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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2699 del 22 marzo 1994
«L'obbligo di procedere al preventivo accertamento della libertà del bene con le visure ipotecarie e catastali sussiste unicamente quando al notaio venga conferito l'incarico di preparare e redigere un atto pubblico di vendita, cioè nei casi, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5596 del 18 giugno 1996
«...circolare non trasferibile costituisca oggetto di previsione di carattere generale, trattandosi di forme agevolative introdotte a favore dei creditori dell'ente pubblico per attenuare il disagio loro derivante dalla natura querable del credito.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 23142 del 2 novembre 2009
«In tema di prova dell'estinzione satisfattiva del debito dell'ente pubblico previdenziale, la regola in base alla quale il debitore che effettui il pagamento ha diritto al rilascio della quietanza (art. 1199 c.c.) non esclude che il pagamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3921 del 22 febbraio 2006
«...o contestuali al documento, vietati in virtù del combinato disposto dei citati artt. 2722 e 2726 c.c. (Nella specie, il principio è stato formulato con riferimento alla quietanza rilasciata dal venditore nell'atto pubblico di compravendita).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9202 del 30 agosto 1995
«Nelle obbligazioni che hanno ad oggetto la prestazione di una somma di danaro l'offerta reale al creditore è inserita in un procedimento le cui fasi sono rappresentate dalla verbalizzazione dell'offerta, compiuta da un pubblico ufficiale a ciò...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3032 del 16 marzo 2000
«L'impugnabilità e l'avvenuta impugnazione di una pronunzia esecutiva di condanna al pagamento di una somma di denaro non esimono il debitore, anche pubblico, dall'ottemperarvi, in quanto una tale pronuncia, pur non ancora consolidata nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6111 del 7 luglio 1997
«...né può farsi ricorso al fatto notorio del ricorso allo strumento del debito pubblico, per giustificare l'applicazione del tasso di svalutazione rilevato dall'Istat, pena un ingiustificato privilegio per la p.a. rispetto ai privati creditori.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5303 del 15 maggio 1995
«...importo delle imposte successivamente riscosse dall'istituto di credito, per effetto del divieto posto dall'art. 1246 n. 3 c.c., essendo quest'ultimo un credito per sua natura impignorabile, perché proveniente da un rapporto di diritto pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11040 del 22 dicembre 1994
«In tema di appalto di opere pubbliche, la specialità della disciplina in materia di anticipazioni sul prezzo contrattuale alle imprese appaltatrici, dettata dall'art. 3 del D.P.R. 30 giugno 1972, n. 627 e dal decreto del Ministro del Tesoro 25...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2691 del 8 ottobre 1974
«...stessa nel caso di eventuale inadempimento da parte dell'appaltatore. Per le ragioni predette, in difetto di assenso dell'ente pubblico appaltante, la cessione — pur essendo valida ed operante tra le parti — non è opponibile all'amministrazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9195 del 30 agosto 1995
«...originario, che il pubblico ufficiale può rilasciare in forma esecutiva al successore, previa verifica della prova della successione, salva la possibilità, per l'esecutato, di contestarne in giudizio la validità e l'efficacia mediante opposizione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4372 del 20 novembre 1976
«Per l'opponibilità della cessione di credito al debitore ceduto, secondo la previsione di cui all'art. 1264 primo comma c.c., non è necessaria la notificazione per mezzo di pubblico ufficiale all'uopo abilitato, né si richiede che sia portato a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11366 del 16 maggio 2006
«...di fondi speciali erogati a seguito di operazione truffaldina, la S.C. ha confermato la sentenza di merito che aveva escluso l'effetto interruttivo, in favore di altro ente pubblico erogante, della costituzione di parte civile della Regione).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13291 del 27 novembre 1999
«L'iscrizione di un'impresa presso la Camera di Commercio come società di fatto, pur costituendo un dato formale, di per sé inidoneo a comprovare l'effettiva esistenza della società, in un giudizio avente ad oggetto una pretesa da altri fatta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11656 del 12 maggio 2008
«...in altri modi, ovvero a prezzi, condizioni e tempi inaccettabili per il più solerte perseguimento dell'interesse pubblico, così da comportare l'impraticabilità di ricorrere alle procedure ordinarie di realizzazione delle opere pubbliche.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3705 del 29 marzo 1995
«La querela di falso proposta in corso di causa non dà origine, di per sé, al procedimento di verificazione della prova documentale con esso impugnata — che, a pena di nullità, deve essere trattato e deciso in contraddittorio necessario del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1738 del 17 maggio 1976
«La presupposizione - quale obiettiva situazione di fatto, comune ad entrambi i contraenti ed indipendente dalla loro volontà, che i contraenti medesimi, pur non facendone espresso riferimento nel negozio abbiano sottinteso come premessa implicita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13628 del 5 novembre 2001
«Ai fini della conclusione del contratto d'opera professionale, che, quando ne sia parte la pubblica amministrazione, anche se questa agisca iure privatorum , richiede la forma scritta ad substantiam , è irrilevante l'esistenza di una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15197 del 24 novembre 2000
«Pertanto, ove fa difetto sia una manifestazione della volontà dell'ente pubblico, proveniente dall'organo al quale dalla legge è attribuita la legale rappresentanza dell'ente stesso, previe le eventuali delibere di altri organi, nonché la forma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14318 del 30 ottobre 2000
«Anche nell'impiego pubblico — così come nel lavoro privato — il bando di concorso per l'assunzione del personale o per la progressione in carriera dei dipendenti già in servizio viene a configurarsi come una proposta di contratto che, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10956 del 2 novembre 1998
«La deliberazione assunta dall'organo deliberante di un ente pubblico di stipulare un contratto non ha effetti nei riguardi dei terzi in quanto semplicemente preparatoria del futuro contratto, che dovrà essere stipulato dall'organo rappresentativo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5642 del 24 giugno 1997
«Ne consegue che un contratto non potrà dirsi legittimamente perfezionato ove la volontà di addivenire alla sua stipula non sia, nei confronti della controparte, esternata, in nome e per conto dell'ente pubblico, da quell'unico organo autorizzato a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3890 del 28 giugno 1985
«Il contratto nel quale sia parte un ente pubblico territoriale può ritenersi concluso anche quando l'incontro delle volontà risulti da un insieme di dichiarazioni scambiate fra i contraenti e, in particolare, quando la deliberazione del consiglio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11103 del 11 giugno 2004
«...migliore e, di conseguenza, dell'avvenuta formazione dell'accordo in virtù dell'incontro della proposta dell'amministrazione contenuta nel bando, e costituente proposta al pubblico ai sensi dell'art. 1336 c.c., con quella del miglior offerente.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6919 del 24 luglio 1997
«Nell'offerta al pubblico di contratto consensuale con effetto reale, quale la vendita, la volontà espressa dal venditore è il primo atto del procedimento della formazione progressiva del contratto, il quale ha bisogno, per produrre gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11568 del 3 dicembre 1990
«La predisposizione di apposita area per il parcheggio delle autovetture con la installazione dei cosiddetti parchimetri e l'indicazione della somma da pagare per fruire del servizio, configurano un'offerta al pubblico a norma dell'art. 1336 c.c....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1350 del 11 maggio 1971
«L'offerta al pubblico è una proposta rivolta alla generalità. La vendita in tale forma deve essere voluta dal venditore offerente e deve essere disciplinata nei modi di legge.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14478 del 19 giugno 2009
«In tema di lavoro pubblico privatizzato, ove la P.A. abbia manifestato la volontà di provvedere alla copertura di posti di una determinata qualifica attraverso il sistema del concorso interno ed abbia, a questo fine, pubblicato un bando che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5295 del 8 marzo 2007
«Costituendo il bando di concorso per l'assunzione di personale una vera e propria offerta al pubblico, all'esito della selezione, per poter reclamare la illegittimità del provvedimento di non assunzione ed invocare la conclusione del contratto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16501 del 21 agosto 2004
«Ove il datore di lavoro per la copertura di posti di una determinata qualifica abbia manifestato la volontà di procedere mediante un concorso interno ed abbia, a tal fine, pubblicato un bando contenente tutti gli elementi essenziali (numero dei...»