale contro la sentenza di revocazione sono ammissibili i mezzi di impugnazione ai quali era originariamente soggetta la sentenza impugnata per revocazione e di cui all'art. 403 c.p.c. è applicabile a tutti i...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 772 del 18 marzo 1966
«A norma dell'art. 235 del codice di procedura civile, il giuramento decisorio non può essere revocato soltanto quando l'altra parte ha dichiarato di essere pronta a prestarlo nella formula originaria o in quella modificata dal giudice; ma se la...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 467 del 12 febbraio 1968
«Le ordinanze, comunque motivate, non possono mai pregiudicare la decisione del merito e possono essere, anche implicitamente, modificate o revocate, cosicché l'eventuale contrasto tra l'ordinanza e la successiva sentenza emessa dallo stesso...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 35 del 12 gennaio 1971
«L'erede, nella sua qualità di successore nella stessa situazione giuridica del defunto, non è titolare di un diritto autonomo, ma di un diritto derivativo ad impugnare per revocazione o con l'opposizione di terzo, una sentenza effetto di dolo o...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2546 del 25 luglio 1972
«Il potere di revoca o di modifica dei provvedimenti di volontaria giurisdizione, al quale si riferisce l'art. 742 c.p.c., spetta unicamente al giudice che ha emesso il provvedimento e non può essere esercitato dal giudice del contenzioso, al quale...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1502 del 21 maggio 1974
«L'omessa indicazione del termine perentorio per la notificazione del decreto con il quale il pretore, investito di una domanda di reintegrazione, abbia dato immediatamente i provvedimenti necessari fissando nel contempo l'udienza per la conferma,...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3690 del 18 novembre 1974
«È inammissibile la domanda, proposta nella forma del ricorso per ingiunzione, con la quale viene esercitata un'azione di rivendicazione avente per oggetto una cosa mobile determinata. La inammissibilità della domanda comporta la irrituale...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1040 del 2 marzo 1978
«La falsità di un atto del processo (nella specie, procura ad litem), che abbia fatto apparire come esistente un presupposto processuale in realtà mancante, può configurare dolo revocatorio della sentenza, ai sensi dell'art. 395 n. 2 c.p.c., solo...»