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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3707 del 5 ottobre 1994
«Allo stesso dovere è chiamato anche il giudice dell'impugnazione, legittimamente investito dell'esame della questione, quando l'incompetenza denunciata si traduca in un'asserita totale estraneità del magistrato investito, perché privo delle stesse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6095 del 31 gennaio 1996
«Qualora una legge istitutiva di nuovo tribunale disponga che la competenza rimanga attribuita a quello in precedenza competente per i procedimenti per i quali sia stato dichiarato aperto il dibattimento, la circostanza che, essendo intervenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3089 del 8 marzo 1999
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, relativmente alla individuazione del giudice territorialmente competente a giudicare del reato associativo, data la natura permanente del delitto occorre fare riferimento al luogo in cui ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3784 del 7 aprile 1995
«Ulteriore conseguenza della rilevanza probatoria esclusiva del documento fonico, quanto al contenuto delle avvenute registrazioni e indipendentemente dal fatto della sommaria trascrizione delle medesime registrazioni nel verbale delle operazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6018 del 30 gennaio 1995
«L'articolo citato infatti fissa la competenza territoriale con riferimento ai reati del comma 4 dello stesso articolo, articolo con il quale il legislatore ha ampliato la sfera dei soggetti chiamati a rispondere penalmente per i reati commessi nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 79 del 19 aprile 1996
«Ne consegue che il reato deve essere ritenuto permanente e che la competenza territoriale per esso deve essere determinata ai sensi dell'art. 8, comma 3, c.p.p., e pertanto appartiene al giudice del luogo in cui ha avuto inizio la consumazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13619 del 25 marzo 2003
«Nel delitto di corruzione, allorché all'accordo illecito segua la corresponsione del compenso, il luogo di consumazione del reato va identificato in quello nel quale tale compenso viene materialmente corrisposto. (Fattispecie in tema di competenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1616 del 5 ottobre 1996
«La data del provvedimento del magistrato, sia esso giudice o pubblico ministero, dalla quale decorrono gli effetti giuridici dell'atto, non è quella in cui il magistrato, datandolo, materialmente lo compila, bensì è quella del deposito, mediante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49356 del 22 dicembre 2009
«Qualora non sia possibile in alcun modo individuare un radicamento sul territorio dell'attività dell'associazione, in se stessa considerata, vanno presi in esame, ai sensi dell'art. 16 c.p.p., i reati connessi, in ordine di decrescente gravità, e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33435 del 4 maggio 2006
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio, l'adempimento dell'iscrizione della notizia di reato richiamato dalla regola suppletiva di cui all'art. 9, comma terzo, c.p.p. deve intendersi in senso rigorosamente formale, e deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3624 del 4 aprile 1995
«In tema di omicidio volontario, anche l'evento morte può essere provato mediante indizi gravi, precisi e concordanti (art. 192 c.p.p.), nessuna limitazione in tal senso ponendo la legge, né rileva la mancata scoperta del cadavere, come anche si...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31721 del 21 luglio 2004
«La particolare disciplina prevista nell'ipotesi di procedimento in cui un magistrato assuma la qualità di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato presuppone l'esercizio effettivo, da parte del magistrato, delle funzioni...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 292 del 13 gennaio 2005
«La deroga alle regole generali della competenza per territorio nei procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato, si applica anche al magistrato onorario il cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2211 del 11 luglio 1997
«In tema di connessione, quando, a seguito di sentenza di non luogo a procedere, riguardante alcune imputazioni per le quali è stata esercitata l'azione penale, i reati per i quali deve essere disposto il rinvio a giudizio, originariamente attratti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4108 del 25 febbraio 1995
«In tema di esigenze cautelari, legittimanti l'emissione o il mantenimento di un provvedimento cautelare personale, il pericolo di inquinamento probatorio deve essere riferito alle indagini relative al procedimento a carico dell'indagato da...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5021 del 27 marzo 1996
«A norma dell'art. 7, comma 2 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, le funzioni del collegio per i reati ministeriali, alla scadenza del biennio della durata della sua carica sono prorogate per i procedimenti non definiti nella...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3444 del 19 marzo 1998
«La ipotesi di connessione di cui all'art. 12, lett. b), c.p.p. si riferisce, oltre che ai diversi reati commessi con una sola azione od omissione, ai diversi reati che, con più azioni od omissioni, l'agente commette in esecuzione del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3385 del 28 marzo 1995
«La continuazione è idonea a determinare lo spostamento della competenza per connessione ai sensi dell'art. 12, lettera b), c.p.p. solo se l'episodio in continuazione riguardi lo stesso o, se sono più di uno, gli stessi imputati, giacché...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1245 del 31 gennaio 1998
«La connessione «occasionale» di cui all'art. 12, lett. c), c.p.p. deve consistere in un collegamento specificamente rilevante sul piano giuridico sostanziale, non solo sul piano «narrativo», della prova, della ricostruzione o della valutazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1815 del 27 aprile 1998
«Nel caso di omicidi commessi da appartenenti ad un'associazione per delinquere di tipo mafioso nell'ambito di una c.d. «guerra di mafia» con altra similare organizzazione criminosa, non può dirsi che sussista connessione ai sensi dell'art. 12,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1940 del 7 luglio 1993
«L'art. 51 comma terzo bis c.p.p. che prevede una deroga assoluta ed esclusiva alle regole sulla competenza per territorio, limitata ai reati in esso contemplati, è entrato a far parte del sistema normativo sulla competenza in generale, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 4 marzo 1998
«Il nuovo testo dell'art. 289, comma secondo, c.p.p., introdotto dalla legge 16 luglio 1997 n. 234, che impone, nel corso delle indagini preliminari, al giudice di procedere all'interrogatorio dell'imputato prima di decidere sulla richiesta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6754 del 4 luglio 1996
«In tema di competenza, il vincolo tra i reati, determinato dalla competenza per connessione, costituisce criterio originario ed autonomo di attribuzione di competenza indipendentemente dalla contemporanea pendenza dei relativi procedimenti: ne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4527 del 8 febbraio 2005
«L'art. 13 comma 2 c.p.p., che non ha abrogato l'art. 264 c.p.m.p. (c.p. mil. pace), si applica nella delimitazione della vis attractiva nella giurisdizione ordinaria di tutti i casi di connessione prefigurati dall'art. 264 cit., essendo stata la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1399 del 4 febbraio 2000
«La norma di cui all'art. 13, secondo comma, c.p.p., che prevede, in caso di concorso tra reato comune e reato militare, la giurisdizione unica dell'autorità giudiziaria ordinaria allorché il primo sia più grave del secondo, non trova applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6226 del 7 dicembre 1999
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25685 del 8 giugno 2004
«Ai fini della determinazione della competenza per territorio nell'ipotesi di reati connessi, ove non sia possibile individuare il luogo in cui è stato commesso il reato più grave, si deve avere riguardo al luogo di consumazione del reato che, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3357 del 26 giugno 1998
«In tema di competenza determinata dall'ipotesi di connessione oggettiva fondata sull'astratta configurabilità del vincolo della continuazione fra le analoghe, ma distinte fattispecie di reato ascritte ai diversi imputati, l'identità del disegno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 915 del 18 marzo 1992
«Ne consegue che se, nel corso dell'istruzione dibattimentale dinanzi al pretore, il fatto descritto nel decreto di citazione a giudizio come ricettazione risulti, invece, integrare il delitto di furto commesso in diversa circoscrizione, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6221 del 16 febbraio 2006
«Il riconoscimento della circostanza attenuante della dissociazione attuosa, prevista dall'art. 8 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con L. n. 203 del 1991, secondo cui «la pena dell'ergastolo è sostituita da quella della reclusione da dodici a...»