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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23813 del 16 novembre 2007
«Poiché l'opposizione a decreto ingiuntivo è devoluta dall'articolo 645 c.p.c., in via funzionale e inderogabile, alla cognizione del giudice che ha adottato il decreto, l'opposizione al decreto ingiuntivo emesso dal giudice di pace, davanti al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19119 del 3 settembre 2009
«La sussistenza delle condizioni che legittimano la dichiarazione di esecutorietà del decreto ingiuntivo, ai sensi dell'art. 647 c.p.c., è sindacabile esclusivamente nel giudizio di opposizione, promosso ai sensi dell'art. 645 o dell'art. 650...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10216 del 4 maggio 2006
«A seguito delle decisioni della Corte costituzionale n. 477 del 2002, nn. 28 e 97 del 2004 e 154 del 2005 ed in particolare dell'affermarsi del principio della scissione fra il momento di perfezionamento della notificazione per il notificante e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17759 del 29 agosto 2011
«Nel caso di opposizione tardiva a decreto ingiuntivo, l'articolo 650 c.p.c. prevede, al primo comma, il termine ordinario di quaranta giorni per la sua proposizione decorrente dalla conoscenza del decreto irregolarmente notificato, e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6406 del 23 maggio 1999
«L'ordinanza di convalida di licenza o sfratto per finita locazione, preclusa l'opposizione tardiva, acquista efficacia di cosa giudicata sostanziale non solo sull'esistenza della locazione; sulla qualità di locatore dell'intimante e di conduttore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9776 del 8 ottobre 1997
«Allorché una controversia concernente l'applicazione dell'art. 29 della legge n. 392 del 1978 venga introdotta dinanzi al pretore con il rito previsto dagli artt. 657 ss. c.p.c. e decisa con ordinanza, anziché con sentenza disponendo il mutamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7173 del 2 agosto 1997
«Se il locatore intima disdetta per finita locazione, alla prima scadenza, di un immobile adibito ad uso commerciale, anziché con il ricorso previsto dall'art. 30, legge 27 luglio 1978, n. 392, ai sensi dell'art. 657 c.p.c., e il pretore, senza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13194 del 22 maggio 2008
«Nel corso della fase sommaria del procedimento per convalida di sfratto il giudice non può ordinare la sospensione del giudizio per pregiudizialità, ex art. 295 c.p.c., giacché tale fase è preordinata alla eventuale pronuncia dell'ordinanza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12880 del 4 giugno 2009
«L'opposizione tardiva alla convalida prevista dall'art. 668 c.p.c., che introduce un procedimento con carattere ibrido al quale, ricorrendo i presupposti di legge, è assegnata la funzione di rimessione in termini nell'opposizione all'intimazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5335 del 8 marzo 2007
«In tema di procedimento cautelare, ai sensi dell'art. 669 ter c.p.c., prima dell'inizio del giudizio di merito la domanda si propone al giudice competente, in base agli ordinari criteri, a conoscere del merito; in mancanza di proposizione, nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6892 del 6 maggio 2003
«In tema di provvedimenti cautelari ed in ipotesi di ordinanza di rigetto della domanda proposta ante causam, la condanna alle spese del procedimento in essa contenuta non è ricorribile per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., in quanto l'art....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18152 del 10 agosto 2006
«In tema di procedimenti cautelari, il termine perentorio previsto dall'art. 669 octies c.p.c. per l'inizio del giudizio di merito decorre dalla pronuncia dell'ordinanza di accoglimento della domanda cautelare ante causam (se avvenuta in udienza)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17862 del 31 agosto 2011
«Il provvedimento previsto dall'art. 24, secondo comma, della legge 24 dicembre 1969, n. 990, è suscettibile di riesame in sede di decisione definitiva del grado di giudizio in cui sia stato emesso; pertanto, pure laddove si lamenti che sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«Le ordinanze del giudice istruttore (come pure del presidente del tribunale) in materia di sequestro (concessione, cauzione, revoca: artt. 672-687 c.p.c.) pur non potendo essere assimilate a quelle istruttorie a causa della loro incidenza su...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1473 del 24 febbraio 1996
«Il regolamento preventivo di giurisdizione (art. 41 c.p.c.) è previsto con limitato riferimento alle questioni di giurisdizione di cui all'art. 37 del codice di rito, cioè alle questioni attinenti alla giurisdizione del giudice ordinario nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21888 del 19 novembre 2004
«Il procedimento di accertamento tecnico preventivo ex artt. 696 e segg. c.p.c. si conclude con il deposito della relazione di consulenza tecnica, cui segue la liquidazione del compenso al consulente nominato dal giudice, senza che possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10588 del 25 giugno 2012
«Il divieto di proporre giudizio petitorio, previsto dall'art. 705 c.p.c., riguarda il solo convenuto nel giudizio possessorio, trovando la propria "ratio" nell'esigenza di evitare che la tutela possessoria chiesta dall'attore possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4728 del 25 febbraio 2011
«Il divieto per il convenuto in giudizio possessorio di proporre domanda di natura petitoria, finché il primo giudizio non sia definito e la decisione non sia stata eseguita, produce effetti già al momento del deposito del ricorso e non soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3680 del 17 febbraio 2010
«Il giudizio di separazione personale tra coniugi, cittadini di due diversi Stati membri dell'Unione Europea, può essere validamente instaurato nella residenza abituale della parte attrice, così come previsto nell'art. 3, n. 1, lett. a), del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10577 del 4 luglio 2003
«Nel procedimento, di volontaria giurisdizione, previsto dalla legge 15 gennaio 1994, n. 64 (di ratifica ed esecuzione della Convenzione de L'Aja del 25 ottobre 1980 in tema di sottrazione internazionale di minori) — inquadrabile nello schema...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6859 del 17 novembre 1983
«Il procedimento ex art. 274 c.c. per l'ammissibilità dell'azione di dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale ha, malgrado l'adozione del rito camerale, natura di giudizio contenzioso e, pertanto, l'audizione del P.M. si realizza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19305 del 21 agosto 2013
«In tema di purgazione dalle ipoteche, qualora uno dei creditori eserciti il diritto, previsto dall'art. 2891 c.c., di far vendere il bene ipotecato richiedendone l'espropriazione, il procedimento di volontaria giurisdizione attivato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20281 del 10 maggio 2013
«In tema di mandato di arresto europeo, il motivo di rifiuto della consegna previsto dall'art. 18, comma primo, lett. p), L. 22 aprile 2005, n. 69, sussiste quando anche solo una parte della condotta si sia verificata in territorio italiano, purché...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5583 del 11 febbraio 2004
«Agli effetti della legge penale non può considerarsi commesso, neanche in parte, nel territorio dello Stato il reato di favoreggiamento dell'immigrazione illegale di cittadini extracomunitari previsto dall'art. 12, primo e terzo comma, del D.L.vo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2 del 21 aprile 1989
«Il principio di specialità contenuto nel primo comma dell'art. 14 della convenzione europea di estradizione non preclude qualsiasi esercizio della giurisdizione in riferimento a fatti anteriori alla data dell'estradizione e diversi da quelli per i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 301 del 16 marzo 1982
«In materia di estradizione il principio di reciprocità non ha valore generale, automaticamente applicabile, ma trova applicazione solo se sia previsto da specifiche norme dello Stato italiano, come negli artt. 300 c.p. o 16 disp. prel. c.c.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15927 del 5 aprile 2013
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, cod. pen., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5668 del 5 febbraio 2008
«In tema di estradizione verso l'estero, non sussiste la violazione del principio della doppia incriminabilità previsto dall'art. II del Trattato di estradizione tra Italia e Stati Uniti d'America, ratificato con L. 26 maggio 1984, n. 225, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47614 del 12 dicembre 2003
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, per soddisfare il requisito della doppia incriminabilità, di cui all'art. 13, secondo comma, c.p., non è necessario che lo schema astratto della norma incriminatrice dell'ordinamento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 121 del 10 gennaio 2005
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, non assume rilievo l'eventuale difformità del trattamento sanzionatorio previsto nello Stato richiedente, potendo l'aspetto sanzionatorio rientrare tra le condizioni ostative alla...»