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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16060 del 20 aprile 2001
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione richiesta dall'art. 542 c.p., ed ora dall'art. 609 septies, comma terzo, c.p., fra due o più fatti costituenti reato si produce in ogni caso in cui...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7138 del 15 giugno 1998
«Ai fini della perseguibilità d'ufficio dei delitti contro la libertà sessuale, la connessione richiesta dall'art. 542 c.p., ed ora dall'art. 609 septies, comma terzo, c.p., fra i due o più fatti costituenti reato non si identifica con l'istituto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3014 del 8 agosto 1996
«La connessione, cui si riferisce il terzo comma dell'art. 542 c.p. in relazione alla particolare ipotesi di perseguibilità di ufficio dei reati ivi indicati, riportata anche nell'art. 609 septies comma terzo n. 4 c.p., come introdotto dalla legge...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23866 del 31 maggio 2013
«Il generico rinvio, quoad poenam, all'art. 570 cod. pen. effettuato dall'art. 12-sexies, L. 1 dicembre 1970, 898, come modificato dall'art. 21, L. 6 marzo 1987, n. 74, deve intendersi riferito alle pene alternative previste dal comma primo della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21673 del 7 maggio 2004
«In tema di reati contro la famiglia, l'art. 12 sexies L. 1 dicembre 1970, n. 898, nello stabilire che, in caso di scioglimento del matrimonio, al coniuge che si sottrae all'obbligo di corresponsione dell'assegno divorzile si applicano le pene...»
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Corte costituzionale, ordinanza n. 27 del 17 febbraio 1971
«È manifestamente infondata — ai sensi degli artt. 26 comma primo della L. 11 marzo 1953, n. 87 e 9 comma secondo delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte cost. 16 marzo 1956 — la questione di legittimità costituzionale dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4636 del 27 aprile 1995
«Il delitto di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) non costituisce reato permanente, bensì reato abituale. Ne consegue la inapplicabilità del principio secondo cui l'intrinseca idoneità del reato permanente a durare nel tempo, anche dopo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38690 del 19 settembre 2013
«In tema di lesioni personali, l'aggravante di cui all'art. 576, comma primo, n. 5. 1) c.p. - e cioè l'aver commesso il fatto da parte di chi sia l'autore del delitto di cui all' art. 612 bis c.p. nei confronti della medesima persona offesa - è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 17064 del 26 luglio 2006
«L'accertamento compiuto dall'ufficiale giudiziario riguardo all'attuale inesistenza, all'indirizzo indicato, della sede legale della società destinataria della notificazione è assistito dall'efficacia probatoria privilegiata di cui all'art. 2700...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5628 del 16 giugno 1986
«Nel caso di ingiurie, generiche o specifiche che siano, oppure di diffamazione non correlata ad argomento di pubblico interesse, esula — in quest'ultimo caso per difetto di utilità sociale delle offese — l'applicabilità dell'art. 51 c.p....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11518 del 7 ottobre 1999
«In tema di oltraggio a pubblico ufficiale, a seguito dell'abolitio criminis di cui all'art. 18 della L. 25 giugno 1999, n. 205, il fatto, originariamente qualificato come oltraggio a norma dell'art. 341 c.p., può eventualmente essere nuovamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10221 del 14 marzo 2011
«Non integra il delitto di calunnia la persona offesa del reato di atti persecutori che, non avendo presentato la querela, nel sollecitare l'ammonimento dell'autore del reato ai sensi dell'art. 8 L. n. 38 del 2009 renda dichiarazioni eventualmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 864 del 27 gennaio 1996
«Nella violazione di domicilio, il diritto di querela spetta non solo al proprietario dell'immobile, ma anche a chi, avendone la disponibilità, subisce, con l'introduzione invito domino di altro soggetto, una lesione del diritto di libertà...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27542 del 15 luglio 2010
«Ai fini della configurabilità dell'aggravante prevista dall'ultimo comma dell'art. 614 c.p. (fatto commesso con violenza su persone o cose o da soggetto armato) non è sufficiente un rapporto occasionale tra gli atti di violenza e la violazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15575 del 13 novembre 1989
«In tema di violazione di domicilio, il solo uso di una pistola - giocattolo — qualora si accerti che il fatto non sia stato commesso anche con violenza sulle cose o alle persone — non è sufficiente ad integrare l'aggravante prevista dall'ultima...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18058 del 16 aprile 2003
«L'art. 615 bis c.p. tutela la riservatezza o privacy nei luoghi di privata dimora nei quali la stessa principalmente, ed in misura di gran lunga prevalente, si dispiega. Ne deriva, pertanto, che titolare dell'interesse protetto dalla norma non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8635 del 24 settembre 1996
«Il reato di rivelazione di segreto professionale previsto dall'art. 622 c.p., nel caso in cui la rivelazione del segreto sia compiuta al fine di aiutare taluno ad eludere le investigazioni dell'autorità a suo carico, coesiste con il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36373 del 5 settembre 2013
«La fattispecie di furto punibile a querela dell'offeso, prevista dall'art. 626, comma primo, n. 3, c.p. - che consiste nel fatto di spigolare, rastrellare o raspollare nei fondi altrui, non ancora spogliati interamente del raccolto - è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23938 del 11 luglio 2006
«La norma dell'art. 627 c.p. deve ritenersi applicabile a tutela della situazione di fatto qualificabile come possesso e\o detenzione che può coincidere con il diritto di proprietà, ma che prescinde dallo stesso, ed il codetentore è il soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14801 del 28 marzo 2003
«In tema di truffa contrattuale, la sussistenza dell'ingiusto profitto e del correlativo danno non sono esclusi dal fatto che il raggirato abbia corrisposto il prezzo del servizio fornito quando risulti che esso sia stato acquistato per effetto di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 25193 del 21 luglio 2002
«In tema di decorrenza del termine per la proposizione della querela, la «notizia del fatto che costituisce il reato», dalla cui data, ai sensi dell'art. 124 c.p., inizia la detta decorrenza, non può precedere la consumazione dell'illecito, Ove...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3262 del 4 aprile 1987
«In tema di scioglimento di comunioni, l'ordinanza, con la quale il giudice istruttore, a norma dell'art. 789 c.p.c., dichiara esecutivo, e rende quindi vincolante per i condividenti il progetto divisionale predisposto e depositato in cancelleria,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2421 del 4 febbraio 2014
«Nella notificazione a mezzo del servizio postale, l'attività legittimamente delegata dall'ufficiale giudiziario all'agente postale in forza del disposto dell'art. 1 della legge n. 890 del 1982 gode della stessa fede privilegiata dell'attività...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3132 del 9 novembre 1995
«La truffa commessa nei confronti dell'Enel mediante manomissione del contatore al fine di alterare la misurazione del consumo di energia, in quanto attuata nei confronti di un soggetto privato (società per azioni) è perseguibile a querela di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4854 del 29 aprile 1994
«Nell'ipotesi di reato commesso anteriormente alla data di entrata in vigore della L. 8 agosto 1992, n. 359 che ha disposto la trasformazione dell'Enel in ente privato, il reato di truffa in danno dell'Enel non può essere configurato come truffa...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4228 del 13 aprile 1994
«L'avvenuta trasformazione dell'Enel in persona giuridica di diritto privato non produce effetti processuali sotto il profilo della perseguibilità a querela del reato di truffa allorché il fatto reato risalga ad epoca anteriore alla trasformazione:...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2095 del 30 gennaio 2014
«Il legale rappresentante di una società, contro la quale sia prodotta in giudizio una scrittura privata, rilevante per il suo valore negoziale, al fine di contestarne l'autenticità della sottoscrizione, non è tenuto a proporre querela di falso ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 196 del 9 gennaio 2014
«La necessità che la querela di falso sia confermata nella prima udienza, prevista dall'art. 99 disp. att. cod. proc. civ., sussiste soltanto nel caso di querela proposta in via principale, mentre non è necessaria ove la stessa sia stata proposta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 891 del 17 gennaio 201
«In materia di querela di falso, solo l'attuazione delle pronunce accessorie, indicate dall'art. 226, secondo comma, cod. proc. civ., è subordinata al passaggio in giudicato della sentenza, e non anche l'esecutività di ogni altro capo della...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 673 del 15 gennaio 2014
«La sospensione necessaria del giudizio civile, secondo quanto dispongono gli artt. 295 cod. proc. civ., 654 cod. proc. pen. e 211 disp, att. cod. proc. pen., richiede l'identità dei fatti materiali oggetto di accertamento in entrambi i giudizi,...»