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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3565 del 14 settembre 1994
«Alla stregua dei principi affermati dalla sentenza della Corte costituzionale 30 giugno 1971, n. 149 (richiamata dalla più recente sentenza della stessa corte in data 7 aprile 1987, n. 108), con la quale veniva dichiarata la illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1346 del 4 maggio 1994
«La competenza a provvedere in ordine alla conversione di pene pecuniarie è attribuita dal secondo comma dell'art. 660 c.p.p. al magistrato di sorveglianza, la cui competenza territoriale va individuata, quando il procedimento non riguardi reclusi...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1283 del 13 febbraio 1997
«In tema di reati in materia di edilizia e urbanistica, la sospensione dei procedimenti penali e della prescrizione di cui ai decreti legge 26 luglio 1994 n. 468, 27 settembre 1994 n. 551 e 25 novembre 1994 n. 649, non convertiti in legge,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27744 del 13 luglio 2007
«Il reato di guida in stato di ebbrezza commesso in data successiva all'entrata in vigore del D.L. 27 giugno 2003, n. 151 e anteriore all'entrata in vigore della L. di conversione 1 agosto 2003, n. 214 può essere estinto con l'oblazione di cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 286 del 13 gennaio 2015
«La responsabilità solidale dei danneggianti ex art. 2055 cod. civ., richiede solo che il fatto dannoso sia imputabile a più persone, anche se per condotte autonome e per titoli diversi, purché causalmente efficienti nella produzione del danno, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1058 del 6 febbraio 1997
«Nel caso di successione di norme incriminatrici nel tempo, tra due disposizioni, delle quali la prima prevede la pena detentiva e la seconda la pena alternativa, è sempre più favorevole quest'ultima, consentendo l'inflizione della sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2143 del 28 febbraio 1996
«In tema di successione di leggi penali nel tempo, ai fini dell'applicazione della legge più favorevole al reo il giudice deve valutare in concreto, caso per caso, quale sia la soluzione di maggior favore tenendo presente che la pena detentiva è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 916 del 11 marzo 1994
«Allorché, successivamente alla sentenza che abbia applicato la pena su richiesta delle parti con riferimento a una pluralità di fatti legati dal vincolo della continuazione, decada, per mancata conversione, il decreto legge che aveva previsto come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1455 del 6 febbraio 1998
«Ai sensi degli artt. 53, 56 e 58 legge 24 novembre 1981, n. 689, la conversione della pena detentiva e la scelta della sanzione sostitutiva sono rimesse al potere discrezionale del giudice del merito, il quale deve valutare i presupposti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 24 febbraio 2000
«Integra gli estremi del reato consumato di cui all'art. 388, comma primo, c.p. il comportamento dell'agente che nella procedura di conversione del pignoramento, ottenuto il provvedimento di conversione con l'obbligo di versare la somma residua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8742 del 8 luglio 1999
«In tema di condotta diffamatoria attribuibile ad un parlamentare, il giudice, in presenza della dichiarazione di insindacabilità delle opinioni espressa da parte del ramo parlamentare di appartenenza, deve applicare la causa di non punibilità,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6293 del 10 marzo 2008
«L'omessa assicurazione alle parti del potere di depositare le comparse conclusionali ai sensi dell'art. 190 c.p.c., conseguente al deposito della sentenza prima della scadenza del relativo termine, deve ritenersi in ogni caso motivo di nullità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6521 del 19 gennaio 1996
«Gli artt. 53 e 57, L. 24 novembre 1981, n. 689, individuano nel giudice che pronuncia la sentenza di condanna l'organo deputato, sulla base di discrezionale valutazione, all'eventuale sostituzione della pena detentiva e, conseguentemente, alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12139 del 23 marzo 2015
«L'art. 275, comma secondo bis, cod. proc. pen. - nel testo introdotto dal D.L. n. 92 del 2014 prima della modifica apportata in sede di conversione - deve essere letto congiuntamente alla previsione di cui all'art. 656, commi 5 e 9, cod. proc....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13025 del 27 marzo 2015
«In materia di misure cautelari personali, il limite di tre anni di pena detentiva necessario per l'applicazione della custodia in carcere, previsto dall'art. 275, comma secondo bis, cod. proc. pen., come novellato dal D.L. 26 giugno 2014, n. 92,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1798 del 15 gennaio 2015
«In materia di misure cautelari personali, il limite di tre anni di pena detentiva necessario per l'applicazione della custodia in carcere, previsto dall'art. 275, comma secondo bis, cod. proc. pen., come novellato dal D.L. 26 giugno 2014, n. 92,...»
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Cassazione penale, Sez. VII, ordinanza n. 7128 del 18 febbraio 2015
«In tema di riti alternativi, la richiesta di giudizio abbreviato presentata a seguito di giudizio immediato non impedisce la conversione del rito in patteggiamento a condizione che, all'udienza appositamente fissata per la definizione del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 30590 del 11 luglio 2014
«In tema di patteggiamento, va annullata senza rinvio, a norma dell'art. 620, comma primo, lett. l), cod. proc. pen., la sentenza di applicazione di pena concordata con la quale il giudice, in accoglimento della richiesta delle parti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25355 del 13 giugno 2014
«Il provvedimento di rateizzazione della pena pecuniaria, attribuito alla competenza del magistrato di sorveglianza dall'art. 660, comma terzo, cod. proc. pen., è subordinato alla esistenza di "situazioni di insolvenza" e non presuppone affatto la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1635 del 21 gennaio 2004
«Il giudice di rinvio non è tenuto ad uniformarsi al principio di diritto affermato nella sentenza di annullamento nell'ipotesi in cui la norma, dalla quale quel principio è stato tratto, sia stata, nelle more del giudizio, abrogata espressamente o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1133 del 28 gennaio 1998
«Le disposizioni di cui all'art. 597 terzo comma c.p.p. (divieto di reformatio in peius) e 597 quarto comma (obbligo di diminuzione della pena complessiva irrogata, in caso di accoglimento di appello relativo a circostanze o a reati concorrenti)...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4083 del 25 gennaio 2013
«In sede esecutiva, il principio di conversione dell'impugnazione è applicabile anche in caso di opposizione sulla base del principio generale di conservazione degli atti giuridici e del "favor impugnationis" (Nella specie la Corte ha qualificato...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1115 del 21 gennaio 2014
«Sebbene l'accertamento del credito nei confronti del fallimento sia devoluto alla competenza esclusiva del giudice delegato, ai sensi degli artt. 52 e 93 della legge (fallimentare), l'improponibilità della domanda in sede extrafallimentare e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15562 del 6 novembre 2002
«Nel sistema della legge n. 990 del 1969 sull'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, vige il principio — fissato dall'art. 26 — dell'unicità del termine di prescrizione per i...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23350 del 16 novembre 2016
«In tema di accettazione dell'eredità con beneficio di inventario, l'erede, senza ricorrere alla liquidazione di tipo concorsuale di cui agli art. 498 e ss. c.c. e provvedere alla conversione dei beni del "de cuius" in denaro, può procedere al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22270 del 3 novembre 2016
«In tema di contratti bancari, l'art. 2 bis, comma 2, del d.l. n. 185 del 2008 (convertito dalla l. n. 2 del 2009), che attribuisce rilevanza, ai fini dell'applicazione dell'art. 1815 c.c., dell'art. 644 c.p. e degli artt. 2 e 3 della l. n. 108 del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16214 del 3 agosto 2016
«Il datore di lavoro che si ritenga leso dalla mancata proroga del patto di prova determinata da dolo del lavoratore deve provare gli artifizi e i raggiri che abbiano avuto efficienza causale sul suo consenso, restando il dedotto dolo comunque...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23397 del 17 novembre 2016
«Il principio, di carattere generale, secondo cui la scadenza del termine perentorio sancito per opporsi o impugnare un atto di riscossione mediante ruolo, o comunque di riscossione coattiva, produce soltanto l'effetto sostanziale della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 284 del 10 gennaio 2017
«In caso di malattia del lavoratore insorta durante il periodo feriale, la trasmissione della relativa certificazione vale come richiesta di modificazione del titolo dell’assenza, pur in assenza di un’espressa comunicazione, scritta od orale,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3384 del 8 febbraio 2017
«In caso di stipulazione di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa con una P.A., al di fuori dei presupposti di legge, il lavoratore non può mai conseguire la conversione del rapporto in uno di lavoro subordinato a tempo...»