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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36778 del 7 novembre 2006
«Ne consegue che, in caso di falsità ideologica del certificato, il reato ipotizzabile è quello di cui all'art. 481 c.p., la cui pena edittale è preclusiva dell'applicazione di misure cautelari, anche soltanto interdittive. (Fattispecie in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9578 del 20 marzo 2006
«Integra il reato di cui all'art. 481 c.p. (falso ideologico commesso da persone esercenti un servizio di pubblica necessità), la condotta del legale che autentichi la firma apocrifa del cliente, apposta in calce ad un atto di rinuncia agli atti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19494 del 24 maggio 2005
«Bene è ritenuta la sussistenza del reato di cui all'art. 481 c.p. (falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità) a carico di un professionista il quale, nella relazione tecnica da allegare alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5098 del 28 aprile 2000
«In materia di falso, le planimetrie presentate a corredo della richiesta di certificazioni o autorizzazioni, redatte, secondo le vigenti disposizioni, dall'esercente una professione necessitante speciale autorizzazione dello Stato, hanno natura di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9268 del 15 settembre 1988
«La falsità penalmente irrilevante è soltanto quella che non incide, in alcun modo, sull'esistenza, sull'efficacia e sul contenuto di un determinato atto e, pertanto, è ipotizzabile solo quando il documento conserva tutte le sue originarie...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11915 del 12 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico (art. 476 c.p.) - anche nell'ipotesi che il fatto sia stato commesso prima dell'introduzione nel codice penale dell'art. 491 bis, ad opera dell'art. 3 della legge 23 dicembre 1993, n. 547 - la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9209 del 11 ottobre 1997
«In tema di falso documentale, le planimetrie catastali che siano state allegate alla domanda di voltura e presentate al competente ufficio assumono la natura di atti pubblici, in quanto costituiscono atti fondamentali attraverso i quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1557 del 5 aprile 1978
«Pertanto, la trasmissione televisiva di una ripresa filmata, che sia stata effettuata con il consenso alla diffusione dell'interessato, od in una delle indicate situazioni in cui viene meno il diritto alla riservatezza (nella specie, intervista di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15394 del 13 luglio 2011
«L'associazione non riconosciuta è responsabile del fatto illecito commesso da persona del cui operato debba rispondere, ai sensi dell'art. 38 c.c., senza che al terzo danneggiato possano essere opposti eventuali accordi statutari che limitino tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13217 del 11 giugno 2014
«L'interesse pubblico posto a base della situazione giuridica esclude, tuttavia, che il giudice possa ritenersi vincolato a considerare sussistenti (o meno) determinati fatti in virtù delle sole dichiarazioni od ammissioni delle parti, restandone...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 25248 del 8 novembre 2013
«Lo stato di bisogno, quale presupposto del diritto agli alimenti previsto dall'art. 438 c.c., esprime l'impossibilità per il soggetto di provvedere al soddisfacimento dei suoi bisogni primari, quali il vitto, l'abitazione, il vestiario, le cure...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11737 del 15 maggio 2013
«In tema di successione ereditaria, la dichiarazione del testatore di avere già soddisfatto il legittimario con antecedenti donazioni non è idonea a sottrarre allo stesso la quota di riserva, garantita dalla legge anche contro la volontà del de...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15931 del 28 luglio 2015
«In tema di interpretazione di un testamento, la volontà del testatore, alla stregua del principio generale di ermeneutica di cui all'art. 1362 c.c., va individuata sulla base dell'esame globale della scheda testamentaria e non di ciascuna singola...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15941 del 25 giugno 2013
«Lo stato di carcerazione preventiva (o di custodia cautelare) del lavoratore subordinato non rientra tra le ipotesi, tutelate dalla legge, di impossibilità temporanea della prestazione, quale la malattia e le altre situazioni contemplate dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27405 del 6 dicembre 2013
«Il contenuto del diritto dei condividendi ad una porzione di beni immobili comuni, qualitativamente omogenea all'intero, consiste nella proporzionale divisione degli immobili considerati nel genere, contrapposti agli altri generi patrimoniali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 406 del 10 gennaio 2014
«In tema di comunione ereditaria, il principio della natura dichiarativa della sentenza di divisione opera esclusivamente in riferimento all'effetto distributivo, per cui ciascun condividente è considerato titolare, sin dal momento dell'apertura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9652 del 19 aprile 2013
«La regola stabilita dall'ultimo comma dell'art. 950 cod. civ., secondo cui il giudice, in mancanza di altri elementi, per stabilire il confine tra due fondi si attiene a quello delineato dalle mappe catastali, è applicabile anche nel caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15538 del 8 luglio 2014
«Ne consegue che incorre nel divieto di cui all'art. 1067 cod. civ. il proprietario del fondo dominante che effettui innalzamenti del livello del proprio immobile e determini - mediante realizzazione sul muro di divisione di più finestre poste su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17881 del 23 luglio 2013
«Ai fini dell'usucapione, il requisito della non clandestinità va riferito non agli espedienti che il possessore potrebbe attuare per apparire proprietario, ma al fatto che il possesso sia stato acquistato ed esercitato pubblicamente, cioè in modo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17230 del 18 maggio 2006
«In caso di successione nel tempo di norme extrapenali integratrici del precetto penale, deve ritenersi inapplicabile il principio previsto dall'articolo 2, comma terzo, c.p. qualora si tratti di modifiche della disciplina integratrice della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 39069 del 6 ottobre 2004
«In virtù del principio del favor rei stabilito nell'art. 2, comma terzo, c.p., il trattamento sanzionatorio in concreto più favorevole, con riguardo al reato di guida in stato di ebbrezza (art. 186, comma secondo, c.s.), commesso prima...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3881 del 10 ottobre 2000
«La irrogazione di una pena illegittima è rilevabile in sede esecutiva, non solo nel caso che l’illegittimità sussista ab origine ma anche quando essa sia conseguenza di una legge che prevede un trattamento più mite per l’imputato, sempre che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 518 del 11 febbraio 2000
«Non ricorre l'ipotesi di cui all'art. 2, terzo comma, c.p. quando lo stesso fatto sia punito in base a due leggi coeve, allorché una di esse identifichi come reato, sanzionandola in modo meno grave, una delle condotte integranti gli estremi di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9927 del 28 settembre 1995
«L'istituzione dell'Ente «Ferrovie dello Stato», in sostituzione della cessata Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato, di per sé non ha comportato, nei confronti dei suoi organi direttivi e del personale dipendente, il venire meno in radice,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7394 del 27 giugno 1994
«L’art. 237 comma secondo del nuovo codice della strada è stato modificato dal decreto legislativo n. 360 del 1993 nel senso che le violazioni commesse prima del l’1 gennaio 1993, per le quali continuano ad applicarsi le sanzioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5011 del 19 gennaio 1993
«Ciò, naturalmente, avviene solo nell'ipotesi in cui il giudice non sia stato già legittimamente investito del relativo giudizio in quanto, in tali casi, essendosi già radicata la competenza, la nuova disciplina processuale non ha efficacia....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3489 del 3 marzo 1995
«Fra diversi decreti legge non esaminati dal Parlamento e succedutisi nel tempo sulla stessa materia senza soluzioni di continuità si verifica, ferma restando la loro precarietà, il fenomeno della cosiddetta successione di leggi nel tempo, regolato...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7409 del 24 giugno 2000
«È perseguibile in base alla legislazione italiana e davanti al giudice italiano la violazione di norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro accertata a bordo di una nave battente bandiera straniera, attraccata in un porto italiano,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1002 del 26 gennaio 1990
«In caso di perpetrazione di reato su nave mercantile che si trovi nelle acque territoriali di altro Stato, prevale la giurisdizione dello Stato di bandiera allorché l'illecito concerna esclusivamente le attività e gli interessi della comunità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41093 del 3 ottobre 2014
«In relazione a reati commessi in parte anche all'estero, ai fini dell'affermazione della giurisdizione italiana, è sufficiente che nel territorio dello Stato si sia verificato l'evento o sia stata compiuta, in tutto o in parte, l'azione, con la...»