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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6682 del 23 maggio 2000
«In tema di riconoscimento dei vizi dell'opera da parte dell'appaltatore, l'art. 1667 c.c. (applicabile, in parte qua, anche nel caso dei gravi difetti di cui all'art. 1669 c.c.), equipara, alla denuncia, il riconoscimento del vizio, pur se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 939 del 26 gennaio 1995
«Si ha molestia di fatto - contro la quale il locatore non è tenuto a garantire il conduttore, ai sensi del comma 2 dell'art. 1585 c.c. - qualora il pregiudizio al conduttore medesimo derivi da un atto illecito aquiliano del terzo, senza che venga...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8103 del 6 aprile 2006
«La comune responsabilità dell'appaltatore, ai sensi degli artt. 1453 e 1455 c.c., non è esclusa dalle speciali disposizioni contenute negli artt. 1667 e 1668 c.c., e non è da queste ultime disciplinata, perché esse integrano (senza escluderla)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 271 del 13 gennaio 2004
«In tema di appalto di opere pubbliche, il dies a quo di decorrenza del termine biennale di prescrizione dell'azione di garanzia per vizi — termine stabilito dall'art. 1667, terzo comma, c.c., non derogato da alcuna norma della disciplina sugli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7891 del 11 agosto 1998
«Ove sia prescritta la relativa azione per il decorso di due anni dalla consegna dell'opera, il diritto del committente alla garanzia per le difformità ed i vizi dell'opera ex art. 1667 c.c. rimane tutelato solo nei limiti dell'ultimo comma della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12995 del 31 maggio 2006
«Ai fini della costruzione di opere edilizie l'indagine sulla natura e consistenza del suolo edificatorio rientra, in mancanza di diversa previsione contrattuale, tra i compiti dell'appaltatore, trattandosi di indagine implicante attività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8005 del 8 agosto 1990
«La molestia di diritto, per la quale l'art. 1585 primo comma c.c. stabilisce l'obbligo di garanzia del concedente, si verifica quando un terzo, reclamando sul bene locato diritti reali o personali in conflitto con le posizioni accordate al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3831 del 22 agosto 1977
«Si ha molestia di diritto - contro la quale il locatore è tenuto a garantire il conduttore, ai sensi dell'art, 1585, primo comma c.c. - quando il terzo tenda a privare il conduttore del godimento della cosa locata, reclamando un diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 652 del 9 marzo 1973
«Perché sussistano le molestie di diritto previste dal primo comma dell'art. 1585 c.c. non è indispensabile che il terzo, che pretenda di aver diritto sulla cosa oggetto della locazione, invochi formalmente tale sua pretesa, essendo sufficiente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 162 del 22 gennaio 1969
«La norma dell'art. 1586 c.c. riguarda l'ipotesi del terzo che agisca in via giudiziale contro il conduttore, vantando un diritto sulla cosa locata a costui, prevenendo in tal caso la laudatio auctoris. Al contrario, il conduttore è passivamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11345 del 11 maggio 2010
«L'obbligo del conduttore di osservare nell'uso della cosa locata la diligenza del buon padre di famiglia, a norma dell'art. 1587, n. 1, c.c., con il conseguente divieto di effettuare innovazioni che ne mutino la destinazione e la natura, è sempre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10838 del 11 maggio 2007
«L'art. 1587, n. 1, c.c., nel sancire l'obbligo del conduttore di servirsi della cosa locata per l'uso determinato in contratto, implica che il diritto di godimento non è illimitato, ma va esercitato entro l'ambito delle singole e specifiche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4753 del 4 marzo 2005
«Il conduttore d'immobile destinato ad uso non abitativo non ha di regola l'obbligo di usare il bene locato ad eccezione dei casi in cui il contratto abbia ad oggetto una cosa produttiva o un bene il cui uso sia necessario alla sua conservazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10485 del 1 giugno 2004
«L'obbligo del conduttore di osservare nell'uso della cosa locata la diligenza del buon padre di famiglia, a norma dell'art. 1587 n. 1 c.c., con il conseguente divieto di effettuare innovazioni che ne mutino la destinazione e la natura, è sempre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17161 del 3 dicembre 2002
«In tema di locazione di immobili urbani ad uso abitativo, la cosiddetta autoriduzione del canone (e, cioè, il pagamento di questo in misura inferiore a quella convenzionalmente stabilita, per effetto di una unilateralmente asserita esorbitanza di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1870 del 3 marzo 1997
«È illegittima l'autoriduzione del canone di locazione prima della instaurazione del giudizio per la sua determinazione, ferma la necessità di valutare con particolare riguardo all'interesse del locatore a riceverlo mensilmente, fino alla moratoria...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7776 del 23 aprile 2004
«In un giudizio di rilascio per finita locazione, l'onere della prova relativo alla effettuata restituzione del bene locato incombe sul conduttore, trattandosi di fatto estintivo del diritto di credito del locatore, al quale il bene va restituito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16685 del 26 novembre 2002
«In tema di locazione, nell'ipotesi in cui l'immobile offerto in restituzione dal conduttore si trovi in stato non corrispondente a quello descritto dalle parti all'inizio della locazione, ovvero, in mancanza di descrizione, si trovi, comunque, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10152 del 14 ottobre 1993
«L'omessa verifica, all'atto della riconsegna delle chiavi, delle condizioni dell'appartamento locato e dei danni arrecativi dal conduttore non è, di per sé, espressione di una inequivoca volontà abdicativa del diritto del locatore al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16110 del 9 luglio 2009
«La costituzione in mora del conduttore - necessaria (art. 1219 c.c.) per gli obblighi risarcitori previsti dall'art. 1591 c.c. - si determina, sia nel caso di risoluzione giudiziale del contratto (art. 1458, primo comma c.c.), sia nel caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18524 del 3 settembre 2007
«Il principio stabilito dall'art. 1591 c.c., relativo all'obbligo del conduttore in mora nella restituzione del bene locato di dare al locatore il corrispettivo pattuito fino alla riconsegna effettiva di esso, salvo il risarcimento del maggior...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6923 del 15 luglio 1998
«Il ritardo da parte del conduttore nella riconsegna della cosa locata — anche se è dipeso, in tutto o in parte, dalla durata del giudizio nel quale si sia discusso intorno al diritto alla restituzione — costituisce un comportamento antigiuridico...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9199 del 9 giugno 2003
«In un giudizio di risarcimento danni da ritardata restituzione dell'immobile, ex art. 1591 c.c., l'onere della prova relativo all'avvenuto pagamento del canone ed alla effettuata restituzione del bene locato incombe sul conduttore, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3454 del 12 aprile 1996
«Anche in presenza dei presupposti per domandare la risoluzione del contratto di appalto, il committente può limitarsi a chiedere l'eliminazione, a spese dell'appaltatore, delle difformità o dei vizi da cui l'opera risulta affetta, pure se tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8913 del 19 giugno 2002
«Il conduttore in mora nel restituire la cosa è, perciò stesso, ossia indipendentemente da qualsiasi prova fornita dal locatore, tenuto a corrispondere un importo pari al corrispettivo convenuto, con ciò intendendosi — in caso di applicabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23720 del 16 settembre 2008
«In tema di responsabilità del conduttore per il ritardato rilascio dell'immobile locato, il diritto del locatore al risarcimento del maggior danno di cui all'art. 1591 cod. civ., che ha natura contrattuale, non sorge automaticamente, sulla base...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4968 del 4 giugno 1997
«Il maggior danno che il locatore assuma di aver subito per effetto della morosità del conduttore e del mancato, tempestivo rilascio dell'immobile locato (art. 1591 c.c.), scaturendo da una fonte di responsabilità ex contractu , va rigorosamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17861 del 22 agosto 2007
«In tema di locazione, nel sistema normativo delineato dall'art. 1592 c.c., la riconsegna della cosa da parte del locatario non va intesa quale condizione di proponibilità della domanda di indennità per i miglioramenti ma quale presupposto per un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11551 del 17 novembre 1998
«In tema di locazione, il principio generale di cui all'art. 1592 c.c., in forza del quale il conduttore non ha diritto ad indennità per i miglioramenti apportati alla cosa locata, trova eccezione con riferimento alla ipotesi in cui il locatore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10959 del 9 dicembre 1996
«Le norme, contenute negli artt. 1592 e 1593 c.c., sono applicabili anche alle accessioni operate dal conduttore che, originariamente separabili per la loro natura fisica, siano divenute giuridicamente inseparabili per disposizione di legge o per...»