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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20466 del 13 maggio 2013
«La celebrazione del processo nelle forme del rito abbreviato non impedisce al giudice di appello di disporre d'ufficio, a norma dell'art. 603, comma terzo, c.p.p., la rinnovazione dell'istruzione ritenuta assolutamente necessaria, non essendogli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13237 del 17 dicembre 1998
«Nel giudizio svoltosi con il rito abbreviato è consentita in grado di appello l'assunzione di mezzi di prova ai sensi dell'art. 603 c.p.p., e il giudice può disporre di ufficio le prove ritenute assolutamente necessarie per l'accertamento dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2189 del 27 luglio 1973
«...diritto al compenso riconosciuto dalla legge al commissario liquidatore nella procedura di liquidazione coatta amministrativa è del tutto analogo al diritto al compenso che spetta al curatore per l'ufficio da lui tenuto nel processo fallimentare.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19818 del 30 aprile 2003
«La nozione di interesse privato in atti del fallimento, rilevante ai sensi dell'art. 228 l. fall., non comprende solo l'ipotesi della mera coincidenza tra i vantaggi privati e gli interessi dell'ufficio ovvero il caso in cui l'interesse privato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22711 del 8 novembre 2010
«Il giudizio di opposizione allo stato passivo è regolato - ai sensi dell'art. 99 legge fall., novellato dal d.l.vo n. 169 del 2007 - dal principio dispositivo, come qualunque ordinario giudizio di cognizione a natura contenziosa, per cui il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3920 del 11 novembre 1997
«Di conseguenza, la diffusa astensione dalle udienze, attuata dai difensori in adesione alla deliberazione degli organi professionali, legittima, privando uno o più imputati della necessaria assistenza tecnica, il rinvio o la sospensione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2832 del 5 giugno 1995
«...la posizione processuale dell'imputato non scarcerato, né assicurare una valida difesa d'ufficio a tutti i coimputati del processo simultaneo a mezzo dell'unico avvocato presente in udienza, in periodo di astensione degli avvocati dalle udienze.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12756 del 3 dicembre 1998
«...dell'art. 304, comma primo, lett. b) c.p.p. Qualora i termini di prescrizione siano prossimi a maturare è invece legittima la nomina di un difensore di ufficio, sussistendo in tal caso un motivo di urgenza ostativo del differimento dell'udienza.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27361 del 13 luglio 2011
«È legittimo il provvedimento di sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, in pendenza dei termini per la redazione della sentenza, ex art. 304, comma primo, lett. c), c.p.p., assunto d'ufficio, senza il previo contraddittorio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 596 del 15 marzo 1999
«...che ha emesso la sentenza anche dopo il deposito della motivazione, in quanto, ai sensi dell'art. 91 att. c.p.p., in materia di libertà personale la sua competenza funzionle permane fino a che gli atti sono depositati presso il suo ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4001 del 29 gennaio 2014
«Il principio generale posto dall'art. 568, comma quinto cod. proc. pen., che prevede la conversione "ope legis" dell'impugnazione proposta mediante un mezzo diverso da quello prescritto e la trasmissione di ufficio degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11599 del 26 marzo 2012
«E' sottratto alla cognizione del giudice di appello l'accertamento di ufficio della pericolosità sociale dell'imputato, in mancanza di specifica impugnazione della statuizione della sentenza riguardante l'espulsione dal territorio dello Stato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7111 del 29 gennaio 1999
«...e diversi da quelli definiti nel processo; ne deriva che non può costituire «prova nuova» un elemento già esistente negli atti processuali, ancorché non conosciuto o valutato dal giudice per mancata deduzione o mancato uso dei poteri d'ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 649 del 10 marzo 1997
«...sicché non è ammissibile la richiesta di revisione fondata su elementi già esistenti negli atti processuali che, per mancata deduzione o per omesso uso dei poteri di ufficio da parte del giudice, non furono da lui conosciuti o valutati.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1137 del 13 gennaio 2010
«...dall’art. 677, comma 2, c.p.p.), rimane ferma anche nel caso in cui, sopravvenute nuove pronunce di condanna, si dia luogo all’emanazione di un provvedimento di cumulo da parte di ufficio di procura operante in altro distretto di corte d’appello.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3084 del 5 agosto 1993
«In forza del principio della perpetuatio iurisdictionis, la competenza della magistratura di sorveglianza, radicatasi presso l'ufficio avente giurisdizione sull'istituto di pena in cui l'interessato si trova al momento della richiesta o proposta,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2569 del 21 luglio 1992
«...o di pena in cui si trova l'interessato all'atto della richiesta (avanzata da lui stesso), della proposta (avanzata dagli uffici di procura), o dell'inizio di ufficio del procedimento (mosso su impulso dello stesso magistrato di sorveglianza).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45714 del 20 dicembre 2001
«...di sorveglianza avente giurisdizione sull'istituto al quale il detenuto è stato assegnato, ha carattere funzionale ed inderogabile, per cui la sua eventuale inosservanza può essere rilevata, anche d'ufficio, in ogni stato e grado del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2535 del 28 maggio 1996
«...1, c.p.p., che individua la competenza della magistratura di sorveglianza in base all'ubicazione dell'istituto di pena o prevenzione in cui il condannato si trovi all'atto della richiesta, della proposta o dell'inizio d'ufficio del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4614 del 11 ottobre 1995
«La disposizione di cui all'art. 677, comma 1, c.p.p. — secondo la quale la competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza che hanno giurisdizione sull'istituto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 497 del 8 marzo 1994
«Il riferimento, contenuto nell'art. 677, primo comma, c.p.p. all'istituto di prevenzione o di pena in cui «si trova» l'interessato all'atto della richiesta, della proposta o dell'inizio d'ufficio del procedimento, ai fini dell'individuazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3290 del 5 agosto 1993
«...al tribunale o al magistrato di sorveglianza aventi giurisdizione sull'istituto in cui si trova l'interessato all'atto della richiesta, della proposta o dell'inizio di ufficio del procedimento, trova applicazione anche in materia di permessi.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3250 del 5 agosto 1992
«...potendo avere rilievo, nel rispetto del principio della perpetuatio jurisdictionis, che, per il ritardo nell'esame della richiesta da parte dell'ufficio, nel frattempo il condannato sia stato rimesso in libertà andando a risiedere in altra città.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6799 del 4 febbraio 1997
«...della perpetuatio iurisdictionis — per il quale la competenza per territorio a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza è determinata dal momento della richiesta, della proposta o dell'inizio di ufficio del procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1050 del 1 aprile 1999
«Ne consegue che un provvedimento adottato in assenza di tale richiesta dà luogo a nullità assoluta, insanabile e rilevabile, anche di ufficio, in ogni stato e grado del giudizio, per violazione del principio posto dall'art. 178 lettera b) c.p.p....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4266 del 2 febbraio 2006
«...civili contenute in detta sentenza (principio affermato, nella specie, in relazione a revoca di condanna per il reato di abuso d'ufficio, a seguito della nuova formulazione dell'art. 323 c.p. introdotta dalla legge 16 luglio 1997 n. 234).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1703 del 4 luglio 1992
«Il disposto di cui all'art. 673 comma primo, prima ipotesi, c.p.p., in cui si fa riferimento alla intervenuta «abrogazione della norma incriminatrice», può trovare applicazione solo nel caso di vera e propria abolitio criminis, cioè di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14371 del 8 luglio 2005
«...nei registri di cancelleria. Pertanto grava sul ricorrente l'onere di informazione e di verificazione, eventualmente tramite la consultazione del fascicolo d'ufficio, onde adempiere all'onere di tempestiva notificazione su di esso incombente.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4851 del 26 marzo 2012
«...l'avvenuto decesso del difensore, senza che abbia rilievo l'avvenuta allegazione dello stesso al fascicolo d'ufficio disposta dal giudice, risolvendosi tale comunicazione in una mera dichiarazione di scienza proveniente da un soggetto privato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 780 del 19 gennaio 2001
«La dichiarazione di estinzione del processo è bensì subordinata alla eccezione della parte interessata, ma il giudice non è vincolato ad attenersi alle ragioni addotte dalla parte medesima a fondamento della eccezione potendo egli rilevare di...»