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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8164 del 22 luglio 1991
«La pendenza del procedimento esecutivo non preclude né rende inutile la reiterazione dell'atto processuale che vi dà inizio ed, in funzione di questo, il compimento degli atti prodromici necessari, al fine di porre al riparo la concreta attuazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5621 del 15 marzo 2005
«La norma dell'art. 480, terzo comma, c.p.c., attribuisce alla parte che intende promuovere l'esecuzione forzata la facoltà di dichiarare la propria residenza o di eleggere domicilio in uno, a sua scelta, tra i possibili luoghi dell'esecuzione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7505 del 16 luglio 1999
«La norma dell'art. 480, terzo comma, c.p.c., attribuisce alla parte che intende promuovere l'esecuzione forzata una facoltà, che consiste nel dichiarare la propria residenza o nell'eleggere domicilio, ma, nel contempo le impone un onere, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6880 del 23 luglio 1997
«Se il debitore propone opposizione a precetto dinanzi ad un giudice del luogo di sua residenza, anziché del luogo in cui il creditore ha eletto il domicilio (art. 480, terzo comma, c.p.c.), e questi si limita ad eccepire l'incompetenza per materia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10591 del 25 ottobre 1993
«Il creditore che, nel giudizio di opposizione a precetto, eccepisce l'incompetenza per territorio del giudice del luogo di notifica del precetto, sostenendo di avere indicato un diverso luogo di residenza o di avere eletto domicilio in altro luogo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19228 del 14 settembre 2007
«Il decreto del giudice dell'esecuzione con il quale, a seguito di opposizione agli atti esecutivi contro il decreto di trasferimento, viene concesso il provvedimento ritenuto opportuno (art. 618, primo comma, c.p.c.) e disposto che il decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25567 del 30 novembre 2011
«In tema di esecuzione forzata, il termine previsto dall'art. 14 del d.l. 31 dicembre 1996, n. 669, convertito, con modificazioni, nella legge 28 febbraio 1997, n. 30, nel testo modificato da ultimo dall'art. 44 del d.l. 30 settembre 2003, n. 269,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5697 del 22 dicembre 1977
«Il potere conferito dal vigente ordinamento processuale al giudice dell'esecuzione, al fine di pervenire al soddisfacimento dei creditori procedenti o intervenuti, è un potere di direzione del processo esecutivo, che si concreta nel compimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1479 del 6 marzo 1986
«Poiché il procedimento esecutivo si svolge, su impulso dei soggetti legittimati, attraverso una serie coordinata di atti — che iniziano con il pignoramento e si esauriscono con il concreto soddisfacimento della pretesa creditoria — nei quali non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1955 del 17 luglio 1963
«La procedura di correzione degli errori materiali, nonostante sia compresa fra le norme del processo di cognizione vero e proprio (artt. 287 e ss. c.p.c.) è applicabile anche al processo esecutivo, non soltanto con riferimento alle sentenze che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4595 del 10 dicembre 1976
«Il pignoramento sui beni mobili del debitore, pur essendo atto di esecuzione, non implica attività di giudizio e, pertanto, non presuppone un ius postulandi. Di conseguenza, il creditore istante ben può proporre la richiesta di pignoramento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23847 del 18 settembre 2008
«Il creditore, in forza del medesimo titolo esecutivo, può procedere a più pignoramenti dello stesso bene in tempi successivi, senza dover attendere che il processo di espropriazione aperto dal primo pignoramento si concluda, atteso che il diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4059 del 12 luglio 1979
«Il terzo, il cui bene sia stato assoggettato a pignoramento per il soddisfacimento coattivo di un debito altrui, è legittimato a chiedere e a ottenere la conversione del pignoramento, ai sensi dell'art. 495 c.p.c., e, operata la conversione, può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18538 del 3 settembre 2007
«In materia di esecuzione, la determinazione della somma di denaro da versare in sostituzione delle cose pignorate, che il giudice opera ai sensi dell'art. 495 c.p.c., comporta una valutazione sommaria delle pretese del creditore pignorante e dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20733 del 28 settembre 2009
«Avverso l'ordinanza di determinazione della somma dovuta ai fini della conversione del pignoramento, emessa ai sensi art. 495 c.p.c., può essere proposta l'opposizione agli atti esecutivi e con tale rimedio possono essere sollevate non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 563 del 16 gennaio 2003
«In tema di esecuzione forzata, la sentenza con la quale il giudice dell'esecuzione, nel decidere l'opposizione all'esecuzione ovvero agli atti esecutivi proposta dal debitore il quale eccepisca, tra l'altro, che l'importo dei beni pignorati è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12618 del 15 novembre 1999
«La norma di cui all'art. 496 c.p.c., integra gli estremi di una «misura speciale di salvaguardia» a tutela del debitore volta ad evitare eccessi nell'uso del procedimento di esecuzione forzata, e non presuppone, pertanto, neppure implicitamente,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 393 del 14 gennaio 1993
«L'acquirente di un immobile pignorato che, avendo volontariamente limitato la garanzia per evizione alla restituzione del prezzo pagato, sia intervenuto nel processo esecutivo ex art. 511 c.p.c., conseguendo l'assegnazione di parte della somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23625 del 20 dicembre 2012
«In tema di espropriazione mobiliare presso il debitore, l'art. 513 c.p.c. pone una presunzione di titolarità in capo a quest'ultimo dei beni che si trovano nella sua casa e negli altri luoghi a lui appartenenti; pertanto, poiché l'attività svolta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6957 del 22 maggio 2001
«In tema di esecuzione forzata di beni mobili, possono essere sottoposte a pignoramento, nelle forme dell'espropriazione presso terzi, i crediti del debitore e le cose di sua proprietà che sono in possesso di terzi e delle quali non possa...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 548 del 24 febbraio 1973
«La mancata espressa menzione delle istanze di vendita, nella ordinanza con la quale questa viene autorizzata, non vale a porre nel nulla le dette istanze, essendo la loro esistenza ed efficacia condizionate soltanto dai requisiti intrinseci di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6137 del 4 luglio 1997
«Nell'espropriazione mobiliare, ai fini della partecipazione di ciascuno dei creditori, procedenti o intervenuti, alla distribuzione del ricavato, in vista della soddisfazione paritaria dei diritti di ciascuno, la domanda presentata da uno di essi,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2129 del 24 febbraio 1995
«In tema di espropriazione presso terzi, dalla formulazione dell'art. 543 c.p.c. (il quale prescrive che l'atto notificato personalmente al terzo deve contenere, tra l'altro, l'intimazione al destinatario di non disporre delle cose o delle somme...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23727 del 16 settembre 2008
«In tema di espropriazione forzata nei confronti degli enti locali avente ad oggetto somme giacenti presso il tesoriere, questi, in quanto ausiliare del giudice, ha il dovere di precisare nella dichiarazione prevista dall'art. 547 c.p.c. se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3986 del 18 marzo 2003
«In tema di pignoramento di crediti e di accertamento dell'obbligo del terzo, qualora il credito sia successivamente ceduto a terzi, il debitore ceduto, ove opponga che detto credito, in data anteriore alla cessione, sia stato assoggettato a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9782 del 8 ottobre 1997
«In tema di pignoramento di crediti e di accertamento dell'obbligo del terzo, qualora questo non neghi il proprio obbligo, ma opponga di non poter adempiere perché il credito è stato assoggettato a sequestro presso di lui, tale eccezione non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17878 del 31 agosto 2011
«Nell'espropriazione presso terzi, se il debitore abbia contestato la dichiarazione resa dal terzo ai sensi dell'art. 548, comma primo, c.c. (nella specie, sia per l'impignorabilità del credito, sia per il difetto di una valida procura in capo alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4491 del 26 marzo 2003
«In materia di esecuzione forzata, in sede di assegnazione dei crediti ai sensi dell'art. 553 c.p.c. il giudice dell'esecuzione deve disporre l'assegnazione dei crediti risultanti dagli assegni bancari per i quali vi è stata domanda di assegnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2370 del 24 agosto 1964
«In tema di espropriazione immobiliare, il termine di cinque giorni dall'atto di pignoramento, fissato dal secondo comma dell'art. 557 c.p.c. per il deposito, nella cancelleria del tribunale competente per la esecuzione, del titolo esecutivo o del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13202 del 31 maggio 2010
«In tema di espropriazione immobiliare, ai sensi del terzo comma dell'art. 560 c.p.c. (come sostituito dall'art. 2, comma terzo, lett. e), n. 21, del d.l. n. 35 del 2005, conv., con modif., nella legge n. 80 del 2005), al giudice dell'esecuzione è...»