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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43108 del 18 novembre 2008
«Al giudice d'appello, diversamente da quanto accade allorché vi sia stata condanna per un fatto diverso, non è consentito annullare la sentenza di primo grado rimettendo gli atti al pubblico ministero, in ragione dell'omessa considerazione di una...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10636 del 10 marzo 2009
«In tema di abuso d'ufficio, l'erronea interpretazione di una norma amministrativa può essere sintomatica dell'illecita volontà vietata dalla norma penale soltanto quando si discosti in termini del tutto irragionevoli dal senso giuridico comune,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20404 del 14 maggio 2009
«Ricorre la circostanza aggravante di cui all'art. 625 n. 7 c.p. nel furto d'acqua dalla rete idrica comunale, in ragione della destinazione pubblica della "res furtiva" a rischio per la pubblica utilità, dato che riduce la possibilità di fruizione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2768 del 21 gennaio 2009
«Il delitto di danneggiamento si differenzia da quello di deturpamento e imbrattamento di cose altrui non già in ragione del carattere irreversibile dagli effetti dell'azione dannosa ma per la diversa tipologia dell'alterazione, che, ove impedisca...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28442 del 10 luglio 2009
«Ricorre la circostanza di cui all'art. 7 D.L. n. 152 del 1991, conv. in L. n. 203 del 1991 nel delitto di estorsione se si riscontra che la condotta minacciosa, oltre ad essere obiettivamente idonea a coartare la volontà del soggetto passivo, sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9866 del 4 marzo 2009
«L'esimente di cui all'art. 384, comma secondo, c.p., nella parte in cui prevede l'esclusione della punibilità se il fatto è commesso da chi avrebbe dovuto essere avvertito della facoltà di astenersi dal rendere informazioni o testimonianza, non si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13210 del 8 aprile 2010
«Non è ravvisabile il vizio di contraddittorietà della motivazione nel caso in cui il giudice, pur ritenendo le circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle contestate aggravanti in sede di giudizio di bilanciamento, non operi la riduzione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20567 del 1 giugno 2010
«Non rientra nei poteri del giudice dell'esecuzione la dichiarazione di estinzione per prescrizione del reato oggetto della sentenza definitiva di condanna, pur se la prescrizione sia maturata prima del passaggio in giudicato della sentenza, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28539 del 20 luglio 2010
«Integra il reato di estorsione (art. 629 c.p.) - e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni - la condotta di colui che consegni effetti cambiari rimasti insoluti ad esponenti di organizzazioni mafiose, le quali, avvalendosi della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39336 del 9 novembre 2010
«Integra il reato di estorsione non già l'esercizio di una generica pressione alla persuasione o la formulazione di proposte esose o ingiustificate, ma il ricorso a modalità tali da forzare la controparte a scelte in qualche modo obbligate, facendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39830 del 11 novembre 2010
«In tema di reato di cui all'art. 650 c.p., l'ordinanza contingibile ed urgente che il sindaco può emanare, ai sensi dell'art. 50 D.L.vo n. 267 del 2000, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica o a tutela dell'ambiente, a carattere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41312 del 22 novembre 2010
«In tema di sequestro di persona a scopo di estorsione, non è configurabile l'attenuante prevista dal quinto comma dell'art. 630 c.p., qualora la condotta, pur collaborativa ai fini dell'individuazione dei correi tenuta dal concorrente, non possa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 4 febbraio 2010
«In tema di sospensione condizionale della pena, è illegittimo il rigetto della relativa richiesta se motivato esclusivamente in ragione del fatto che la pena pecuniaria irrogata congiuntamente a quella detentiva, una volta ragguagliata ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10740 del 16 marzo 2011
«La circostanza attenuante speciale per la dissociazione di cui all'art. 8 L. n. 203 del 1991 si fonda sul mero presupposto dell'utilità obiettiva della collaborazione prestata dal partecipe all'associazione di tipo mafioso e non può pertanto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36924 del 13 ottobre 2011
«È legittimato, in quanto persona offesa, alla proposizione della querela per il reato di false comunicazioni sociali il socio, sia pure di minoranza, che è destinatario delle comunicazioni medesime, avendo il diritto di ricevere un'informazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39257 del 31 ottobre 2011
«Integra il reato di furto aggravato (art. 624 e 625, comma primo, n. 7 c.p.) l'impossessamento di somme di denaro sottratte dai locali delle "Poste italiane", attualmente costituenti S.p.A., in quanto il servizio postale ha conservato natura...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7015 del 23 febbraio 2011
«Le associazioni ambientaliste sono legittimate a costituirsi parti civili - "iure" proprio nel processo per reati ambientali, sia come titolari di un diritto della personalità connesso al perseguimento delle finalità statutarie, sia come enti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19230 del 3 maggio 2013
«Integra il delitto di estorsione, e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, la condotta minacciosa che esprime tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio, preteso diritto,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39010 del 20 settembre 2013
«L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 61 n.9, c.p., va individuato con riferimento alle modalità del possesso del denaro o d'altra cosa mobile altrui oggetto di appropriazione, ricorrendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 41599 del 8 ottobre 2013
«L'elemento distintivo tra il delitto di peculato e quello di truffa aggravata, ai sensi dell'art. 61 n. 9, c.p., và individuato con riferimento alle modalità del possesso del denaro o di altra cosa mobile altrui oggetto di appropriazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 43384 del 23 ottobre 2013
«Non è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 322, comma secondo, c.p. (istigazione alla corruzione propria) in riferimento all'art. 3 Cost. sotto il duplice profilo della disparità di trattamento di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49787 del 10 dicembre 2013
«In tema di reati fallimentari, la previsione di cui all'art. 2634 c.c. - che esclude, relativamente alla fattispecie incriminatrice dell'infedeltà patrimoniale degli amministratori, la rilevanza penale dell'atto depauperatorio in presenza dei c.d....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49868 del 11 dicembre 2013
«In tema di continuazione, l'arresto del soggetto, intervenuto dopo la commissione di un reato, non è, di per sé, idoneo ad escludere la sussistenza del medesimo disegno criminoso con i reati successivamente commessi, né, di conseguenza, è ostativo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 51882 del 30 dicembre 2013
«In tema di truffa, ricorre l'aggravante di cui all'art. 640, comma secondo, n. 1, c.p., qualora il fatto sia commesso in danno della società Lottomatica spa, che, pur se costituita come società di capitali, svolge attività accessoria e meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10309 del 4 marzo 2014
«Ai fini della distinzione tra peculato e truffa non rileva il rapporto cronologico tra l'appropriazione e la condotta ingannatoria ma il modo in cui il funzionario infedele viene in possesso del danaro o del bene del quale si appropria: per cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21271 del 26 maggio 2014
«I principi di proporzionalità, adeguatezza e gradualità - dettati dall'art. 275 cod. proc. pen. per le misure cautelari personali - sono applicabili anche al sequestro preventivo, dovendo il giudice motivare adeguatamente sulla impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3604 del 24 gennaio 2014
«In tema di rapina, quando la privazione della capacità di agire non abbia una durata limitata al tempo strettamente necessario alla consumazione del delitto, ma ne preceda o ne segua l'attuazione, in ogni caso protraendosi oltre il suddetto limite...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37373 del 9 settembre 2014
«In tema di abuso d'ufficio, il requisito della violazione di legge può consistere anche nella inosservanza dell'art. 97 della Costituzione, la cui parte immediatamente precettiva impone ad ogni pubblico funzionario, nell'esercizio delle sue...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 51260 del 10 dicembre 2014
«In tema di scelta delle misure cautelari, ai fini della motivazione del provvedimento relativo alla misura della custodia cautelare in carcere, non è necessaria un'analitica dimostrazione delle ragioni che rendono inadeguata ogni altra misura, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23678 del 3 giugno 2015
«L'elemento distintivo del delitto di rapina da quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone risiede nell'elemento soggettivo, perché nel primo caso l'autore agisce al fine di procurare a sé o ad altri un profitto...»