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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 262 del 7 gennaio 2008
«La disposizione di cui al comma secondo dell'art. 445 c.p.p., secondo la quale il reato oggetto di una sentenza di patteggiamento è estinto se, nei termini ivi indicati, «l'imputato non commette un delitto ovvero una contravvenzione della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 795 del 8 gennaio 2013
«È inammissibile la richiesta di applicazione della pena formulata dall'imputato dinanzi al giudice del dibattimento, instaurato in virtù di decreto che dispone il giudizio emesso all'esito dell'udienza preliminare, nella quale nessuna analoga...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4585 del 16 novembre 2000
«In tema di patteggiamento, la sentenza che applichi la pena richiesta dall'imputato a seguito di dibattimento celebrato per il mancato consenso del P.M., ritenuto dal giudice ingiustificato, è appellabile anche dall'imputato, atteso che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7483 del 24 giugno 1998
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio da parte degli impiegati dello Stato, il contenuto dell'obbligo la cui violazione è sanzionata dall'art. 326 c.p., deve essere desunto dal nuovo testo dell'art. 15 del D.P.R. 10 gennaio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 699 del 20 maggio 1997
«In tema di patteggiamento, la sentenza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 448, primo comma, seconda parte, c.p.p., applica all'imputato la pena da lui richiesta, a seguito di dibattimento per il dissenso del pubblico ministero, non può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«In tema di termine entro il quale deve essere effettuata la richiesta di pena patteggiata, dato il limite stabilito perentoriamente dall'art. 446, comma primo, c.p.p., deve ritenersi fuori del sistema delineato dal legislatore un accordo tra le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8494 del 29 luglio 1994
«In tema di patteggiamento, quando la richiesta sia stata formulata antecedentemente alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado e l'altra parte abbia dato il suo consenso, il giudice, se ne ricorrono le condizioni, pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 190 del 13 gennaio 1994
«La sentenza con la quale, ai sensi dell'art. 448, primo comma, c.p.p., il giudice, ritenuto ingiustificato il dissenso del P.M., applica all'imputato la pena da questi richiesta, è del tutto equiparabile, pur se fondata su una plena cognitio, a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 412 del 20 aprile 1993
«Le sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti non possono considerarsi sentenze dibattimentali, tranne il caso in cui il giudice provveda dopo la chiusura del dibattimento di primo grado o nel giudizio d'impugnazione, ritenendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6609 del 5 giugno 2000
«Nell'ipotesi del c.d. «patteggiamento in appello» (previsto dagli artt. 599 e 602 c.p.p., e caratterizzato dalla medesima natura pattizia dell'ipotesi regolamentata dall'art. 444 c.p.p.), non è consentito all'imputato rimettere in discussione la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9353 del 4 settembre 1992
«Dal disposto dell'art. 448, c.p.p. (che prevede che il giudice in primo grado o nel giudizio di impugnazione, quando ritiene ingiustificato il dissenso del P.M. e congrua la pena richiesta dall'imputato, pronuncia sentenza con la quale applica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10097 del 24 settembre 1994
«La parte che richiede l'applicazione della pena a norma dell'art. 444 c.p.p. è tenuta ad attribuire al fatto-reato la sua corretta qualificazione giuridica, indipendentemente dal nomen juris indicato nel libello dell'accusa, non essendo lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4199 del 27 gennaio 1998
«La richiesta di applicazione di pena patteggiata deve essere considerata irrevocabile, una volta che su di essa sia stato manifestato il consenso dell'altra parte, in quanto le dichiarazioni congiunte di volontà determinano effetti non reversibili...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2379 del 27 settembre 1993
«In tema di cosiddetto patteggiamento, disciplinato dagli artt. 444 e seguenti c.p.p., la richiesta di applicazione della pena non è più revocabile quando su di essa sia stato espresso il consenso dell'altra parte.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1801 del 13 marzo 1992
«La richiesta di patteggiamento non è più revocabile quando su di essa sia stato espresso il consenso dell'altra parte. Infatti nessun recesso è più possibile quando le manifestazioni di volontà delle parti hanno determinato nel procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2947 del 25 luglio 1995
«Qualora la richiesta ed il consenso all'applicazione della pena concordata dalle parti sia espresso dal difensore in presenza dell'imputato, non è necessaria alcuna procura speciale, poiché in tale fattispecie il difensore funge da semplice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1507 del 8 giugno 1993
«Il principio di specialità di cui all'art. 14 della convenzione europea di estradizione firmata a Parigi il 13 dicembre 1957 non preclude in modo assoluto l'esercizio della giurisdizione da parte dello Stato richiesto, ma vi pone solo delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16510 del 18 dicembre 1990
«Correttamente è rigettata la richiesta di patteggiamento o del giudizio abbreviato nel caso in cui essa sia avanzata esclusivamente dal difensore e, quindi, in modo irrituale. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, la S.C. ha precisato che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 930 del 19 gennaio 2004
«Deve ravvisarsi condotta idonea ad integrare il delitto di concussione tentata nell'attenzione del pubblico ufficiale preposto all'accertamento delle evasioni fiscali nei confronti di un contribuente attuata con modalità anomale di convocazione e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3756 del 2 novembre 1993
«In tema di patteggiamento, qualora l'accordo raggiunto tra le parti preveda l'indulto, il giudice non è vincolato dall'inscindibilità del petitum così come nel caso in cui esso preveda la sospensione condizionale della pena ex art. 444 comma terzo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11195 del 18 novembre 1992
«In tema di patteggiamento, qualora sia stata applicata su richiesta delle parti una pena illegale, questa non può essere rideterminata dalla Corte di cassazione ove contro la sentenza sia stato proposto ricorso da parte del P.M. Il procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8377 del 24 luglio 1992
«In materia di patteggiamento, la Corte di cassazione, qualora adotti una decisione che comporti l'annullamento per illegalità della pena concordata dalle parti ed applicata dal giudice, deve annullare senza rinvio, perché l'art. 620, lettera l),...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29965 del 24 luglio 2007
«Il provvedimento con il quale il Gip, preso atto della revoca da parte del P.M. del consenso precedentemente prestato al patteggiamento, dispone la restituzione degli atti al medesimo non è abnorme, nè sotto il profilo strutturale, nè sotto quello...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42374 del 4 novembre 2009
«Anche alla stregua dell’attuale formulazione dell’art. 448 c.p.p., quale introdotta dall’art. 34, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, qualora, a fronte della rinnovata richiesta dell’imputato, negli atti preliminari al dibattimento, di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36084 del 6 ottobre 2005
«In tema di conversione del ricorso per cassazione in appello, il presupposto della conversione è costituito dalla pertinenza dei due mezzi di impugnazione alla «stessa sentenza», da intendersi come unica statuizione del giudice, della stessa...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13277 del 17 novembre 1999
«In tema di patteggiamento va escluso che il giudice del dibattimento abbia l'obbligo di vagliare immediatamente il dissenso espresso del P.M. e di accogliere la richiesta dell'imputato nell'ipotesi in cui il dissenso dell'accusa risulti infondato....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10461 del 1 settembre 1999
«In tema di patteggiamento, poiché il giudice è tenuto a delibare la correttezza del computo svolto dal richiedente (computo che include anche la determinazione della diminuzione conseguente al rito), lo stesso, nell'applicare la pena concordata,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7822 del 26 febbraio 2010
«L'art. 449, comma 4, c.p.p., pur stabilendo, nel nuovo testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. c), del D.L. 23 maggio 2008 n. 92, conv. con modif. in legge 24 luglio 2008 n. 125, che il pubblico ministero, in presenza delle condizioni ivi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1984 del 6 maggio 2000
«L'art. 12 bis del D.L. 8 giugno 1992 n. 306, convertito con modificazioni in legge 7 agosto 1992 n. 356, prevede per i reati concernenti le armi e gli esplosivi la celebrazione del giudizio direttissimo anche fuori dei «casi», ma non dei «modi»,...»