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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14979 del 20 novembre 2000
«La consulenza tecnica di ufficio è un mezzo istruttorio non una prova vera e propria è pertanto, sottratta alla disponibilità delle parti e affidata al prudente apprezzamento del giudice del merito il quale, tuttavia, non può respingere, senza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12703 del 19 giugno 2015
«Il giudice del merito non è tenuto a fornire un'argomentata e dettagliata motivazione là dove aderisca alle elaborazioni del consulente ed esse non siano state contestate in modo specifico dalle parti, mentre, ove siano state sollevate censure...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17757 del 7 agosto 2014
«Nel nostro ordinamento vige il principio "judex peritus peritorum", in virtù del quale è consentito al giudice di merito disattendere le argomentazioni tecniche svolte nella propria relazione dal consulente tecnico d'ufficio, e ciò sia quando le...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4017 del 19 febbraio 2013
«In tema di risarcimento del danno, ove sia stata svolta una consulenza tecnica di ufficio per una precisa quantificazione dello stesso (nella specie, relativo al pregiudizio patrimoniale subito da fabbricati ed aree edificabili per effetto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10222 del 4 maggio 2009
«Non incorre nel vizio di carenza di motivazione la sentenza che recepisca "per relationem" le conclusioni e i passi salienti di una relazione di consulenza tecnica d'ufficio di cui dichiari di condividere il merito; pertanto, per infirmare, sotto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10688 del 24 aprile 2008
«Allorché ad una consulenza tecnica d'ufficio siano mosse critiche puntuali e dettagliate da un consulente di parte il giudice che intenda disattenderle ha l'obbligo di indicare nella motivazione della sentenza le ragioni di tale scelta, senza che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10816 del 9 luglio 2003
«Il giudice, il quale disattenda il parere espresso dal consulente tecnico d'ufficio, ha l'onere di dare di ciò adeguata motivazione, autonomamente e direttamente penetrando nella questione tecnica e di questa giungendo a dare propria, diversa e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 125 del 9 gennaio 2003
«Quando il giudice di merito ritenga di aderire alle conclusioni del consulente tecnico d'ufficio, non è tenuto ad una particolareggiata motivazione, ben potendo il relativo obbligo ritenersi assolto con l'indicazione, come fonte del proprio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 87 del 8 gennaio 2003
«Il giudice di merito, nell'esercizio del proprio potere discrezionale di accoglimento (o di rigetto), anche implicito, di una istanza di consulenza tecnica avanzata da una delle parti del processo, è tenuto unicamente ad evidenziare, in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15590 del 10 dicembre 2001
«Per non incorrere nel vizio di motivazione il giudice che si discosta dal parere espresso dal c.t.u. su un punto decisivo della controversia deve giustificare il proprio dissenso in modo adeguato. (Nella specie la S.C. ha cassato la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8165 del 16 giugno 2001
«Quando i rilievi contenuti nella consulenza tecnica di parte siano precisi e circostanziati, tali da portare a conclusioni diverse da quelle contenute nella consulenza tecnica d'ufficio ed adottate in sentenza, ove il giudice trascuri di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19661 del 13 settembre 2006
«Il controllo del giudice del merito sui risultati dell'indagine svolta dal consulente tecnico d'ufficio costituisce un tipico apprezzamento di fatto, in ordine al quale il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della sufficienza e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9567 del 13 luglio 2001
«Qualora il giudice di appello, esaminando i risultati di due successive consulenze tecniche di ufficio disposte in primo grado e fra loro contrastanti aderisca al parere del secondo consulente respingendo quello del primo, la motivazione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20821 del 26 settembre 2006
«Poiché la consulenza stragiudiziale è una semplice allegazione difensiva, di carattere tecnico, il giudice di merito può disattenderne le conclusioni senza obbligo di analizzarle e confutarle, e senza perciò incorrere in vizio di motivazione, non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5151 del 23 maggio 1998
«Le consulenze di parte costituiscono semplici allegazioni difensive, onde il giudice di merito non è tenuto a motivare il proprio dissenso in ordine alle osservazioni in esse contenute, quando ponga a base del proprio convincimento considerazioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8240 del 29 agosto 1997
«Poiché la consulenza stragiudiziale è una semplice allegazione difensiva, di carattere tecnico, il giudice di merito può disattendere le conclusioni in essa contenute senza obbligo di analizzarle e confutarle, e senza perciò incorrere in vizio di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 245 del 10 gennaio 1995
«Le consulenze tecniche di parte non costituiscono mezzi di prova ma allegazioni difensive di contenuto tecnico che, se non confutate esplicitamente, devono ritenersi implicitamente disattese. Tuttavia, quando i rilievi contenuti nella consulenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17004 del 20 agosto 2015
«L'appello proposto da tutti i soci di una società personale (nella specie, una società semplice) investe la stessa posizione di quest'ultima, che è priva di una soggettività distinta da quella dei primi e si identifica con la compagine sociale,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6894 del 7 aprile 2015
«La parte risultata totalmente vittoriosa non può impugnare la sentenza a sé favorevole per far valere motivi attinenti alla motivazione della stessa, neppure lamentando un ipotetico pregiudizio derivante dal formarsi del giudicato su di essa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24749 del 20 novembre 2014
«La portata del giudicato esterno va definita dal giudice del merito sulla base di quanto stabilito nel dispositivo della sentenza e, eventualmente, nella motivazione che la sorregge, potendosi far riferimento, in funzione interpretativa, alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19743 del 19 settembre 2014
«Il termine breve d'impugnazione, previsto dall'art. 325 cod. proc. civ., decorre dalla notificazione della pronuncia anche per le sentenze emesse ex art. 281 sexies cod. proc. civ., non potendosi ritenere equipollente alla notificazione, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21439 del 21 ottobre 2015
«Nel giudizio di cassazione è precluso l'accertamento dei fatti ovvero la loro valutazione a fini istruttori, tanto più a seguito della modifica dell'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c., operata dall'art. 54 del d.l. n. 83 del 2012, conv. con modif. in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2465 del 10 febbraio 2015
«In tema di interpretazione del contratto, il sindacato di legittimità non può investire il risultato interpretativo in sé, che appartiene all'ambito dei giudizi di fatto riservati al giudice di merito, ma afferisce solo alla verifica del rispetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16164 del 30 luglio 2015
«Quando, con il ricorso per cassazione, venga dedotto un "error in procedendo", il sindacato del giudice di legittimità investe direttamente l'invalidità denunciata, mediante l'accesso diretto agli atti sui quali il ricorso è fondato,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, sentenza n. 22590 del 23 ottobre 2014
«Quando col ricorso per cassazione si censuri la valutazione del giudice di merito circa la ritualità o meno della proposizione dell'istanza di verificazione della scrittura privata disconosciuta, il giudice di legittimità deve limitare la propria...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 25761 del 5 dicembre 2014
«La differenza fra l'omessa pronuncia di cui all'art. 112 cod. proc. civ. e l'omessa motivazione su un punto decisivo della controversia di cui all'art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ., applicabile "ratione temporis", si coglie nel senso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26292 del 15 dicembre 2014
«In tema di ricorso per cassazione, il vizio di motivazione riconducibile all'ipotesi di cui all'art. 360, primo comma, n. 5, cod. proc. civ., concerne esclusivamente l'accertamento e la valutazione dei fatti rilevanti ai fini della decisione della...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 25714 del 4 dicembre 2014
«La differenza fra l'omessa pronuncia ai sensi dell'art. 112 cod. proc. civ. e l'omessa motivazione su un punto decisivo della controversia di cui al n. 5 dell'art. 360 cod. proc. civ. consiste nel fatto che, nel primo caso, l'omesso esame concerne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17037 del 20 agosto 2015
«In tema di ricorso per cassazione, il riferimento - contenuto nell'art. 360, comma 1, n. 5, c.p.c. (nel testo modificato dall'art. 2 del d.lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, applicabile "ratione temporis") - al "fatto controverso e decisivo per il...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 13928 del 6 luglio 2015
«Nel vigore del nuovo testo dell'art. 360, primo comma, n. 5), cod. proc. civ., introdotto dal d.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modifiche nella legge 7 agosto 2012, n. 134, non è più configurabile il vizio di contraddittoria motivazione...»