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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1359 del 4 febbraio 1993
«Nel rapporto di agenzia, il patto così detto dello star del credere, (per cui l'agente, in relazione agli affari non andati a buon fine, non solo non percepisce alcuna provvigione, ma partecipa anche al rischio di impresa sopportando in parte —a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2390 del 6 marzo 1987
«Nei rapporti di agenzia il patto dello star del credere — secondo cui, indipendentemente dal, dolo o dalla colpa, l'agente partecipa entro i limiti predeterminati al rischio d'impresa sopportando in parte le perdite subite dall'imprenditore per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19508 del 10 settembre 2009
«In materia di rapporto di agenzia, l'identità dei presupposti tra l'indennità suppletiva di clientela, spettante all'agente ai sensi dell'art. 11 dell'A.E.C., e quella di mancato preavviso, comporta il diritto dell'agente, in caso di spettanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3196 del 14 febbraio 2006
«Allo scioglimento del contratto, la relativa indennità prevista in favore dell'agente dall'art. 1751 c.c. spetta anche al subagente, in virtù dei sostanziali vantaggi che il preponente-agente continua a ricevere dagli affari procuratigli anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4056 del 19 febbraio 2008
«A seguito della sentenza, della Corte di Giustizia delle Comunità Europee, 23 marzo 2006, in causa C465/04, interpretativa degli artt. 17 e 19 della direttiva 86/653, ai fini della quantificazione dell'indennità di cessazione del rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4126 del 22 marzo 2001
«Nell'attuale sistema normativo, quale risulta delineato dalla legge 3 febbraio 1989, n. 39, il mediatore è un operatore specializzato e, come tale, è tenuto nello svolgimento della sua attività ad osservare la diligenza qualificata richiesta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18651 del 5 dicembre 2003
«Il mutamento della persona fisica investita della rappresentanza processuale di una persona giuridica non incide sulla regolarità del procedimento iniziato in forza di procura rilasciata dal precedente rappresentante, in quanto non fa venir meno,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8825 del 9 ottobre 1996
«Il contratto con il quale una parte si obbliga, in corrispettivo (del trasferimento di un bene o) della cessione di un capitale, a fornire all'altra prestazioni alimentari o assistenziali per tutta la durata della vita (cosiddetto vitalizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 3 aprile 2000
«Poiché il contratto di assicurazione deve essere provato per iscritto (art. 1888 c.c.), la ratifica di tale contratto deve risultare anch'essa da atti scritti. Pertanto con riferimento ad un contratto di coassicurazione stipulato da un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10978 del 3 novembre 1998
«La procura rilasciata agli agenti (ed ai subagenti) di assicurazione è assoggettata alla forma pubblicitaria della pubblicazione nel registro delle imprese. La previsione di tale regime si desume dalla formulazione dell'art. 1903, primo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6932 del 21 novembre 1983
«Quando per il contratto che il rappresentante deve concludere la legge prescrive la forma scritta, sia pur soltanto ad probationem, come per il contratto di assicurazione, anche la procura deve essere conferita per atto scritto, con la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1830 del 4 marzo 1999
«La coassicurazione che ricorre, a norma dell'art. 1911 c.c., quando uno stesso rischio viene assunto, con le stesse modalità e per uno stesso periodo di tempo, da più assicuratori, che ripartiscono tra di loro la quota di rischio e la relativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11597 del 22 giugno 2004
«La responsabilità dell'assicuratore della responsabilità civile per violazione del principio di buona fede ( mala gestio ) è configurabile quando l'assicuratore si limiti a non negare l'operatività della garanzia e ad adeguare la propria condotta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9462 del 26 settembre 1997
«La stipulazione, da parte di un agente munito del potere rappresentativo di una compagnia di assicurazione, di clausole derogatorie al disposto di cui all'art. 1901 c.c. (nella specie, previsione dell'efficacia del rapporto assicurativo sin dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 28141 del 20 dicembre 2005
«Un contratto di transazione resta ad ogni effetto negozio stipulato ai sensi dell'art. 1965 c.c. ancorchè contenuto in una conciliazione giudiziale. Ne consegue l'applicazione delle regole sulla rappresentanza sostanziale, non processuale, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6282 del 30 marzo 2004
«In tema di circolazione di titoli nominativi, allorquando la girata avvenga da un soggetto nella qualità di procuratore di altro, perché possa ravvisarsi la continuità delle girate, mentre non è necessario che la procura venga rilasciata sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2928 del 25 marzo 1994
«La girata di una cambiale «per l'incasso» (artt. 2013 c.c. e 22 R.D. n. 1669 del 1933) autorizza il giratario ad esercitare tutti i diritti inerenti alla cambiale — esclusa la sola facoltà di girarla, se non può per procura — e, alla pari del...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1025 del 10 febbraio 1996
«In tema di azione d'indebito arricchimento nei confronti della P.A., il riconoscimento, da parte di enti pubblici, dell'utilità di una prestazione professionale (nella specie, redazione di un progetto di massima, da parte di un ingegnere e di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6528 del 22 marzo 2011
«In tema di responsabilità civile derivante da fatto illecito, la norma dell'art. 2049 c.c. - che pone a carico dei padroni e committenti la responsabilità per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi, nell'esercizio delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6988 del 8 maggio 2003
«In materia di responsabilità civile, il limite della responsabilità per l'esercizio di attività pericolose ex art. 2050 c.c. risiede nell'intervento di un fattore esterno, il caso fortuito, il quale attiene non già ad un comportamento del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6647 del 9 maggio 2002
«L'azione di indebito arricchimento, ai sensi dell'art. 2042 c.c., ha carattere sussidiario e non è esercitabile quando il danneggiato possa esperire un'altra azione tipica nei confronti dell'arricchito o di altre persone che siano obbligate per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12672 del 17 ottobre 2001
«La procura alle liti conferisce al difensore il potere di proporre tutte le domande che non eccedano l'ambito della lite originaria, con la conseguenza che è nella facoltà del procuratore del convenuto di chiamare in causa un terzo, quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5268 del 13 maggio 1995
«L'art. 2048 c.c. — contemplante la responsabilità dei genitori, tutori, precettori e maestri d'arte — trova applicazione limitatamente ai casi in cui l'incapace cagioni ad altri un danno ingiusto, non anche nell'ipotesi in cui l'incapace si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22020 del 19 ottobre 2007
«Il giudice civile, ai fini del proprio convincimento, può autonomamente valutare, nel contraddittorio tra le parti, ogni elemento dotato di efficacia probatoria e, dunque, anche le prove raccolte in un processo penale e, segnatamente (come nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13009 del 5 settembre 2003
«La qualifica di amministratore unico di una società non è compatibile con la condizione di lavoratore subordinato alle dipendenze della stessa società, non potendo ricorrere in tal caso l'effettivo assoggettamento al potere direttivo, di controllo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9294 del 13 luglio 2000
«A norma dell'art. 85 c.p.c., la revoca del difensore, al pari della rinuncia di questo al mandato, non produce effetti finché non sia avvenuta la sostituzione del difensore revocato o rinunziante, con la conseguenza che, in caso di inesistenza o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5809 del 10 marzo 2010
«Ai fini del riconoscimento della qualifica dirigenziale, è necessario e sufficiente che sia dimostrato l'espletamento di fatto delle relative mansioni, caratterizzate dalla preposizione ad uno o più servizi con ampia autonomia decisionale, e non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10635 del 5 luglio 2003
«L'astratta e preventiva attribuzione della qualifica di dirigente non vale, di per sé, a conferire alla qualifica medesima la rilevanza giuridica che le è propria se le mansioni di fatto esercitate manchino dei requisiti che oggettivamente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19558 del 13 settembre 2006
«Il licenziamento intimato nel corso o al termine del periodo di prova, avendo natura discrezionale, non deve essere motivato, salvo che la motivazione sia imposta, a tutela del lavoratore, dalla contrattazione collettiva. Tuttavia, in nessun caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5643 del 8 giugno 1999
«Gli artt. 2086 e 2104 c.c. che prevedono il potere gerarchico del datore di lavoro sul lavoratore vanno interpretati alla luce del generale principio secondo cui ciascuna parte contrattuale può pretendere e deve fornire soltanto le prestazioni...»