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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 4052 del 28 aprile 1994
«Qualora in appello non sia stata ordinata, in contrasto col disposto dell'art. 291 c.p.c., la rinnovazione dell'atto introduttivo del giudizio di gravame — nullo perché eseguito in luogo diverso da quello prescritto dall'art. 330 c.p.c. — la Corte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10609 del 30 aprile 2010
«L'art. 291, comma terzo, c.p.c. prevede che, rimasto inadempiuto l'ordine di rinnovazione della citazione, la causa sia cancellata dal ruolo senza esigere alcuna attività delle parti e che, una volta intervenuta la cancellazione, il processo si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28175 del 16 luglio 2007
«In tema omicidio volontario, in mancanza di circostanze che evidenzino ictu oculi l'animus necandi la valutazione dell'esistenza del dolo omicidiario può essere raggiunta attraverso un procedimento logico d'induzione da altri fatti certi, quali i...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3363 del 1 aprile 1998
«La costituzione del convenuto in cancelleria, qualora non avvenga con il rispetto del termine di venti giorni prima dell'udienza di comparizione, può legittimamente aver luogo in qualsiasi momento del procedimento fino a quando la causa non sia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15735 del 13 agosto 2004
«I «rappresentanti legali» la cui morte, per il disposto degli artt. 299 e 300 c.p.c., è causa di interruzione del processo, sono soltanto coloro che stanno in giudizio in luogo degli incapaci, non anche le persone che svolgono la funzione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10569 del 19 luglio 2002
«La consegna al destinatario della notificazione di copia della sentenza in forma esecutiva priva della relazione peritale richiamata in dispositivo, quale parte integrante del provvedimento stesso per l'individuazione dell'oggetto della decisione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1171 del 15 febbraio 1996
«Quando la parte sia costituita in giudizio a mezzo di più procuratori autorizzati a difenderla anche disgiuntamente — il che si verifica quando manchi una espressa ed univoca volontà della parte che delimiti il potere dei difensori esigendone...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6400 del 25 giugno 1990
«Nel caso in cui la parte abbia dato facoltà di rappresentarla in giudizio a più difensori, senza obbligo di agire congiuntamente, la morte di uno di essi non comporta l'interruzione del processo a norma dell'art. 301 c.p.c. ma soltanto il venire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 28656 del 3 luglio 2013
«In tema di impugnazioni, le parti private ed i loro difensori possono presentare, ex art. 582, comma secondo, c.p.p., l'atto di impugnazione anche nella cancelleria del tribunale del luogo nel quale si trovano, pur se incompetente a riceverlo, ma...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2737 del 25 settembre 2000
«La regola dettata dall'art. 568, comma quinto, c.p.p., secondo la quale, qualora l'impugnazione sia stata proposta a un giudice incompetente, questi trasmette gli atti al giudice competente, non può trovare applicazione nel caso di inosservanza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1879 del 19 febbraio 2000
«In tema di impugnazioni, la facoltà, consentita dal comma 1 dell'art. 582 c.p.p., di presentare personalmente o a mezzo di un incaricato l'atto di gravame nella cancelleria del giudice che ha emesso il provvedimento impugnato, si estende anche...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2140 del 9 luglio 1998
«In materia di riesame delle misure cautelari, la facoltà eccezionale concessa alle parti private di presentare l'atto d'impugnazione nella cancelleria della pretura del luogo ove esse si trovano può essere esercitata anche nel caso in cui tale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38944 del 14 ottobre 2003
«L'opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione non presenta natura di impugnazione, e dunque ad essa non si applica il capoverso dell'art. 582 c.p.p., che consente alle parti private ed ai difensori di depositare l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5019 del 2 dicembre 1999
«In tema di impugnazione di provvedimenti cautelari, è luogo «diverso», ai sensi dell'art. 582 comma 2 c.p.p. (la cui applicazione è consentita dal combinato disposto degli artt. 309 comma 4 e 310 comma 2 stesso codice), il centro abitato nel quale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7488 del 1 luglio 1994
«Tanto la disciplina dell'abrogato codice di rito, quanto quella del vigente codice non contengono deroghe alle modalità di proposizione e di presentazione dell'impugnazione da parte di imputati sottoposti al soggiorno obbligato. Infatti l'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30967 del 30 luglio 2007
«In tema di termini di impugnazione, poiché l'art. 585 c.p.p. ne regola la decorrenza con riferimento ad ogni tipo di provvedimento giurisdizionale e non alla sola sentenza dibattimentale, anche all'impugnazione avverso la sentenza di non luogo a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1110 del 19 giugno 2000
«Il termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere prevista dall'art. 424 c.p.p. decorre, quando la motivazione della sentenza sia depositata successivamente alla lettura in udienza del dispositivo (art. 585, comma 2, lett. a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21039 del 26 maggio 2011
«Il termine di impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, pronunciata all'esito dell'udienza preliminare, è quello di quindici giorni previsto dall'art. 585, comma primo, lett. a), c.p.p. per i provvedimenti emessi in seguito a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11891 del 13 marzo 2003
«In tema di decorrenza del termine per l'impugnazione della sentenza di non luogo a procedere, è applicabile — poiché detta sentenza interviene all'esito di procedimento camerale — la norma di cui alla lett. a) del comma 2 dell'art. 585 c.p.p., di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1145 del 28 aprile 1995
«La genericità dei motivi d'impugnazione dà luogo ad una causa di inammissibilità sopravvenuta di essa, con la conseguenza che il giudice dell'impugnazione deve dichiarare la causa di non punibilità frattanto intervenuta o erroneamente non rilevata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38 del 25 gennaio 1999
«L'omessa notifica dell'atto di impugnazione non dà luogo a nullità di ordine generale e neppure a decadenza dell'impugnazione medesima, in quanto non è compresa tra le cause di inammissibilità previste tassativamente dall'art. 591 c.p.p. o da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12003 del 11 dicembre 1995
«Il giudice dell'impugnazione deve verificare l'esistenza delle relative condizioni di ammissibilità, facendo luogo anche di propria iniziativa, a tutte le indagini (e alle inerenti valutazioni) occorrenti ai fini dell'accertamento richiesto, con...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14406 del 16 aprile 2002
«Nel caso di mancato accoglimento delle impugnazioni proposte avverso sentenza di assoluzione tanto dal P.M. quanto dalla parte civile, non può darsi luogo alla condanna di quest'ultimo al pagamento delle spese, come previsto in via generale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3810 del 17 febbraio 2010
«In tema di appalto di opere pubbliche stipulato da due imprese riunite in associazione temporanea, il fallimento dell'impresa capogruppo, costituita mandataria dell'altra ai sensi dell'art. 23, comma ottavo, del d.l.vo 19 dicembre 1991, n. 406,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9016 del 6 luglio 2000
«In tema di domande di ammissione al passivo fallimentare, l'elezione di domicilio da parte di uno dei creditori istanti ex art. 93 comma secondo L. fall. comporta che tutte le successive notificazioni vengano compiute al domicilio eletto, e non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10544 del 12 marzo 2007
«L'art. 18, comma 1 lett. r) della legge 22 aprile 2005, n. 69, secondo il quale la corte d'appello rifiuta la consegna «se il mandato di arresto europeo è stato emesso ai fini dell'esecuzione di una pena o di una misura di sicurezza privative...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1973 del 19 settembre 1996
«In tema di convalida dell'arresto provvisorio a fini estradizionali operato dalla polizia giudiziaria ai sensi dell'art. 716 c.p.p., la corte d'appello deve valutare in primo luogo l'esistenza dei presupposti necessari per l'instaurazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14103 del 23 settembre 2003
«Con riguardo alla vendita di beni mobili ad offerte private, prevista dall'art. 106 legge fall. e sottratta alle regole dell'aggiudicazione in esito ad incanto, le disposizioni del giudice delegato devono ritenersi suscettibili di sospensione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3114 del 21 maggio 1984
«La ripartizione finale dell'attivo di un fallimento può aver luogo anche se siano ancora pendenti giudizi di opposizione all'esclusione di credito o di impugnazione alla loro ammissione, ma in tale ipotesi, in qualunque grado i predetti giudizi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4086 del 25 febbraio 2005
«L'amministratore della società fallita è legittimato come qualsiasi interessato a presentare osservazioni all'udienza fissata per l'esame del rendiconto del curatore fallimentare, mentre non è legittimato a proporre contestazioni, in quanto, ai...»