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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12062 del 27 novembre 1998
«Il termine per la proposizione del ricorso straordinario per Cassazione avverso i provvedimenti di contenuto decisorio adottati dal Tribunale fallimentare non decorre dalla data del deposito in cancelleria dei suddetti provvedimenti, bensì dalla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5761 del 10 giugno 1998
«Il principio generale secondo il quale il termine di sessanta giorni per il ricorso per cassazione avverso le ordinanze a contenuto decisorio e definitivo decorre solo dalla notificazione del provvedimento stesso non si applica alla proposizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5440 del 5 marzo 2010
«Nel vigente ordinamento processuale, improntato al principio del libero convincimento del giudice, è ammessa la possibilità che egli ponga a fondamento della decisione prove non espressamente previste dal codice di rito, purché sia fornita...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29262 del 12 dicembre 2008
«Ove non risulti alcuna annotazione dell'avvenuto ritiro del fascicolo di una parte - che, come il successivo rideposito, deve necessariamente avvenire per il tramite del cancelliere che custodisce l'incartamento processuale - il giudice non può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18237 del 3 luglio 2008
«Se al momento della decisione della causa risulti la mancanza di taluni atti da un fascicolo di parte, il giudice è tenuto a disporne la ricerca o, eventualmente, la ricostruzione solo se sussistano elementi per ritenere che tale mancanza sia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14748 del 26 giugno 2007
«Il comportamento processuale (nel cui ambito rientra anche il sistema difensivo adottato dal loro procuratore) o extraprocessuale delle parti, può costituire, ai sensi dell'articolo 116 c.p.c., non solo elemento di valutazione delle risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10820 del 11 maggio 2007
«Non è preclusa la prova testimoniale contro le attestazioni, recepite nei verbali annessi al rapporto della polizia giudiziaria, le quali, assolvendo alla funzione — diversa da quella propria dell'atto pubblico — di informativa all'autorità...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 28939 del 30 dicembre 2005
«In tema di sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, la lettura e la trascrizione nel verbale di accertamento del numero di targa di un autoveicolo in sosta costituiscono operazioni semplici, che non implicano rilevanti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4652 del 25 febbraio 2011
«Il giudice di merito può utilizzare, in mancanza di qualsiasi divieto di legge, anche le prove raccolte in un diverso giudizio tra le stesse parti o tra altre parti, delle quali la sentenza che in detto giudizio sia stata pronunciata costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16999 del 2 agosto 2007
«L'erronea trascrizione nella sentenza delle conclusioni delle parti, mentre costituisce, di norma, una semplice irregolarità formale irrilevante ai fini della validità della sentenza, determina un effetto invalidante della medesima allorché abbia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12114 del 2 luglio 2004
«In mancanza di un'espressa comminatoria non è configurabile nullità della sentenza nell'ipotesi di mera difficoltà di comprensione del testo stilato in forma autografa dall'estensore, di sua difficile leggibilità, atteso che in tali casi la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26040 del 29 novembre 2005
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice - e, nel caso del giudice collegiale, del presidente e dell'estensore (ovvero di uno dei due), secondo quanto disposto dall'art. 132, ultimo comma, c.p.c. - costituisce un requisito essenziale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10095 del 19 novembre 1996
«È affetto da nullità assoluta, rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, il provvedimento collegiale che, pur avendo carattere sostanziale di sentenza, sia stato emesso nella forma del decreto (nella specie, ordinanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7552 del 12 ottobre 1987
«La sottoscrizione della sentenza da parte del presidente del collegio giudicante costituisce un requisito indispensabile dell'atto processuale e può essere sostituita (ex art. 132, terzo comma, c.p.c., come novellato dall'art. 6, L. n. 532 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17453 del 31 luglio 2006
«La notificazione effettuata, ai sensi dell'articolo 139 c.p.c., nel luogo in cui il destinatario ha l'ufficio o dove esercita l'industria o il commercio non postula una relazione di fatto con il luogo di lavoro caratterizzata da una presenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8214 del 20 aprile 2005
«In caso di notifica nelle mani del portiere, l'ufficiale giudiziario deve dare atto, oltre che dell'assenza del destinatario, delle vane ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l'atto, onde il relativo accertamento,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14560 del 30 luglio 2004
«In tema di condominio di edifici, ai fini della tempestività dell'impugnazione delle deliberazioni dell'assemblea dei condomini a norma dell'art. 1137 c.c., al deposito del ricorso nel termine di trenta giorni dalla data della adozione o...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 14669 del 1 ottobre 2003
«La nullità derivante da vizio di costituzione del giudice, ancorché assoluta e rilevabile d'ufficio, non si sottrae, ai sensi dell'art. 158 c.p.c. (che fa espressamente salva la disposizione del successivo art. 161), al principio di conversione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4946 del 28 maggio 1997
«In tema di valutazione della prova testimoniale, il giudice può fondare il proprio convincimento anche sulla sola deposizione della persona offesa, salvo in tal caso il controllo sulla sua credibilità, da effettuare con ogni necessaria cautela e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10267 del 2 ottobre 1991
«La circostanza che una controversia relativa all'accertamento di un credito di lavoro sia stata, nel caso concreto, attratta nella speciale competenza prevista dall'art. 24 della legge fallimentare non è di ostacolo all'applicazione dell'art. 3...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2270 del 9 aprile 1984
«La facoltà del giudice delegato, a norma dell'art. 25 n. 2 della legge fallimentare, di adottare provvedimenti urgenti per la conservazione del patrimonio implica il potere di emettere decreti di acquisizione alla procedura concorsuale di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2440 del 3 febbraio 2006
«Il ricorso per ottenere la revocazione del decreto del giudice delegato con il quale, in sede di verificazione, è stato ammesso un credito allo stato passivo, introducendo un procedimento di natura contenziosa, è soggetto all'applicazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21224 del 14 ottobre 2011
«Il decreto del tribunale fallimentare che si è pronunciato sulla legittimità del provvedimento del giudice delegato di trasferimento e di rilascio immediato di un immobile, detenuto da terzi in base a contratto di sublocazione, stipulato dalla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 75 del 4 gennaio 2001
«I provvedimenti decisori emessi dal Giudice delegato nell'ambito del fallimento e delle altre procedure concorsuali previste dal R.D. 13 marzo 1942, n. 267 sono impugnabili con il reclamo davanti al Tribunale ai sensi dell'art. 26 L. fall. nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 667 del 21 gennaio 2000
«È inammissibile, non avendo ad oggetto situazioni soggettive tutelabili, il ricorso proposto ex art. 111 Cost. dal fallito avverso il decreto di esecutività reso dal giudice delegato al fallimento nell'adunanza dei creditori per la verificazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18533 del 14 settembre 2004
«Con riguardo alla vendita di immobili nel fallimento, il provvedimento di aggiudicazione del giudice delegato è soggetto a reclamo al tribunale ai sensi dell'art. 26 legge fall. e, pertanto, avverso lo stesso non è ammissibile il ricorso per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8111 del 14 giugno 2000
«Nel fallimento, anche il debito cosiddetto «di massa» che sia controverso per non essere stato contratto direttamente dagli organi del fallimento deve essere verificato attraverso il procedimento previsto dagli artt. 93 ss. e 101 L. fall., come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18622 del 11 agosto 2010
«Il decreto con il quale il tribunale fallimentare ai sensi dell'art. 26 legge fall. respinge il reclamo avverso l'atto con cui il curatore ha esercitato, ai sensi dell'art. 72 legge fall., la facoltà di scioglimento dal contratto pendente (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21288 del 10 ottobre 2007
«La decisione sul reclamo avverso l'autorizzazione del giudice delegato a richiedere la partita IVA dopo la chiusura del fallimento non ha ad oggetto una controversia sui diritti, trattandosi di un atto con meri effetti ordinatori...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 27506 del 22 dicembre 2006
«È inammissibile il reclamo proposto dall'aggiudicatario di un immobile avverso il decreto del giudice delegato al fallimento, con cui viene dichiarato decaduto dall'aggiudicazione per omesso deposito del prezzo residuo, ove sia già stata...»