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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12642 del 26 novembre 1992
«La domanda di risarcimento del danno da responsabilità processuale aggravata di cui all'art. 96 c.p.c. può essere proposta solo nello stesso giudizio dal cui esito si deduce l'insorgenza della detta responsabilità e del danno, non solo perché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10993 del 14 maggio 2007
«La domanda ex art. 96, secondo comma, c.p.c., in relazione a provvedimenti cautelari adottati nel corso del giudizio di primo grado deve essere proposta in detto grado di giudizio, dovendosi al fine della valutazione della tempestività della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11936 del 15 dicembre 1990
«La domanda di risarcimento danni per responsabilità processuale aggravata per la inesistenza del titolo esecutivo in base al quale è stata iniziata la esecuzione, può essere proposta esclusivamente nel giudizio di opposizione alla esecuzione, che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22226 del 20 ottobre 2014
«La domanda diretta al risarcimento dei danni per responsabilità aggravata a norma dell'art. 96 cod. proc. civ. può essere proposta per la prima volta nella fase di gravame solo con riferimento a comportamenti della controparte posti in atto in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3573 del 12 marzo 2002
«Poiché la domanda di risarcimento del danno per responsabilità processuale aggravata ai sensi dell'art. 96 c.p.c. può essere formulata esclusivamente, sia per l'an che per il quantum, innanzi al giudice investito del procedimento per il quale si...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9934 del 15 maggio 2015
«L'interesse ad agire ex art. 100 c.p.c. deve valutarsi alla stregua della prospettazione operata dalla parte, sicché non può negarsene la sussistenza nell'impugnazione proposta contro il decreto reiettivo del reclamo avverso la pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 22532 del 23 ottobre 2014
«Il diritto che, ai sensi dell'art. 105, primo comma, cod. proc. civ., il terzo può far valere in giudizio pendente tra altre parti, deve essere relativo all'oggetto sostanziale dell'originaria controversia, da individuarsi con riferimento al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7300 del 26 marzo 2010
«In tema di condominio negli edifici, posto che il condominio stesso si configura come ente di gestione sfornito di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, l'esistenza di un organo rappresentativo unitario, quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14901 del 22 ottobre 2002
«Il diritto che, a norma dell'art. 105, primo comma, c.p.c., il terzo può far valere in un processo pendente tra altre parti, in conflitto con esse (intervento principale) o solo con alcune di esse (intervento litisconsortile o adesivo autonomo)...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21060 del 3 novembre 2004
«Ai fini dell'intervento principale o dell'intervento litisconsortile, anche se l'art. 105 c.p.c. esige che il diritto vantato dall'interveniente non sia limitato ad una meramente generica comunanza di riferimento al bene materiale in relazione al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3734 del 16 febbraio 2009
«La parte che svolge intervento adesivo dipendente, ai sensi del secondo comma dell'art. 105 c.p.c. - che si ha quando il terzo sostiene le ragioni di una parte senza proporre nuove domande ed ampliare il tema del contendere - può aderire...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20552 del 30 settembre 2014
«Nel caso in cui il convenuto chiami un terzo in causa, esperendo nei suoi confronti una domanda di garanzia impropria fondata su un titolo diverso ed indipendente rispetto a quello posto a base della domanda principale, ove il terzo non si limiti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19502 del 30 settembre 2015
«Non sussiste violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato allorché il giudice, qualificando giuridicamente in modo diverso rispetto alla prospettazione della parte i fatti da questa posti a fondamento della domanda, le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14654 del 14 luglio 2015
«L'eccezione di pagamento ha efficacia estintiva di un rapporto giuridico indipendentemente dal tramite di una manifestazione di volontà della parte, sicché integra un'eccezione in senso lato, rilevabile d'ufficio dal giudice sulla base degli...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 3417 del 20 febbraio 2015
«L'omessa pronuncia, quale vizio della sentenza, può essere utilmente prospettata solo con riguardo alla mancanza di una decisione da parte del giudice in ordine ad una domanda che, ritualmente e incondizionatamente proposta, richiede una pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8872 del 4 maggio 2015
«Nel caso in cui il giudice di merito statuisca su una questione proposta dal ricorrente in primo grado in via incidentale, ritenendola, invece, quale domanda autonoma, sussiste violazione dell'art. 112 cod. proc. civ., sicché la sentenza deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14767 del 22 novembre 2001
«La notifica, eseguita dal messo di conciliazione, anziché dall'ufficiale giudiziario, senza la specifica autorizzazione del capo dell'ufficio e in assenza delle deroghe previste dall'art. 34, comma primo, D.P.R. n. 1229/1959, è affetta da nullità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10790 del 12 agosto 2000
«La nullità della citazione derivante da errore nella denominazione della parte, anche quando determina l'incertezza assoluta circa il soggetto contro cui la domanda è stata proposta, non dà luogo ad un caso di inesistenza giuridica, ma ad un caso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5157 del 1 giugno 1990
«La domanda formalmente proposta contro la ditta individuale deve ritenersi intentata contro la persona del suo titolare, in quanto la ditta non ha una soggettività giuridica diversa da quella di quest'ultimo, con il quale si identifica sotto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17703 del 29 agosto 2011
«In tema di inadempimento contrattuale, mentre nella proposizione di una domanda di risoluzione di diritto per l'inosservanza di una diffida ad adempiere, (nella specie, nell'ambito di un contratto d'appalto, ai sensi dell'art. 1662, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7221 del 4 agosto 1994
«L'onere della determinazione dell'oggetto della domanda può ritenersi assolto anche in difetto di quantificazione monetaria della pretesa dedotta con l'atto introduttivo del giudizio, purché l'attore provveda ad indicare i relativi titoli dai...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20294 del 25 settembre 2014
«La nullità della citazione ai sensi dell'art. 164 cod. proc. civ. (nel testo, applicabile "ratione temporis", anteriore alle modificazioni introdotte dall'art. 9 della legge 26 novembre 1990, n. 353), presuppone la totale omissione o l'assoluta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11898 del 28 maggio 2014
«Ai sensi dell'art. 182 cod. proc. civ. (nel testo applicabile "ratione temporis", anteriore alle modifiche introdotte dalla legge 18 giugno 2009, n. 69), il giudice che rileva d'ufficio un difetto di rappresentanza deve promuovere la sanatoria,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13767 del 3 luglio 2015
«L'azione revocatoria fallimentare avente ad oggetto un pagamento, ai sensi dell'art. 67 della legge fall., mira ad ottenere la reintegrazione della garanzia patrimoniale del debitore fallito, che si realizza qualora il corrispondente importo sia...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8958 del 14 ottobre 1996
«Poiché spetta al giudice istruttore, nel rimettere le parti al collegio, fissare l'udienza di discussione davanti a questo, si deve riconoscere allo stesso giudice la facoltà di proporre, in caso di rinvio all'udienza di discussione, la data...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1655 del 21 febbraio 1994
«Il divieto di proporre domande nuove, che nel giudizio di secondo grado è previsto nell'interesse pubblico generale, con la conseguenza che la relativa violazione di legge dà luogo ad una nullità assoluta rilevabile anche di ufficio dal giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14104 del 28 maggio 2008
«Affinché una domanda proposta con l'atto introduttivo del giudizio possa ritenersi abbandonata non è sufficiente che essa non risulti riproposta al momento della precisazione delle conclusioni, ma è necessario che dalla valutazione complessiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14964 del 28 giugno 2006
«La omessa riproduzione nelle conclusioni definitive di cui all'art. 189 c.p.c., di una delle domande proposte con l'atto di citazione implica soltanto una mera presunzione di abbandono della stessa, sicché il giudice di merito, al quale spetta il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9465 del 19 maggio 2004
«L'omessa riproposizione, nella udienza di precisazione delle conclusioni, di una domanda formulata nel corso del giudizio implica una presunzione di abbandono della istanza non riproposta che, fondandosi sulla interpretazione della volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10268 del 1 dicembre 1994
«Qualora il difensore della parte, comparso all'udienza di precisazione delle conclusioni, abbia precisato le proprie in modo specifico, le domande e le eccezioni non riproposte, a meno che non si riconnettano strettamente con altre...»