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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4163 del 15 maggio 1990
«Nel caso di totale invalidità e revoca del decreto ingiuntivo, per difetto del requisito dell'esigibilità del credito con esso fatto valere, con accoglimento della domanda proposta dal creditore nel corso del giudizio d'opposizione per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1683 del 15 marzo 1982
«Al contratto di vitalizio alimentare, qualora le parti abbiano previsto l'esecuzione della prestazione da parte di soggetti diversi oppure abbiano stabilito che, per effetto della morte dell'obbligato alla prestazione, le ulteriori rate di queste...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9469 del 19 maggio 2004
«La surrogazione dell'assicuratore, prevista dall'art. 1916 c.c., integra una successione a titolo particolare nel credito risarcitorio, fino alla concorrenza dell'ammontare dell'indennizzo, la quale si verifica nel momento in cui l'assicuratore dà...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1749 del 28 gennaio 2005
«In tema di contratto d'assicurazione, individuato il rischio assicurato, vanno considerati di salvataggio (art. 1914 c.c.) gli interventi che, inserendosi nel processo causale, risultano idonei ad impedire la produzione (in tutto o in parte) o il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14579 del 22 giugno 2007
«Ai fini della perdita dei benefici assicurativi, ai sensi dell'articolo 1915 c.c., non occorre lo specifico e fraudolento intento di creare danno all'assicuratore, essendo sufficiente la consapevolezza dell'obbligo previsto dalla suddetta norma e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3356 del 12 febbraio 2010
«In tema di recupero delle prestazioni previdenziali ed assistenziali erogate al danneggiato a seguito di sinistro stradale, all'ente gestore dell'assicurazione sociale spetta la scelta di agire in surrogatoria nei confronti del terzo responsabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6757 del 17 maggio 2001
«Deroga anche alla disciplina della fideiussione la previsione della clausola con la quale venga espressamente prevista la possibilità, per il creditore garantito, di esigere dal garante il pagamento immediato del credito «a semplice richiesta» o...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3947 del 18 febbraio 2010
«Al contratto autonomo di garanzia, in difetto di diversa previsione da parte dei contraenti, non si applica la norma dell'art. 1957 c.c., sull'onere del creditore garantito di far valere tempestivamente le sue ragioni nei confronti del debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8990 del 11 settembre 1997
«La sottoscrizione per avallo importa che la garanzia prestata dall'avallante non si estende, salva la dichiarazione di una volontà diversa, al rapporto causale intercorrente tra creditore e debitore principale e che la garanzia cessa se il titolo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11875 del 16 novembre 1995
«Alla fideiussione prestata per tutte le obbligazioni che il garantito assumerà verso un istituto di credito (cosiddetta fideiussione omnibus ) si applica il principio della accessorietà espresso dall'art. 1941 c.c., secondo il quale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8064 del 27 giugno 1992
«Peraltro, il carattere accessorio dell'obbligazione fideiussoria rispetto a quella principale non impedisce che nei rapporti fra creditore e debitore l'inadempimento dell'obbligazione da questi assunta di prestare la fideiussione (ovvero, in caso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4830 del 1 marzo 2010
«Il fideiussore non può esercitare, nei confronti del creditore a favore del quale ha prestato garanzia, un diritto facente capo al debitore garantito, trattandosi di un diritto del tutto estraneo alla propria sfera giuridica. (In applicazione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10400 del 17 luglio 2002
«La disposizione dell'art. 1945 c.c., che disciplina le eccezioni opponibili dal fideiussore nei confronti del creditore, non tutela un interesse di ordine pubblico ma un interesse di natura privata e può quindi essere derogata dalle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5044 del 3 marzo 2009
«Nel contratto autonomo di garanzia - ai fini della cui distinzione dalla fideiussione non è decisivo l'impiego o meno di espressioni quali "a prima richiesta" o "a semplice richiesta scritta", ma la relazione in cui le parti hanno inteso porre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3179 del 11 febbraio 2008
«In presenza di un contratto di garanzia cosiddetta autonoma (performance bond), con cui il garante si obbliga ad eseguire la prestazione oggetto della garanzia «a semplice o prima domanda» del creditore, l'obbligo della banca controgarante di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3326 del 7 marzo 2002
«Nel contratto autonomo di garanzia, che si discosta dalla fideiussione perché deroga al principio dell'accessorietà e al regime delle eccezioni consentite al garante, è escluso che il garante possa opporre al creditore eccezioni attinenti alla...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3168 del 5 aprile 1996
«Una volta non impugnata la sentenza d'appello nella parte in cui la domanda di regresso del garante — proposta in via riconvenzionale e condizionatamente al rigetto della domanda del debitore principale di accertamento, nei confronti anche del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 656 del 23 gennaio 1998
«Non è ravvisabile il fatto del creditore, previsto dall'art. 1955 c.c. come causa di estinzione della fideiussione, nella mancata opposizione del medesimo, creditore anche verso una società di persone di cui il debitore è socio, all'omologazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9719 del 20 agosto 1992
«Perché si verifichi la liberazione del fideiussore per fatto del creditore, prevista dall'art. 1955 c.c., occorre che il creditore abbia, col suo comportamento, causato al garante un pregiudizio giuridico, e non soltanto economico-materiale, vale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3192 del 24 maggio 1984
«La prescrizione di detto diritto di regresso, pertanto, inizia a decorrere dall'indicata data, indipendentemente dalla circostanza che il soddisfacimento del creditore sia intervenuto in corso di causa promossa per sentir accertare il regresso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11771 del 6 agosto 2002
«La decadenza del creditore dalla fideiussione (art. 1957 c.c.) non opera in presenza di un impedimento giuridico ostativo alla realizzazione della pretesa verso il debitore principale, poiché l'impossibilità di esperire qualsiasi azione nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4135 del 25 giugno 1981
«...solutoria, attenendo la sua causa al soddisfacimento dei crediti — è caratterizzato dall'intento, comune al cedente ed ai cessionari, di liquidare, in tutto o in parte, il patrimonio del debitore, al fine di ripartirne il ricavato fra i creditori.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5245 del 10 marzo 2006
«In tema di promessa di pagamento e ricognizione di debito, una volta che il debitore abbia fornito la prova dell'inesistenza o dell'estinzione del debito relativo al rapporto fondamentale indicato dal creditore (ovvero dallo stesso debitore,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6191 del 22 marzo 2005
«In tema di promessa di pagamento, i limiti alla prova testimoniale, desumibili dall'art. 2556, primo comma, c.c. (in forza del quale i contratti aventi ad oggetto il trasferimento della proprietà o del godimento di un'azienda debbono essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1831 del 9 febbraio 2001
«La presunzione di esistenza della causa debendi non sottrae il rapporto sostanziale alle norme ed ai patti che lo regolano, e la legge non pone alcuna limitazione alla prova di cui è onerato l'autore della ricognizione: tale prova può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15575 del 11 dicembre 2000
«La natura di negozio unilaterale recettizio del riconoscimento di debito di cui all'art. 1988 c.c. comporta che l'effetto negoziale della dichiarazione (che determina astrazione processuale della causa debendi ) si verifichi soltanto se detta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2814 del 10 marzo 1995
«Il pagamento di un debito altrui, eseguito dal solvens volontariamente, ma non spontaneamente, a causa del comportamento illegittimo dal creditore (nella specie, che pretendeva di coinvolgerlo in una procedura fallimentare obiettivamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1126 del 29 gennaio 1993
«Nei rapporti tra emittente e prenditore della cambiale opera una presunzione iuris tantum di esistenza e liceità della causa del negozio per cui incombe sempre al debitore cambiario l'onere di provare le eccezioni relative al momento causale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4607 del 8 luglio 1983
«In considerazione dell'esistenza di una agevole circolazione dei titoli cambiari, fondata sul carattere astratto e formale degli stessi, e tenuta presente l'espressa previsione di una loro lecita e valida emissione «in bianco», il debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7122 del 29 marzo 2006
«Il possesso del titolo cambiario da parte del debitore vale a stabilire una presunzione iuris tantum di pagamento del titolo stesso; sicché, trattandosi di una presunzione non assoluta, rientra nella valutazione di competenza del giudice del...»