-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6410 del 6 dicembre 1984
«La disposizione dell'art. 938 c.c., avendo carattere eccezionale in quanto derogatrice del principio generale quod inaedificatur solo cedit , non è suscettibile di applicazione al di là della ipotesi, in essa contemplata, di occupazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4711 del 23 settembre 1985
«L'art. 938 c.c. — il quale disciplina la cosiddetta accessione invertita con disposizione che costituisce deroga alla norma generale dell'art. 934 c.c. concernente l'acquisto della proprietà per accessione — va interpretato nel senso che il «suolo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 345 del 10 gennaio 2011
«La buona fede rilevante ai fini dell'accessione invertita di cui all'art. 938 c.c. consiste nel ragionevole convincimento del costruttore di edificare sul proprio suolo e di non commettere alcuna usurpazione. Essa, in assenza di una previsione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10268 del 4 maggio 2006
«In tema di accessione invertita, l'invocazione dell'articolo 938 c.c., il quale presuppone l'occupazione in buona fede del suolo attiguo nell'edificazione del proprio fabbricato, implicando la deduzione di tale elemento psicologico, non richiede...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3058 del 30 marzo 1999
«La buona fede rilevante ai fini dell'accessione invertita ex art. 938 c.c. consiste nel ragionevole convincimento del costruttore di edificare sul proprio suolo e di non commettere alcuna usurpazione. Il predetto stato soggettivo deve sussistere...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3492 del 4 agosto 1977
«L'opposizione del proprietario del fondo, proposta prima della occupazione di esso da costruzione altrui, oltre a escludere la buona fede del costruttore fa venir meno uno degli elementi costitutivi della fattispecie legale della cosiddetta...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7269 del 6 dicembre 1983
«La normativa dell'art. 938 c.c. presuppone un'occupazione parziale del fondo attiguo nell'esecuzione di una costruzione su fondo proprio e non anche una costruzione interamente eseguita nell'altrui proprietà, e quindi non può trovare applicazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 667 del 5 febbraio 1982
«L'azione esperita dal proprietario del suolo per la rimozione della parte di costruzione altrui che vi insiste va inquadrata nell'ipotesi prevista dall'art. 938 c.c. e non del precedente art. 936, primo comma, atteso che quest'ultima norma, nel...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2748 del 6 giugno 1989
«In tema di accessione invertita, ai fini della decorrenza del termine di tre mesi di cui all'art. 938 c.c., per «inizio» della costruzione deve intendersi — coerentemente alla ratio della norma in esame, che è quella di consentire al...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4366 del 12 maggio 1987
«La dichiarazione di opposizione prevista dall'art. 938 c.c. — quale mezzo di cui viene onerato il proprietario se vuole evitare che il giudice possa attribuire, a chi abbia occupato in buona fede con la propria costruzione una porzione del fondo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1944 del 29 marzo 1982
«In tema di accessione invertita, non può essere fatto obbligo al costruttore di fornire la prova del fatto negativo costituito dalla mancanza di una tempestiva opposizione del proprietario del fondo parzialmente occupato (da proporsi entro tre...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6192 del 22 ottobre 1986
«Nel caso di occupazione di una porzione di fondo attiguo con la costruzione di edificio, la facoltà di chiedere la cosiddetta accessione invertita, in presenza dei requisiti fissati dall'art. 938 c.c., ivi inclusa la buona fede del costruttore,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1900 del 13 maggio 1977
«L'accessione «invertita» (art. 938 c.c.) può essere dichiarata soltanto se invocata dal costruttore. In nessun caso il proprietario del suolo può adire il giudice per costringere il costruttore, contro la volontà del medesimo, ad acquistare la...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 763 del 16 marzo 1974
«Pur non potendosi disconoscere che i requisiti della buona fede del costruttore e dell'inerzia del proprietario del suolo che fu occupato per effetto dello sconfinamento — che concorrono entrambi a concretare la previsione normativa di cui...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1658 del 4 marzo 1996
«Il proprietario del fondo ceduto in locazione ad un terzo estende il suo possesso anche alla superficie che via via si aggiunge al (suo) fondo per effetto di alluvione, con la conseguenza che il conduttore, il quale estende alla superficie che...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 232 del 15 gennaio 1987
«Qualora un terreno abbandonato da un corso d'acqua perda la qualità di bene demaniale e venga acquistato a titolo originario dal proprietario del fondo rivierasco, ai sensi dell'art. 942 c.c., la successiva riacquisizione di detto bene, per...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1552 del 5 febbraio 2002
«È esclusa la demanialità della darsena costruita su suolo privato circondato da proprietà privata con accesso al lago mediante un lungo canale che regola il flusso e il deflusso delle acque, in assenza di una modificazione strutturale del lago,...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5491 del 6 giugno 1994
«In tema di individuazione dei terreni ricompresi nel demanio per la loro contiguità a laghi pubblici, opera, secondo il criterio desumibile dall'art. 943 c.c., il principio per cui l'estensione dell'alveo — suscettibile della detta ricomprensione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 565 del 19 gennaio 2000
«L'esercizio con esito negativo dell'azione di esecuzione specifica dell'obbligo di contrarre, comporta di regola che il promittente acquirente sia tenuto a restituire il bene nella cui disponibilità sia stato immesso anticipatamente in forza del...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15006 del 21 novembre 2000
«Il fenomeno dell'inalveamento e quello dell'inondazione differiscono profondamente perché il primo, che è fenomeno definitivo e stabile, ancorché non irreversibile, comporta l'estinzione del diritto di proprietà privata sul fondo inalveato, questo...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2314 del 31 gennaio 2008
«In tema di accessione fluviale, il presupposto perché possa originarsi il diritto di accessione in favore dei proprietari confinanti dell'alveo derelitto di un fiume o torrente, secondo il disposto degli artt. 942 — 947 c.c. (nel testo precedente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2608 del 6 febbraio 2007
«L'intervento antropico sul corso di un fiume comportava — nel vigore del testo dell'art. 947 c.c. precedente alla novella di cui alla legge n. 37 del 1994 (priva di efficacia retroattiva) — la perdita della demanialità naturale del terreno...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7777 del 14 aprile 2005
«Colui il quale propone un'azione di accertamento della proprietà di un bene non ha l'onere della probatio diabolica, ma soltanto quello di allegare e provare il titolo del proprio acquisto, atteso che detta azione mira non già alla modifica di uno...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3947 del 26 aprile 1994
«Per l'esercizio dell'azione di rivendicazione non è necessario che l'attore sia stato spossessato del bene senza o contro la volontà, sicché anche quando abbia trasferito il possesso in base ad un'obbligazione assunta contrattualmente non gli è...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1004 del 17 febbraio 1982
«L'azione di rivendicazione presuppone che l'attore assuma di essere proprietario di una cosa e di non averne più il possesso ed agisca, quindi, contro il possessore o il detentore per ottenerne la restituzione, sicché essa richiede l'allegazione...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12984 del 6 settembre 2002
«Colui che agisce per l'accertamento della proprietà su di un bene a titolo originario ha l'onere di dimostrare i requisiti del possesso necessari per l'usucapione, tra i quali anche la durata del possesso medesimo per il periodo prescritto dalla...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7894 del 9 giugno 2000
«L'attore che proponga una domanda di accertamento della proprietà e non abbia il possesso della cosa oggetto del preteso diritto ha l'onere di offrire la stessa prova rigorosa richiesta per la rivendica (dimostrazione della titolarità del diritto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 696 del 20 marzo 2000
«In ragione del rinvio all'art. 278 c.p.p. contenuto nell'art. 379 c.p.p., ai fini dell'applicazione delle norme sull'arresto in flagranza, si deve avere riguardo alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato consumato o tentato. Ne consegue,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3340 del 7 aprile 1987
«Qualora un soggetto si limiti a richiedere al giudice l'accertamento che un determinato bene, detenuto da un terzo, gli appartiene, senza chiederne la restituzione, tale azione, essendo pur sempre di natura reale, postula lo stesso rigore...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1840 del 18 marzo 1986
«L'azione diretta all'accertamento della comproprietà di una via privata agraria, della quale uno dei proprietari dei fondi latistanti assuma essergli impedito l'uso, non è soggetta al rigoroso regime probatorio della rivendica, potendo tale...»