-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9256 del 12 ottobre 1993
«In tema di legittima difesa, la reazione è necessaria quando è inevitabile vale a dire non sostituibile da un'altra meno dannosa, ugualmente idonea ad assicurare la tutela dell'aggredito. Ne consegue che l'allontanamento di costui, se non fa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2554 del 7 marzo 1996
«In tema di legittima difesa, le espressioni «necessità di difendere» e «sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa», contenute nell'art. 52 c.p., vanno intese nel senso che la reazione deve essere, nella circostanza, l'unica possibile,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7337 del 20 febbraio 2004
«È legittimo l'uso delle armi ex art. 53 c.p.da parte di un agente di polizia che, per sedare una colluttazione e respingere la violenza attuata nei suoi confronti da alcuni corrissanti, esplode dei colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7583 del 15 luglio 1991
«L'uso legittimo delle armi può avere esplicazioni di varia gravità fino all'uccisione degli aggressori; deve, però, cessare quando essi si facciano scudo dell'ostaggio: la vita dell'ostaggio è un bene preminente da tutelare. (Nella specie,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45425 del 15 dicembre 2005
«I presupposti essenziali della legittima difesa sono costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima: mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6300 del 27 aprile 1989
«In materia di reati colposi, qualora l'evento, posto ad oggetto del reato scaturisca dal sinergismo di consapevoli condotte colpose, attribuibili alla vittima e a terzi imputati, va applicata la disposizione di cui all'art. 113 c.p., speciale...»
-
Corte costituzionale, sentenza n. 438 del 18 ottobre 1995
«... (Omissis). Pur dovendosi quindi annettere al particolare e grave morbo di cui qui si tratta [N.d.r. AIDS] tutto il risalto che lo stesso merita e che l'ampia normativa di settore e la stessa coscienza collettiva gli ha ormai riconosciuto, la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20480 del 18 maggio 2001
«Nelle ipotesi in cui potrebbe essere disposto il rinvio obbligatorio o facoltativo della esecuzione della pena ai sensi degli articoli 146 e 147 c.p., il tribunale di sorveglianza ai sensi dell'art. 47 ter, comma 1 ord. pen. — può applicare ex...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11233 del 21 marzo 2001
«L'art. 146, comma 1, n. 3, c.p., nella parte in cui prevede il rinvio obbligatorio dell'esecuzione della pena qualora il condannato sia affetto da «malattia particolarmente grave» per effetto della quale le sue condizioni di salute risultino...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43414 del 20 novembre 2008
«L'accettazione della remissione di querela, che non necessita di autorizzazione del giudice tutelare perchè non è atto di straordinaria amministrazione, si può sostanziare anche soltanto nel mancato rifiuto da parte del querelato e, in tal caso,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23036 del 4 giugno 2009
«Non integra il delitto di rivelazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione la condotta che abbia ad oggetto notizie riservate, così definite dalle amministrazioni pubbliche interessate, estranee agli interessi che giustificano il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8018 del 12 settembre 1985
«Per la sussistenza del delitto di cui all'art. 256 c.p. le notizie debbono concernere la sicurezza o altro interesse politico, interno o internazionale dello Stato, onde non ogni notizia, la cui divulgazione sia vietata dall'autorità competente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 188 del 7 febbraio 1966
«A tutela dell'interesse militare e, perciò stesso, dell'interesse della sicurezza dello Stato, il codice penale vigente, innovando a quello del 1889, prevede un gruppo di disposizioni che puniscono come delitti fatti che siano compiuti a fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1821 del 22 novembre 1965
«Col termine «colto in possesso ingiustificato» usato nell'art. 260, n. 2, c.p., si è inteso fare riferimento alla detenzione materiale degli strumenti, collegata ad un rapporto di attualità e di immediatezza con le persone, essendo indubbio che la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3348 del 29 gennaio 2002
«In tema di procacciamento e rivelazione di notizie di carattere segreto o riservato concernenti la sicurezza dello Stato, è sindacabile da parte del giudice il provvedimento impositivo del segreto ovvero del divieto di divulgazione, che concorre...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 329 del 22 febbraio 1974
«Nella sua accezione più comune, il segreto è quello stato di fatto, per cui una notizia è conosciuta solo da una persona o da una ristrettissima cerchia di persone, e la garanzia giuridica si attua col divieto di portare la notizia a conoscenza di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39514 del 3 ottobre 2007
«Il reato di rivelazione di notizie di cui sia stata vietata la divulgazione previsto dall'art. 262 c.p. ha ad oggetto non solo le notizie coperte dal segreto di Stato, ma anche quelle, diverse dalle prime, che l'autorità competente, in base a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3486 del 20 giugno 2000
«Il reato di cui all'art. 270 bis c.p. (associazioni con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico), è un reato di pericolo presunto, per la cui configurabilità occorre, tuttavia, l'esistenza di una struttura organizzata, con un...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12625 del 16 marzo 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 278 c.p., sollevata in riferimento agli artt. 21, 24, 25 e 111 della Costituzione, in quanto la norma incrimina l'offesa ad un bene giuridico di rilevanza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1569 del 27 novembre 1968
«A differenza che per le ipotesi criminose previste dagli artt. 432, 433 e 434 c.p., per la sussistenza del delitto di detenzione di materie esplodenti (art. 435 c.p.) non è richiesto il verificarsi di un pericolo per la pubblica incolumità. Il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5864 del 19 maggio 1978
«Il diritto di critica e di libera manifestazione del pensiero supera il suo limite giuridico costituito dal rispetto del prestigio delle istituzioni repubblicane e decanta, quindi, nell'abuso del diritto e cioè nel fatto-reato costituente il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48902 del 19 dicembre 2003
«La bandiera nazionale è penalmente tutelata dall'art. 292 c.p. non come oggetto in sè (diversamente da quanto di verifica, ad esempio, con riguardo al vilipendio di tombe o di cadavere, per il quale si richiede quindi che la condotta vilipendiosa...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8952 del 10 agosto 1987
«Il reato di cui all'art. 306 c.p. ha natura strumentale rispetto ai delitti indicati nell'art. 302 stesso codice, dato che la «banda armata» «si forma» proprio «per commetterli». L'esistenza del fine specifico e la formazione della banda armata...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20847 del 3 giugno 2010
«Nei reati di malversazione e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, persona offesa è sempre il soggetto pubblico, sia esso lo Stato, l'Unione europea, ovvero un ente pubblico, trattandosi di reati posti a tutela della corretta...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 31737 del 29 luglio 2008
«La fattispecie incriminatrice di cui all'art. 316 ter c.p. è posta a tutela della libera formazione della volontà della Amministrazione pubblica, con riferimento ai flussi di erogazione e distribuzione delle risorse economiche, al fine di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Il Servizio sanitario nazionale rientra nel paradigma del servizio pubblico delineato dall'art. 358 c.p. Esso, infatti, persegue un interesse di natura pubblicistica, costituito dalla tutela della salute dei cittadini, è regolato da norme di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38119 del 25 giugno 2009
«Gli appartenenti al corpo di polizia municipale sono agenti della forza pubblica ed in quanto tali possono rendersi autori del delitto di rifiuto o ritardo di obbedienza di cui all'art. 329 c.p.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3316 del 14 marzo 1988
«Il delitto di violenza a pubblico ufficiale non ha come sua obiettività giuridica la tutela della incolumità fisica del pubblico ufficiale, bensì la libertà del medesimo al compimento degli atti del suo ufficio. Integra, pertanto, il delitto de...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8244 del 15 ottobre 1983
«Il delitto di tentato omicidio e di violenza a pubblico ufficiale concorrono tra loro, essendo evidente la loro diversa oggettività e la diversità dei beni tutelati dalle rispettive norme incriminatrici.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24290 del 4 giugno 2003
«Ai fini del riconoscimento dell'esimente dello stato di necessità, nel concetto di danno grave alla persona, secondo la formulazione dell'art. 54 c.p., rientrano anche situazioni che pongono in pericolo solo indirettamente l'integrità fisica in...»