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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10835 del 11 maggio 2007
«Non sussiste il vizio di omessa trascrizione, nella copia del precetto notificata allo intimato, del decreto che, ai sensi dell'art. 482 c.p.c., autorizza l'esecuzione immediata, qualora tra l'atto di precetto e la notifica venga inserita la copia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19228 del 14 settembre 2007
«Il decreto del giudice dell'esecuzione con il quale, a seguito di opposizione agli atti esecutivi contro il decreto di trasferimento, viene concesso il provvedimento ritenuto opportuno (art. 618, primo comma, c.p.c.) e disposto che il decreto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5492 del 26 ottobre 1984
«Il procuratore munito di regolare mandato, che abbia chiesto ed ottenuto dal giudice istruttore, in pendenza di opposizione avverso decreto ingiuntivo, la concessione della provvisoria esecutorietà del decreto medesimo, subordinatamente al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1498 del 24 gennaio 2007
«In tema di processo di esecuzione, con riferimento alla espropriazione immobiliare, il trasferimento dell'immobile aggiudicato è l'effetto di una fattispecie complessa, costituita dall'aggiudicazione, dal successivo versamento del prezzo e dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1936 del 10 febbraio 2003
«In tema di esecuzione forzata, il provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione, nel corso di un processo di espropriazione forzata immobiliare, dichiara la nullità dell'aggiudicazione pronunciata all'esito dell'incanto (nella specie, in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2867 del 2 aprile 1997
«In tema di espropriazione forzata immobiliare, il decreto di trasferimento indicato nell'art. 586 c.p.c. è atto del processo esecutivo che può essere revocato dal giudice dell'esecuzione quando questi accerti che prima della sua emanazione non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12016 del 20 novembre 1995
«I provvedimenti del giudice dell'esecuzione adottati con la forma del decreto o dell'ordinanza sono insuscettibili di impugnazione quando siano destinati soltanto a risolvere difficoltà di ordine materiale insorte nel corso dell'esecuzione....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11256 del 30 luglio 2002
«In tema di notificazioni e comunicazioni di atti del processo esecutivo, l'art. 489 c.p.c. — secondo il quale al creditore procedente ed agli intervenuti le notificazioni e le comunicazioni si fanno nella residenza dichiarata o nel domicilio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 23 ottobre 1965
«Nell'espropriazione immobiliare, la facoltà di chiedere la conversione del pignoramento, prevista dall'art. 495 c.p.c., qualora si proceda col sistema della vendita con incanto, non è più esercitabile dopo l'aggiudicazione del bene, oggetto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 564 del 16 gennaio 2003
«In tema di esecuzione forzata mobiliare, l'art. 501, c.p.c., disponendo che l'istanza di vendita dei beni pignorati non può essere proposta se non decorsi dieci giorni dal pignoramento — eccetto che per le cose deteriorabili — fissa un termine...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2148 del 27 maggio 1975
«Se la causa della sospensione del procedimento esecutivo, disposta dal giudice dell'esecuzione a norma dell'art. 512 c.p.c., viene a cessare in seguito alla definizione della controversia mentre è ancora operante un provvedimento del giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 937 del 24 gennaio 2012
«In base al combinato disposto degli artt. 530, ultimo comma, e 525, terzo comma, c.p.c. (nel testo antecedente le modifiche di cui al d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito nella legge 14 maggio 2005, n. 80) applicabile "ratione temporis", in caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19323 del 3 ottobre 2005
«Dopo il pignoramento di un immobile che era stato già dato in locazione, il locatore-proprietario perde la legittimazione sostanziale sia a richiedere al conduttore il pagamento dei canoni sia ad accettarli, spettando tale legittimazione in via...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9237 del 25 giugno 2002
«Il decreto con il quale il giudice dell'esecuzione dispone che i canoni di locazione dell'immobile pignorato siano versati al custode del bene, essendo emesso in funzione strumentale alla procedura coattiva, spiega i suoi effetti soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1929 del 25 febbraio 1994
«L'opposizione ex art. 617 c.p.c., con la quale si faccia valere la mancata comunicazione al debitore esecutato del decreto che fissa l'audizione delle parti e contestualmente detta, ex art. 569, stesso codice, disposizioni da osservarsi a pena di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12115 del 23 maggio 2006
«In tema di impugnazioni, il ricorso straordinario per cassazione, ai sensi dell'articolo 111 della Costituzione, è proponibile avverso provvedimenti giurisdizionali emessi in forma di ordinanza o di decreto solo quando essi siano definitivi e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5826 del 23 novembre 1985
«Nell'esecuzione per espropriazione forzata immobiliare, qualora, con l'ordinanza che dispone l'incanto a norma dell'art. 576 c.p.c., venga prescritta una forma di pubblicità straordinaria, secondo la previsione dell'art. 490 ultimo comma c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4615 del 5 settembre 1985
«Nell'esecuzione per espropriazione forzata immobiliare, le irregolarità, che si verifichino in sede di vendita con incanto, o di gara conseguente ad offerta in aumento del sesto, a causa della commissione, con la partecipazione dell'aggiudicatario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13995 del 3 agosto 2012
«In tema di spese del processo di esecuzione, gli esborsi sostenuti dall'aggiudicatario per i compensi del notaio delegato alla vendita e per gli adempimenti conseguenti all'emissione del decreto di trasferimento non sono spese del processo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18080 del 25 luglio 2013
«L'amministratore giudiziario nominato nel procedimento disciplinato dall'art. 2409 c.c., per la natura stessa dell'attività che gli è demandata dal giudice e che si concreta nella gestione della società, strumentale al ripristino del suo corretto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7922 del 26 aprile 2004
«In materia di esecuzione forzata, i motivi di invalidazione della vendita forzata a causa del mancato rispetto di norme del processo di espropriazione devono essere fatti valere come opposizione agli atti esecutivi nell'ambito di quel processo; in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11090 del 10 novembre 1993
«In caso di esecuzione per rilascio, minacciata in base a titolo esecutivo rappresentato da decreto di trasferimento emesso dal giudice dell'espropriazione forzata immobiliare, l'opposizione all'esecuzione, cui è legittimato il possessore del bene,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5384 del 5 marzo 2013
«In materia di esecuzione per rilascio, il decreto che trasferisca all'aggiudicatario una quota di comproprietà dell'immobile espropriato e condanni il debitore esecutato al rilascio può essere eseguito coattivamente nelle forme dell'esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10815 del 2 novembre 1993
«Il decreto emesso dal pretore ai sensi dell'art. 610 c.p.c. — ove non risolva questioni relative al diritto di procedere all'esecuzione, nel qual caso ha natura di sentenza appellabile — poiché non è un provvedimento decisorio, bensì ordinatorio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 695 del 5 marzo 1969
«I provvedimenti previsti dall'art. 610 c.p.c., in quanto destinati ad esplicare un effetto temporaneo senza alcun pregiudizio sui diritti delle parti, devono essere, di regola, adottati con la forma del decreto o tutt'al più dell'ordinanza, e non...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 24730 del 4 novembre 2013
«In virtù dell'espresso riferimento all'art. 91 e s. cod. proc. civ., contenuto nel nuovo testo dell'art. 611 cod. proc. civ. - come modificato dall'art. 2, comma terzo, lettera e), n. 39), del d.l. 14 marzo 2005, n. 35, convertito in legge 14...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15341 del 12 luglio 2011
«A seguito della modifica dell'art. 611 c.p.c., operata dall'art. 2, comma terzo, lettera e), del d.l. 14 marzo 2005 n. 35, convertito nella legge 14 maggio 2005, n. 80 (riforma entrata in vigore il 1° marzo 2006), il giudice dell'esecuzione è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9777 del 8 ottobre 1997
«Il creditore che agisce in executivis per consegna o rilascio, per il principio stabilito dall'art. 91 c.p.c. — di cui l'art. 611 c.p.c. costituisce applicazione — ha diritto al rimborso delle spese vive, con provvedimento autonomo del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12398 del 29 novembre 1995
«Il decreto con il quale il giudice respinge la richiesta d'ingiunzione ex art. 611 c.p.c., non è impugnabile con regolamento di competenza, essendo inidoneo ad acquisire autorità di cosa giudicata e perciò non preclusivo della riproposizione della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5720 del 13 giugno 1994
«Il principio secondo cui la pronuncia sulle spese del giudizio compete esclusivamente al giudice della causa, il quale, ai sensi dell'art. 91 c.p.c., deve provvedervi anche d'ufficio con il provvedimento che chiude il processo avanti a sé — con la...»