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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6926 del 18 febbraio 2009
«Alla dichiarazione di abitualità nel reato può provvedere il magistrato di sorveglianza, il quale può procedere anche di ufficio ogni volta che, successivamente alla pronuncia di una sentenza di condanna, deve essere ordinata una misura di sicurezza.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2009 del 27 febbraio 1985
«Ai fini della contestazione del termine entro il quale risulti essere stata proposta la querela, se questa è spedita a mezzo posta, va fatto riferimento soltanto alla data in cui la stessa risulta pervenuta nell'ufficio competente, a nulla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5818 del 12 febbraio 2004
«Nondimeno, nei casi in cui dette patologie risultino provate mediante una documentazione incompleta od irrituale, poichè la legge riconosce al giudice la possibilità di applicare anche d'ufficio la detenzione domiciliare, è comunque necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1821 del 22 novembre 1965
«...eta. Il solo fatto quindi che i mezzi siano detenuti per ragione di servizio, di ufficio, di mestiere, non vale di per sé a giustificare il possesso se di essi si faccia o s'intenda fare un uso non consentito dalla legge. L'art. 260, n. 2,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39514 del 3 ottobre 2007
«La rivelazione, da parte del pubblico ufficiale, di notizie di ufficio destinate a rimanere segrete, anche se avvenga verso corrispettivo in danaro o altra utilità (circostanza che può, se del caso, comportare il concorso con il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8069 del 11 febbraio 2010
«Integra il delitto di atto di terrorismo previsto dall'art. 280-bis c.p. (nella specie aggravato dalla finalità di eversione dell'ordinamento costituzionale) l'allocazione di un ordigno micidiale sul davanzale di una finestra dell'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23024 del 17 maggio 2004
«In tema di corruzione, anche la corruzione in atti giudiziari 'impropria può integrare il delitto previsto dall'art. 319 ter c.p., giusto il richiamo ivi contenuto agli artt. 318 e 319 c.p., là dove le utilità economiche costituiscano il prezzo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47191 del 6 dicembre 2004
«Correttamente viene ritenuta la sussistenza del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio nel caso di organizzatori di corsi di formazione professionale controllati dalla Regione i quali, in cambio di corrispettivo in danaro,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49532 del 23 dicembre 2009
«Il giudice del processo per l'imputazione di corruzione di un funzionario di uno Stato estero deve procedere, anche d'ufficio, all'accertamento delle norme di diritto straniero utili al fine di stabilire se il funzionario corrotto svolga funzioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1898 del 21 gennaio 2005
«Il delitto di rivelazione di segreti di ufficio è integrato anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio diffondano una notizia non appresa per ragioni dell'ufficio o del servizio, bastando che tale notizia dovesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2620 del 18 marzo 1997
«...condotta, dell'elemento psicologico e dell'evento, complessivamente considerati, mentre la seconda prende in esame il solo aspetto del danno o del lucro, che deve essere connotato da speciale tenuità. (Fattispecie in tema di abuso d'ufficio).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Spetta la qualifica di incaricato di pubblico servizio all'addetto all'ufficio cassa della Usl che, senza disporre di poteri autoritativi, liquida e riscuote dagli assistiti i contributi determinati, secondo le leggi vigenti, sulla base di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3901 del 28 gennaio 2010
«La confisca prevista dall'art. 335 bis c.p., in quanto obbligatoria, opera anche nei confronti degli aventi diritto estranei al reato. (Fattispecie in tema di abuso d'ufficio nella quale la Corte ha precisato che il terzo, nella specie...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 314 del 12 luglio 1995
«...innanzitutto, in questa seconda ipotesi non si riscontra quell'elemento teleologico, di notevole gravità, consistente nel costringere il soggetto passivo a compiere un atto contrario ai propri doveri d'ufficio o ad omettere un atto di ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3316 del 14 marzo 1988
«Il delitto di violenza a pubblico ufficiale non ha come sua obiettività giuridica la tutela della incolumità fisica del pubblico ufficiale, bensì la libertà del medesimo al compimento degli atti del suo ufficio. Integra, pertanto, il delitto de...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12188 del 29 marzo 2005
«Quando il comportamento di aggressione all'incolumità fisica del pubblico ufficiale non sia diretta a costringere il soggetto a fare un atto contrario ai propri doveri o ad omettere un atto dell'ufficio, ma sia solo espressione di volgarità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22453 del 28 maggio 2009
«Non integrano il delitto di resistenza a pubblico ufficiale le espressioni di minaccia rivolte nei suoi confronti, quando le stesse non rivelino alcuna volontà di opporsi allo svolgimento dell'atto d'ufficio, ma rappresentino piuttosto una forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7346 del 20 febbraio 2004
«Nel delitto di cui all'art. 336 c.p. l'atto contrario ai doveri di ufficio non fa parte dell'elemento oggettivo del reato, ma di quello soggettivo e più precisamente del dolo specifico che attiene alla finalità che l'agente si propone con il suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1049 del 27 settembre 1972
«Per la sussistenza del reato di cui all'art. 336 c.p. è necessaria la coscienza e la volontà di usare la violenza o la minaccia per il fine, propostosi dall'agente, di costringere il pubblico ufficiale a fare un atto contrario ai propri doveri o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 48541 del 18 dicembre 2003
«...pubblico ufficiale affinchè compia un'azione od una omissione contrarie ai doveri del suo ufficio, mentre nel secondo caso, ferma restando la libertà di determinazione del soggetto passivo, è diretta ad impedire il compimento dell'atto doveroso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2729 del 11 dicembre 1993
«In tema di rapporti tra le ipotesi delittuose previste dagli artt. 336 e 337 c.p., mentre la fattispecie tipica della resistenza consiste nella illecita reazione, posta in essere per sottrarsi ad un atto che il pubblico ufficiale sta compiendo,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7573 del 3 agosto 1993
«In tema di rapporti tra le ipotesi delittuose previste dagli artt. 336 e 337 c.p. allorquando la violenza o la minaccia realizzata dall'agente nei confronti del pubblico ufficiale è usata durante il compimento dell'atto d'ufficio, per impedirlo,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2675 del 9 ottobre 1998
«Nel reato di rivelazione e utilizzazione dei segreti di ufficio di cui all'art. 326 c.p. persona offesa è solo la pubblica amministrazione. È pertanto inammissibile il ricorso per cassazione di un privato avverso l'ordinanza di archiviazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9299 del 1 settembre 1995
«Ne consegue che non sussiste incompatibilità con l'ufficio di testimone del predetto agente di polizia, il quale in virtù della causa di giustificazione prevista dall'art. 51 c.p., non ha mai assunto la posizione di indagato di reato connesso o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4060 del 25 gennaio 2008
«La verifica della giurisdizione, che precede logicamente ogni altro tipo di indagine rimesso alla cognizione del giudice, ha carattere dinamico, dovendo il difetto di giurisdizione essere rilevato, anche di ufficio, in ogni stato e grado del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9870 del 17 settembre 1998
«La sottrazione di beni pignorati integra non il reato di cui all'art. 334 c.p., ma quello, perseguibile a querela di parte, di cui all'art. 388 dello stesso codice, non rilevando che la persona offesa sia una pubblica amministrazione, sia perché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6879 del 9 giugno 1998
«Con la legge 24 novembre 1981, n. 689 il legislatore ha modificato l'art. 334 c.p. intendendo mantenere nell'ambito di operatività della norma solo quelle fattispecie, perseguibili d'ufficio, che trovano fondamento nella violazione di vincoli di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 710 del 31 gennaio 1997
«...di cui all'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice), procedibile a querela di parte, e non quello di cui all'art. 334 c.p. (sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro), perseguibile di ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7567 del 26 luglio 1996
«...del giudice, con conseguente perseguibilità a querela, e non il reato (perseguibile d'ufficio) di sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'autorità amministrativa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7516 del 2 luglio 1994
«...sottoposte a sequestro disposto nel caso di procedimento penale o dall'autorità amministrativa) e non quella prevista dal successivo art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) e pertanto è perseguibile d'ufficio.»