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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37797 del 25 ottobre 2010
«Integra il reato di rivelazione di segreti d'ufficio, in concorso con quello di favoreggiamento, la condotta di un dipendente della Polizia di Stato, che riveli ad una persona a lui legata da rapporti di amicizia e coinvolta in un'indagine per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5947 del 20 maggio 1998
«I reati di favoreggiamento personale e quello di rivelazione di segreti di ufficio, oltre a presentare una diversità di bene giuridico sottoposto a tutela, differiscono anche per le condotte, in quanto quella prevista dall'art. 378 c.p. è a forma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 660 del 29 gennaio 1997
«Se, invece, dette espressioni sono rivolte a persone facenti parte dell'organo, cioè a singoli membri di esso, la condotta può integrare, ricorrendone gli altri elementi costitutivi, solo il reato di cui all'art. 341 c.p. (Oltraggio a un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 47194 del 6 dicembre 2004
«...dunque l'intero disvalore del fatto. Ne consegue che non sussiste concorso di reati, e si applica la sola previsione dell'art. 355 c.p.p., nei casi in cui l'interruzione di un pubblico servizio dipenda da un inadempimento contrattuale dell'agente.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49579 del 31 dicembre 2003
«I reati di millantato credito e di truffa possono concorrere anche se la violazione consista in una unica azione, in quanto allo specifico raggiro considerato nella fattispecie di millantato credito, consistente nelle vanterie di ingerenze o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 470 del 19 gennaio 1987
«...nella truffa, e il prestigio della pubblica amministrazione, nel delitto di cui all'art. 346 c.p. Pertanto le due violazioni, anche se unite in unica azione, producono due distinti eventi criminosi, con conseguente concorso formale di reati.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3374 del 8 marzo 1990
«È ammissibile il concorso tra i reati di autocalunnia e falsa testimonianza ex artt. 369 e 372 c.p., avendo essi una diversa obiettività giuridica, in quanto lesivi di interessi dell'attività giudiziaria di specie diversa.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6495 del 14 luglio 1984
«È ammissibile il concorso tra i reati di autocalunnia e di falsa testimonianza, avendo essi una diversa obiettività giuridica, in quanto lesivi di due diversi beni tutelati dalla legge.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 45583 del 25 ottobre 2007
«Non integrano il delitto di frode processuale gli atti di immutazione dei luoghi, delle cose o delle persone posti in essere nel medesimo contesto spazio-temporale dell'autore di una condotta criminosa (nella specie, omicidio), non potendosi ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9023 del 10 settembre 1986
«...quando un soggetto renda dichiarazioni compiacenti o favoreggiatrici nel corso di interrogatori resi alla polizia giudiziaria. Quando le false dichiarazioni siano rese alla polizia e all'autorità giudiziaria concorrono entrambi i reati.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12523 del 20 settembre 1990
«Il punto centrale di distinzione del reato di favoreggiamento rispetto ai reati presupposti è costituito dalla circostanza che questi ultimi siano stati già commessi. Sicché la condotta criminosa dell'autore sarà qualificabile a titolo di concorso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10537 del 26 ottobre 1988
«Si viola il principio dell'immutabilità dell'accusa qualora, contestata l'ipotesi criminosa di cui all'art. 648 bis c.p., la condanna intervenga per concorso nei reati previsti dagli artt. 379 e 648 stesso codice.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15756 del 3 aprile 2003
«L'esistenza del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa non è esclusa dalla presenza nell'ordinamento del reato di cui all'art. 378 comma 2 c.p. (favoreggiamento personale aggravato), che concerne solo una particolare forma di aiuto,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7296 del 11 giugno 1980
«Il delitto di rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e le contravvenzioni di cui alle leggi antinfortunistiche danno luogo non a un conflitto di norme, ma ad un'ipotesi di concorso formale eterogeneo di reati.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12265 del 12 dicembre 1995
«Tra le ipotesi del codice penale e quelle della legislazione speciale, pertanto, è configurabile il concorso di reati. (Fattispecie relativa a detenzione per il commercio, in un esercizio di farmacia, di alcune confezioni di medicinali e di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45327 del 17 ottobre 2005
«Sussiste il concorso tra il reato di cui all'art. 453 c.p. (falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate) e quello di cui all'art. 461 c.p. (fabbricazione o detenzione di filigrane o di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13266 del 25 novembre 1986
«In tema di detenzione e spaccio di monete falsificate, ciò che distingue i reati di cui agli artt. 453 e 455 c.p. da quello previsto dall'art. 457 c.p. è che nei primi la consapevolezza della falsità delle monete deve sussistere nell'agente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 283 del 8 gennaio 2010
«I reati di lesioni personali e omicidio, commessi nel corso di una rissa, concorrono con il reato di rissa aggravata ex art. 588, comma secondo, c.p., anche nel caso in cui il corissante ne debba rispondere a titolo di concorso anomalo ex art. 116...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20933 del 23 maggio 2008
«Il reato di rissa aggravata ai sensi dell'art. 588, comma secondo, c.p. concorre con altri reati, come quelli di lesioni personali e di omicidio, solo con riferimento al corissante autore degli ulteriori fatti e a coloro nei cui confronti siano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1022 del 3 febbraio 1983
«La mera partecipazione ad una rissa non postula, di per sé, il concorso nei delitti più gravi commessi da uno o da alcuno dei corrissanti, essendo necessario dimostrare che anche gli altri abbiano consapevolmente concorso, materialmente o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3764 del 27 gennaio 2009
«In tema di concorso di persone nel reato, non è configurabile la responsabilità a titolo di concorso "anomalo" nel reato di violenza sessuale del soggetto che, in occasione di una rapina in abitazione, si sia limitato a fare da "palo", in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42111 del 15 novembre 2007
«In tema di reati sessuali, a seguito dell'avvenuta introduzione del reato di violenza sessuale di gruppo di cui all'art. 609 octies c.p., il concorso eventuale di persone nel reato di violenza sessuale è divenuto configurabile solo nelle forme...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8432 del 28 febbraio 2007
«In tema di riciclaggio di denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto, il criterio per distinguere la responsabilità in ordine a tale titolo di reato dalla responsabilità per il concorso nel reato presupposto — che escluderebbe la prima —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9930 del 14 settembre 1994
«In tema di reati concernenti gli stupefacenti, l'attenuante di cui all'art. 73, comma 7, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 si pone come attenuante speciale rispetto a quella di cui all'art. 62, n. 6, seconda parte, c.p., per cui quest'ultima non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 467 del 20 gennaio 1992
«In tema di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, può dare luogo all'applicazione delle attenuanti generiche, ma non di quella dell'attivo ravvedimento, la collaborazione prestata dall'imputato con le chiamate di correità rese...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 7 febbraio 1987
«Nella continuazione di reati circostanziati il giudizio di comparazione tra circostanze aggravanti e circostanze attenuanti adempie ad una finalità ed ha, corrispondentemente, una dimensione parzialmente diversa, secondo che si riferisca al reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7469 del 1 luglio 1994
«In tema di aberratio ictus di cui all'art. 82 c.p., poiché l'evento diverso non deve essere voluto dall'agente né direttamente, né indirettamente, in quanto altrimenti si ricadrebbe nell'ipotesi del concorso di reati, l'accertamento del dolo deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5255 del 30 aprile 1988
«La circostanza che, secondo il sistema originariamente delineato dal legislatore del 1939, delle due offese costituenti la struttura dell'aberratio ictus plurioffensiva, una — ossia quella risultata più grave, che però in ipotesi potrebbe essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2612 del 21 marzo 1985
«L'aberratio ictus plurioffensiva costituisce sotto il profilo soggettivo, un minus rispetto alla corrispondente ipotesi di concorso formale di reati, presentando la caratteristica che delle due offese cagionate, una deve essere dal soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8790 del 24 ottobre 1983
«In tema di aberratio ictus, qualora oltre alla persona diversa, sia offesa anche quella alla quale l'offesa era diretta, si configura un caso peculiare di concorso formale di reati, sia pure improprio, in cui cioè con una medesima azione si...»