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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 8604 del 3 marzo 2011
«L'allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari integra il delitto di evasione e non può equipararsi alla violazione di una "prescrizione inerente agli obblighi imposti" con la misura cautelare (art. 276 c.p.p.), in quanto la permanenza nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21975 del 22 giugno 2006
«Configura il delitto di evasione e non l'ipotesi di trasgressione alle prescrizioni imposte, sanzionabile ex art. 276 c.p.p., l'allontanamento della persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari dal luogo di detenzione in un orario che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 43508 del 13 novembre 2003
«All'imputato agli arresti domiciliari con modalità esecutive che gli consentono di allontanarsi dalla propria abitazione per il tempo necessario ad adempiere la finalità per cui l'allontanamento è stato autorizzato, non è applicabile...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2160 del 16 febbraio 1990
«Il termine «allontanarsi», impiegato dall'art. 385 c.p. per chi è agli arresti domiciliari, va letto con riferimento a quest'ultima espressione e nel più ampio contesto dell'economia cui la norma corrisponde, nel senso cioè che l'interessato resti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19645 del 28 aprile 2004
«Per il reato di evasione commesso da persona in stato di arresti domiciliari, la fattispecie attenuante di cui al comma 4 dell'art. 385 c.p., per la quale la pena è diminuita quando l'evaso si costituisce in carcere prima della condanna, non è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37386 del 1 ottobre 2003
«La circostanza attenuante prevista dall'art. 385 quarto comma c.p., a favore dell'evaso che si costituisca in carcere, non è applicabile nel caso di ritorno volontario nel luogo degli arresti domiciliari da parte del soggetto che se ne sia...»
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Cassazione penale, Sez. VII, sentenza n. 4186 del 29 gennaio 2003
«L'attenuante di cui all'art. 385, comma 4, c.p., che ha carattere di specialità rispetto a quella prevista dall'art. 62 n. 6 c.p., è applicabile all'imputato evaso dagli arresti domiciliari nelle sole ipotesi in cui questi, prima della condanna,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1777 del 16 gennaio 2003
«L'attenuante della costituzione in carcere prima della condanna (art. 385, comma 4, c.p.) è applicabile, ai sensi del combinato disposto degli artt. 385 c.p. e 47 ter L. 26 luglio 1975 n. 354 (introdotto con l'art. 13 della L. 10 ottobre 1986 n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1458 del 30 ottobre 1995
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari (art. 385, comma 3, c.p.) l'attenuante della costituzione prima della condanna è applicabile solo ove l'evaso si sia costituito in carcere o abbia posto in essere una condotta a questa assimilabile,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9390 del 4 settembre 1992
«Nell'ipotesi in cui l'imputato si allontani arbitrariamente dal luogo ove egli è tenuto a rimanere, perché sottoposto agli arresti domiciliari, l'attenuante del ravvedimento attuoso può essere applicata solo se, prima della condanna, egli si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1837 del 7 luglio 1992
«La condotta di chi, essendo agli arresti domiciliari, si allontani dal domicilio assegnatogli, è equiparabile all'evasione solo quoad poenam, cosicché non è applicabile l'attenuante di cui al quarto comma dell'art. 385. Il terzo comma di questo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 609 del 18 gennaio 1990
«Il fermo in flagranza del reato di evasione esclude di per sé la ricorrenza dell'ipotesi dell'ultimo comma dell'art. 385 c.p., che prevede la costituzione spontanea dell'evaso in carcere prima della condanna e, quindi, l'applicabilità della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11940 del 21 novembre 2000
«L'allontanamento del detenuto, agli arresti domiciliari e autorizzato al lavoro esterno, dal luogo in cui è previsto che egli svolga la propria attività costituisce reato di evasione, (senza che sia invocabile l'inevitabilità dell'ignoranza della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 475 del 24 gennaio 1997
«In tema di configurabilità del reato continuato, mentre l'unicità del disegno criminoso, pur in assenza di una incompatibilità ontologica, mal si concilia in linea di principio con il reato di evasione dal carcere, essa può invece ben ricorrere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19917 del 9 maggio 2013
«Nel di reato di associazione "capo" è non solo il vertice dell'organizzazione, quando questo esista, ma anche colui che abbia incarichi direttivi e risolutivi nella vita del gruppo criminale e nel suo esplicarsi quotidiano in relazione ai...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4805 del 8 gennaio 1993
«In tema di associazione per delinquere, perché assuma rilevanza la condotta individuale, occorre l'esistenza del pactum sceleris, con riferimento alla consorteria criminale, e dell'affectio societatis, in relazione alla consapevolezza del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2350 del 26 gennaio 2005
«La condotta di partecipazione ad un'associazione per delinquere, per essere punibile, non può esaurirsi in una manifestazione positiva di volontà del singolo di aderire alla associazione che si sia già formata, occorrendo invece la prestazione, da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2119 del 23 febbraio 2000
«Un marchio contraffatto può trarre in inganno un compratore, così da integrare, in caso di vendita della merce, il reato ex art. 474 c.p., solo se la provenienza prestigiosa del prodotto costituisce l'unico elemento qualificatore o comunque quello...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37568 del 11 ottobre 2007
«Integra il delitto di falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore del pubblico ufficiale (art. 48 e 479 c.p.), la condotta di colui che produca al pubblico ufficiale un falso contrassegno di assicurazione, per ottenere la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16497 del 15 maggio 2006
«Poiché l'art. 49 legge 16 febbraio 1913 n. 89 sull'ordinamento del notariato non esige che la conoscenza della identità della parte sia personale, cioè anteriore all'attestazione, ma consente al notaio di raggiungere tale certezza «anche al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14525 del 27 ottobre 1989
«Il reato di occultamento di atti veri, di cui all'art. 490 c.p., si realizza anche con la sottrazione, di atti giuridicamente rilevanti, per un tempo minimo e strettamente necessario all'esecuzione di un controllo o di un'ispezione da parte...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 17601 del 7 maggio 2010
«In materia di omicidio colposo, l'automobilista il quale per colpa - consistita in violazione di regole di prudenza e delle norme sulla circolazione, sbandi ripetutamente e si arresti, alla fine, ponendosi di traverso sulla carreggiata di una...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6486 del 3 giugno 1995
«In tema di sicurezza antinfortunistica, il compito del datore di lavoro, o del dirigente cui spetta la «sicurezza del lavoro», è molteplice e articolato, e va dalla istruzione dei lavoratori sui rischi di determinati lavori e dalla necessità di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12348 del 20 marzo 2008
«In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, qualora il lavoratore presti la propria attività in esecuzione di un contratto d'appalto o di un contratto d'opera, non per questo viene meno la responsabilità del committente per gli infortuni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 984 del 28 novembre 1972
«La legittima facoltà di manifestazione del pensiero non è senza limiti, dovendo corrispondere allo scopo per cui è concessa ed essere svolta nei rispetti dei principi morali e del diritto altrui, comprendendo tra gli stessi il diritto di ogni...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10382 del 14 marzo 2001
«In tema di correlazione fra contestazione e sentenza, non integra gli estremi del «fatto diverso» la circostanza che la persona offesa dal reato di diffamazione a mezzo stampa sia stata, nel decreto che dispone il giudizio, indicata in proprio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 30572 del 30 dicembre 2011
«In tema di compravendita, l'impegno del venditore di eliminare i vizi che rendano il bene inidoneo all'uso cui è destinato (ovvero che ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore economico), va adempiuto, ove non ne sia determinato il luogo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8711 del 29 aprile 2015
«In materia di esecuzione forzata, il creditore è legittimato all'esercizio dell'azione esecutiva anche se destinatario di atto di costituzione in mora "credendi", in quanto esso, e la conseguente offerta di restituzione, vale unicamente a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 6496 del 31 marzo 2015
«La controversia vertente tra un ente ecclesiastico civilmente riconosciuto e dei soggetti privati, inerente alla restituzione di beni immobili situati nel territorio italiano, ha carattere civile patrimoniale e non confessionale poiché non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, ordinanza n. 9826 del 7 maggio 2014
«Appartiene alla giurisdizione del giudice ordinario la controversia avente ad oggetto la domanda di restituzione di un finanziamento o di una sovvenzione, erogata con fondi pubblici a fini agevolativi a piccole o medie imprese, rientrando nella...»