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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8226 del 11 agosto 1990
«L'avvocato, ancorché sia iscritto nell'albo dei procuratori del tribunale di un distretto giudiziario diverso da quello del giudice adito, tuttavia può validamente partecipare all'udienza dinnanzi al collegio e chiedere la spedizione della causa a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 216 del 17 gennaio 1977
«Al fine dell'esercizio del diritto di riscatto da parte del venditore di beni mobili, ai sensi dell'art. 1503 c.c., è valida ed operante una dichiarazione proveniente dal rappresentante senza poteri del venditore medesimo, ove questi, prima della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2171 del 11 marzo 1997
«Il mancato esercizio da parte del compratore della facoltà di procurarsi in danno del venditore l'acquisto della merce (art. 1516 c.c.) non incide sul diritto di chiedere il risarcimento del danno per l'inadempimento di questi, mentre l'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3963 del 9 giugno 1983
«Il diritto alla differenza di prezzo, previsto dall'art. 1516, secondo comma, c.c. in favore dell'acquirente per la compera in danno, non attiene ad un mero rimborso di spese, così da costituire un titolo distinto dal risarcimento del maggior...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4000 del 15 aprile 1991
«La permuta, al pari della vendita, non ha necessariamente effetti reali, ma può avere un'efficacia meramente obbligatoria; tale seconda ipotesi si verifica quando l'effetto traslativo non è immediato e conseguente al semplice consenso delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10285 del 16 luglio 2002
«Con riguardo al contratto di somministrazione (nella specie, di energia elettrica), l'errore di fatturazione nel quale sia in corso il somministrante nell'indicazione del corrispettivo nella relativa bolletta, attenendo non alla formazione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19652 del 1 ottobre 2004
«In tema di locazione, al fine di individuare quale sia il contenuto dell'obbligazione del conduttore di riconsegnare la cosa locata nello stesso stato in cui l'ha ricevuta e del dovere di diligenza che deve osservare nell'uso del bene locato; ha...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6075 del 30 maggio 1995
«Nei casi in cui proviene dal falsus procurator , la disdetta del contratto di locazione, quale atto unilaterale di natura negoziale, può essere ratificata dal soggetto interessato, ai sensi dell'art. 1399 c.c., applicabile, in virtù del rinvio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12848 del 30 maggio 2006
«Ferma la distinzione tra procura e mandato risolvendosi, la prima, nel conferimento ad un terzo del potere di compiere un atto giuridico in nome di un altro soggetto e, il secondo, in un contratto in forza del quale una parte si obbliga a compiere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1104 del 15 febbraio 1990
«Il mandatario, in forza di una procura generale o speciale ad negotia, può esercitare tutti i poteri e le facoltà spettanti al mandante, inerenti e necessarie all'esecuzione del mandato ricevuto, compreso quello di instaurare un giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1116 del 23 marzo 1977
«Nel mandato con rappresentanza, deve presumersi, in difetto di espressa contraria pattuizione, che le limitazioni inerenti al rapporto di mandato (nella specie, necessità del preventivo interpello del mandante per il compimento di determinati...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14637 del 10 novembre 2000
«Procura e contratto di mandato senza rappresentanza producono effetti negoziali diversi: la prima conferisce ad un soggetto il potere di agire nel nome e in vece del rappresentante; il secondo obbliga il mandatario al compimento di attività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2444 del 2 marzo 1995
«Il mandatario, essendo tenuto al compimento, con la diligenza del buon padre di famiglia, degli atti preparatori e strumentali alla esecuzione del mandato (art. 1708 - 1710 c.c.), ha il dovere di informare tempestivamente il mandante anche della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11975 del 18 dicembre 1990
«La comparsa conclusionale quale atto non sottoscritto dalla parte e perciò riconducibile alla sola volontà del procuratore è insuscettibile di contenere dichiarazioni con valore confessorio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26943 del 11 novembre 2008
«In tema di obblighi del mandatario, la previsione negoziale della dispensa preventiva dal rendiconto, operante ex art. 1713 c.c. salvo il caso di dolo o colpa grave del mandatario, non esonera quest'ultimo dalla responsabilità per inadempimento,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12149 del 14 settembre 2000
«Dai principi in tema di procura (artt. 83 e 365 c.p.c.) e di mandato, ed in particolare dall'art. 1716, secondo comma, c.c. disciplinante l'ipotesi di pluralità di mandatari, discende che, se il mandato alle liti viene conferito a più difensori,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15412 del 28 giugno 2010
«In tema di rappresentanza, poiché la procura è un atto conferito intuitu personae , il rappresentante non può sostituire altri a sé nell'esecuzione dell'incarico ricevuto, a meno ché tale facoltà non gli sia stata espressamente conferita; ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 89 del 11 gennaio 1978
«Il promuovimento di azione diretta a far valere nel processo, in nome proprio, un diritto altrui, fuori dei casi espressamente previsti dalla legge (art. 81 c.p.c.), si traduce in un difetto di legitimatio ad causam, rilevabile anche d'ufficio. Il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3959 del 18 febbraio 2008
«In caso di estinzione del potere rappresentativo per morte del soggetto rappresentato, ai sensi dell'art. 1722 n. 4 c.c., gli atti compiuti dal rappresentante nell'esplicazione dell'attività gestoria, anche se posti in essere successivamente, sono...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17034 del 26 luglio 2006
«Ai sensi dell'art. 1722 n. 4 c.c., il decesso del mandante, avvenuto e dichiarato nel corso del processo dal mandatario ad negotia, determinando l'estinzione del mandato e della connessa procura alle liti, comporta il venir meno di ogni potere —...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 721 del 18 gennaio 2001
«La morte del mandante che sta in giudizio per mezzo del mandatario ad negotia costituito tramite procuratore legale, in tanto ha rilevanza processuale ed importa l'interruzione del processo, in quanto sia stata dichiarata o notificata dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2866 del 26 aprile 1983
«La morte del mandatario ad negotia, costituitosi in giudizio per il mandante tramite procuratore legale, e la morte del mandante che sta in giudizio a mezzo di mandatario, in tanto hanno rilevanza processuale ed importano l'interruzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10819 del 4 dicembre 1996
«Nel mandato conferito nell'interesse del mandatario, in presenza di procura, l'irrevocabilità prevista dall'art. 1723, secondo comma, c.c. si esaurisce nel rapporto interno fra il mandante e il mandatario e non è opponibile al terzo debitore, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 403 del 21 febbraio 1970
«Ai sensi dell'art. 1724 c.c., contenente la normativa posta a regolamento della revoca tacita del mandato, ed applicabile in via di espansione analogica all'autonomo istituto giuridico della procura, può aversi revoca tacita del negozio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10130 del 25 settembre 1995
«In tema di contratto di agenzia, l'obbligo dell'agente di promuovere la conclusione dei contratti per conto del proponente, da adempiersi, conformemente ai criteri di cui all'art. 1176 c.c., usando la diligenza del buon padre di famiglia, con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2382 del 6 marzo 1987
«Nel rapporto di agenzia, le prestazioni dell'agente hanno per oggetto l'applicazione, in una zona determinata, di un'attività professionale diretta a promuovere la conclusione di contratti fra il preponente ed i terzi nonché, eventualmente, a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5372 del 1 giugno 1998
«Caratteri distintivi del contratto di agenzia nel quale il diritto di esclusiva previsto dall'art. 1743 c.c. costituisce un elemento naturale sono la continuità e la stabilità dell'attività dell'agente non escluse ex post dalla esiguità del numero...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 925 del 9 febbraio 1990
«Il diritto dell'agente di commercio alla provvigione ed i limiti di tale diritto in caso di mancata esecuzione dei contratti da lui procurati trovano specifica e completa regolamentazione negli artt. 1748 e 1749 c.c., oltre che nelle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3718 del 14 aprile 1987
«A norma dell'art. 1748 c.c., l'agente ha diritto alla percentuale contrattualmente stabilita sull'importo effettivamente versato dal cliente e percepito dal preponente, in relazione agli affari procurati dall'agente stesso comunque conclusi nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5441 del 3 giugno 1999
«Nel rapporto di agenzia, il patto cosiddetto dello star del credere (per cui l'agente, in relazione agli affari non andati a buon fine, non solo non percepisce alcuna provvigione, ma partecipa anche al rischio di impresa sopportando in parte le...»