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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2909 del 27 febbraio 2002
«In tema di contratto di assicurazione per il rischio di furto, l'obbligo di salvataggio che incombe sull'assicurato comporta che questi debba adoperarsi con la diligenza del buon padre di famiglia per il recupero del bene rubato e che tale dovere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2979 del 15 giugno 1978
«La norma dell'art 1917 c.c., che regola in via generale l'assicurazione della responsabilità civile, non permette di stabilire nei singoli casi la portata dell'esclusione del rischio pattuita in relazione a determinati terzi, trattandosi di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21396 del 4 novembre 2005
«Dal carattere accessorio dell'obbligazione fideiussoria rispetto all'obbligazione principale discende che anche l'interpretazione del negozio fideiussorio non può prescindere dal collegamento con la predetta obbligazione, risultando anzi decisiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3085 del 3 aprile 1996
«La decadenza della fideiussione — prevista dall'art. 1957 c.c: per il caso in , cui il creditore non abbia proposto e diligentemente continuato le proprie istanze contro il debitore principale, entro sei mesi dalla scadenza dell'obbligazione —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11632 del 13 maggio 2010
«Nella transazione c.d. "conservativa", con cui le parti si limitano a regolare il rapporto preesistente mediante reciproche concessioni, senza crearne uno nuovo (come avviene invece nel caso di transazione c.d. "novativa"), il rapporto che ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 615 del 17 gennaio 2003
«In tema di transazione, le reciproche concessioni alle quali fa riferimento l'art. 1965, primo comma, c.c., possono riguardare anche liti future non ancora instaurate ed eventuali danni non ancora manifestatisi, purché questi ultimi siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 729 del 20 gennaio 2003
«Ai fini della qualificazione di una dichiarazione liberatoria sottoscritta dalla parte come quietanza o piuttosto come transazione, occorre considerare che la quietanza liberatoria rilasciata a saldo di ogni pretesa costituisce, di regola, una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15245 del 29 ottobre 2002
«La quietanza rilasciata dal creditore al debitore ha natura di atto unilaterale recettizio contenente il riconoscimento, da parte del creditore stesso, dell'avvenuto pagamento, con la conseguenza che, di regola, non è legittimo desumere, dal suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 421 del 12 gennaio 2006
«La transazione può avere efficacia novativa quando risulti una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello avente causa nell'accordo transattivo. In tal caso, l'animus novandi può essere desunto anche per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2730 del 9 marzo 1995
«Ai fini della qualificabilità come transazione dell'accordo intervenuto, nell'assicurazione contro i danni, tra assicuratore e assicurato-danneggiato circa l'indennizzo a quest'ultimo dovuto, è sufficiente che sussistano tra le parti difformità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7122 del 29 marzo 2006
«Il possesso del titolo cambiario da parte del debitore vale a stabilire una presunzione iuris tantum di pagamento del titolo stesso; sicché, trattandosi di una presunzione non assoluta, rientra nella valutazione di competenza del giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 12280 del 25 maggio 2007
«Elemento caratterizzante la gestione di affari è il compimento di atti giuridici spontaneamente ed utilmente nell'interesse altrui, in assenza di un obbligo legale o convenzionale di cooperazione; a tal fine, si richiede innanzitutto l' absentia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2563 del 6 febbraio 2007
«La responsabilità prevista dall'art. 2051 c.c. per i danni cagionati da cose in custodia ha carattere oggettivo e, ai fini della sua configurabilità, è sufficiente che sussista il nesso causale tra la cosa in custodia e l'evento dannoso,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23275 del 18 novembre 2010
«L'art. 2045 c.c., laddove riconosce in favore del danneggiato un'indennità nell'ipotesi in cui chi ha compiuto il fatto dannoso abbia agito in stato di necessità, ha una funzione surrogatoria od integratrice, avendo lo scopo di assicurare al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21685 del 9 novembre 2005
«Per la sussistenza della responsabilità dell'imprenditore ai sensi dell'art. 2049 c.c. non è necessario che le persone che si sono rese responsabili dell'illecito siano legate all'imprenditore da uno stabile rapporto di lavoro subordinato, ma è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15288 del 30 ottobre 2002
«In materia di responsabilità extracontrattuale, ai fini dell'applicazione dell'art. 2050 c.c. il giudizio di pericolosità eventuale dell'attività dev'essere dato secondo una prognosi postuma sulla base dell'esame delle circostanze di fatto che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19357 del 18 settembre 2007
«Ai fini della risarcibilità del danno patrimoniale conseguente alla riduzione della capacità lavorativa, il giudice, oltre a dover accertare in quale misura la menomazione fisica abbia inciso sulla capacità lavorativa specifica (e questa, a sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11048 del 13 maggio 2009
«Nella liquidazione del danno alla persona causato da sinistri stradali è inibito al giudice, per determinare il danno biologico lieve o da micro-permanente, fare riferimento alle tabelle medico-legali approvate con D.M. 3 luglio 2003, quando il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13061 del 5 giugno 2007
«La responsabilità della RA. per l'esercizio illegittimo della funzione pubblica non consegue al dato obiettivo dell'adozione di un provvedimento illegittimo, dovendo il giudice ordinario svolgere una più penetrante indagine estesa anche alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3726 del 28 marzo 2000
«In tema di responsabilità civile della pubblica amministrazione per avere illegittimamente adottato ed eseguito un provvedimento con sacrificio di una situazione di interesse protetto del privato, perché tale responsabilità sussista è necessario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4754 del 9 marzo 2004
«Ai fini della interpretazione della domanda giudiziale non sono utilizzabili i criteri di interpretazione del contratto dettati dall'art. 1362 e seguenti c.c., in quanto non esiste una comune intenzione delle parti da individuare, e può darsi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3357 del 11 febbraio 2009
«Il vizio di omessa pronuncia che determina la nullità della sentenza per violazione dell'art. 112 c.p.c., rilevante ai fini di cui all'art. 360, n. 4 dello stesso codice, si configura esclusivamente con riferimento a domande, eccezioni o assunti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 28407 del 28 novembre 2008
«Nella liquidazione del danno morale provocato dalla morte di un prossimo congiunto il giudice di merito deve procedere con valutazione equitativa, tenendo conto delle perdite affettive e della compromissione dell'integrità familiare. Alla luce di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5282 del 28 febbraio 2008
«In tema di liquidazione del danno morale derivante da omicidio colposo del medico, incorre in un vizio logico, rilevante ex art. 360 n. 5 c.p.c., la motivazione del giudice del merito che riduce l'entità del risarcimento in favore dei genitori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14402 del 30 giugno 2011
«Le "tabelle per la liquidazione del danno non patrimoniale derivante da lesione all'integrità psico-fisica" predisposte dal Tribunale di Milano costituiscono valido e necessario criterio di riferimento ai fini della valutazione equitativa ex...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4255 del 13 aprile 1995
«Nella valutazione del danno alla salute - il quale si riferisce alla salute come bene in sé, indipendentemente dalla capacità del danneggiato di produrre reddito ed a prescindere da questo - mentre è irrilevante la capacità personale di produzione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7115 del 6 aprile 2005
«In tema di contrattazione collettiva, le cosiddette «ipotesi di accordo» possono non rappresentare la mera documentazione dello stato finale raggiunto dalle trattative, ma costituire espressione di un'effettiva volontà contrattuale, trovando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11634 del 22 giugno 2004
«Ai contratti collettivi non è consentito, in forza del principio della intangibilità dei diritti quesiti, di incidere su diritti soggettivi, che siano già entrati nel patrimonio dei lavoratori, in assenza di uno specifico mandato o di una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4774 del 6 marzo 2006
«L'illecito del datore di lavoro nei confronti del lavoratore consistente nell'osservanza di una condotta protratta nel tempo e con le caratteristiche della persecuzione finalizzata all'emarginazione del dipendente (c.d. mobbing) — che rappresenta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2930 del 14 febbraio 2005
«In tema di infortuni sul lavoro, la responsabilità per la mancata adozione delle misure idonee a tutelare l'integrità fisica del lavoratore, derivante dall'art. 2087 c.c., impone all'imprenditore l'obbligo di adottare nell'esercizio dell'impresa...»