-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4763 del 22 gennaio 2000
«È inammissibile, per difetto di interesse, il ricorso avverso ordinanza di custodia cautelare già revocata, allorché con lo stesso si deduca la destinazione all'uso personale dello stupefacente, atteso che l'interesse ad impugnare un provvedimento...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 20300 del 27 maggio 2010
«In tema di riesame, l'illegittima compressione del diritto di difesa, derivante dal rifiuto o dall'ingiustificato ritardo del pubblico ministero nel consentire al difensore, prima del loro deposito ai sensi del quarto comma dell'art. 268 c.p.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4446 del 15 novembre 1999
«In tema di sequestro, il termine di dieci giorni fissato per l'istanza di riesame si riferisce al provvedimento realmente eseguito; qualora l'esecuzione avvenga in assenza del legittimato al riesame, il termine utile per la relativa istanza...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6712 del 16 febbraio 1999
«Alla luce della disciplina del nuovo codice di procedura penale, la polizia giudiziaria, una volta intervenuto il Pubblico Ministero, deve compiere non solo gli atti ad essa specificamente delegati, ma anche tutte le altre attività di indagine...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4603 del 26 gennaio 1993
«La trasmissione del verbale di arresto al pubblico ministero entro il termine indicato dall'art. 386 c.p.p. può avvenire con qualsiasi mezzo idoneo, purché la stessa sia effettuata per l'intero contenuto dell'atto, e non mediante semplice...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 26714 del 12 luglio 2002
«In tema di assunzione di sommarie informazioni, non sussiste l'obbligo per la polizia giudiziaria di procedere all'esame separato degli informatori, essendo rimessa alla sua libera iniziativa la scelta del modus operandi, per il buon esito delle...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1343 del 4 febbraio 1994
«Ai sensi dell'art. 354, secondo comma, c.p.p., qualora ricorra il pericolo che le tracce di un reato si alterino o si disperdano, gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno facoltà di compiere accertamenti e rilievi al fine di conservare tali...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 758 del 26 gennaio 1994
«I risultati di un accertamento tecnico, non indifferibile, disposto dal P.M., possono essere legittimamente utilizzati dal giudice di merito, ove l'accertamento stesso sia stato espletato senza l'espressa riserva della persona sottoposta alle...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4453 del 12 aprile 2000
«L'espressione usata nell'art. 360 c.p.p. circa l'avviso del compimento di accertamenti tecnici non ripetibili alle parti private e ai loro difensori da parte del pubblico ministero identifica un meccanismo di comunicazione semplificato e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3249 del 9 settembre 1992
«L'omessa annotazione della notitia criminis sul registro previsto dall'art. 335 c.p.p. non determina la inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine compiuti; invero, in presenza di una siffatta omissione il giudice deve individuare il termine...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2160 del 12 luglio 1997
«La ratio della norma che pone a carico della persona offesa dal reato l'onere di chiedere di essere informata dell'eventuale richiesta di archiviazione proposta dal pubblico ministero è solo quella di esonerare le procure da inutili adempimenti:...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5017 del 13 febbraio 1996
«Poiché il pubblico ministero deve notificare l'avviso della eventuale richiesta di archiviazione alla persona offesa, questa ultima, qualora dichiari di volerne essere informata, deve farlo o nel fornire la notitia criminis, ovvero anche...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35469 del 12 settembre 2003
«Il legittimo impedimento del difensore, per integrare una causa necessaria di rinvio dell'udienza, deve implicare una assoluta impossibilità a comparire, cosicchè, quando l'impedimento allegato consista in un impegno professionale concomitante...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45276 del 24 novembre 2003
«Il giudizio celebrato in contumacia nei confronti di imputato detenuto all'estero per reati colà commessi, la cui richiesta di presenziare al dibattimento sia stata respinta dalla competente autorità straniera, non essendone consentita...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3422 del 23 gennaio 2003
«Il giudice dell'udienza preliminare, nell'assumere i provvedimenti conclusivi di cui all'art. 424 c.p.p., può conferire al fatto contestato una diversa qualificazione giuridica. Ne consegue che è abnorme, in quanto inutile e produttiva di duplice...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 327 del 31 marzo 1995
«Qualora, con riferimento ad un reato permanente, nel capo di imputazione risulti indicata soltanto la data della denuncia e non ancora quella di cessazione della condotta illecita, deve ritenersi che la consumazione del reato si sia protratta sino...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5401 del 8 maggio 2000
«Alla ammissione di una prova nuova ai sensi dell'art. 507 c.p.p., il giudice non può non far seguire l'ammissione anche delle eventuali prove contrarie. Pertanto, l'istanza di ammissione di queste ultime, che non può essere avanzata se non dopo la...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 31 del 3 maggio 2001
«È manifestamente infondata, in relazione agli artt. 3 e 27 Cost., la questione di legittimità costituzionale dell'art. 175 c.p., nella parte in cui, ai fini della concessione del beneficio della non menzione di condanna successiva a sentenza di...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3305 del 5 settembre 1996
«La parte civile ha interesse ad interloquire, nel procedimento di applicazione della pena a richiesta delle parti, su ogni questione affidata alla valutazione del giudice dalla quale possa derivare un pregiudizio al proprio diritto al risarcimento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9243 del 27 febbraio 2003
«In tema di giudizio immediato, non sussiste alcuna preclusione alla formulazione, da parte dell'imputato — qualora sussistano i presupposti e le condizioni processuali e non siano perenti i termini — di una richiesta in via subordinata di rito...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8288 del 3 marzo 2010
«Deve ritenersi affetto da abnormità (del tipo c.d. “funzionale”) il provvedimento con il quale il giudice per le indagini preliminari, sulla base di valutazioni di mera opportunità, abbia respinto la richiesta di decreto penale avanzata dal...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8547 del 5 luglio 1999
«Ai fini dell'emissione del decreto penale non è previsto che l'imputato debba essere preventivamente interrogato. La modifica legislativa è stata apportata dalla legge 16 luglio 1997 n. 234 soltanto all'art. 555 c.p.p., che attiene all'ordinario...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 909 del 27 gennaio 2000
«La generica doglianza sul modo di conduzione del dibattimento da parte del presidente del collegio, il quale avrebbe condizionato le deposizioni testimoniali mediante interventi senza il rispetto delle regole del contraddittorio, non può...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9707 del 18 settembre 1995
«L'assunzione di una testimonianza ai sensi dell'art. 507 c.p.p. in un momento diverso da quello indicato dalla norma («terminata l'acquisizione delle prove») costituisce mera irregolarità e non è sanzionata né sotto il profilo della nullità, né...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5398 del 10 maggio 1994
«Ai fini della possibilità di dare lettura in dibattimento, ai sensi dell'art. 512 c.p.p. dei verbali contenenti sommarie informazioni testimoniali, è necessaria la sussistenza di una situazione improbabile, verificatasi successivamente che, al...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3462 del 27 gennaio 2006
«In forza del principio di tassatività delle nullità, l'inosservanza del principio sancito dall'art. 525, comma primo, c.p.p., in base al quale la sentenza deve essere deliberata subito dopo la chiusura del dibattimento, in caso di differimento...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8962 del 3 ottobre 1997
«L'omesso esame di una prova può essere dedotto in cassazione soltanto nei limiti di cui all'art. 606 lett. e) c.p.p. È, cioè, necessario che la prova sia enunciata nella decisione, ma trascurata nello sviluppo delle argomentazioni. Anche in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 885 del 26 gennaio 1994
«In tema di impugnazione, la mancata attestazione della data di ricezione della raccomandata o del telegramma con sottoscrizione da parte del cancelliere (adempimento previsto dall'art. 198, secondo comma, c.p.p. 1930 e dall'art. 583, primo comma,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 35922 del 19 settembre 2012
«In tema di motivazione della sentenza, il giudice di appello che riformi la decisione di condanna del giudice di primo grado, nella specie pervenendo a una sentenza di assoluzione, non può limitarsi ad inserire nella struttura argomentativa della...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5938 del 26 febbraio 1998
«La competenza a decidere sia sulla necessità del sequestro richiesto ed eseguito all'estero, sia sul suo mantenimento ai fini del procedimento penale, non può che essere dello Stato richiedente, il quale soltanto ha la possibilità di stabilire, in...»