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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22672 del 2 dicembre 2004
«In tema di controversie di lavoro, la competenza per territorio del giudice nella cui circoscrizione è sorto il rapporto, ai sensi della prima ipotesi dell'art. 413 secondo comma c.p.c. (nel nuovo testo fissato dall'art. 1 della legge 11 agosto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11387 del 17 giugno 2004
«In tema di determinazione della competenza territoriale nelle controversie di lavoro, la prorogatio del foro alternativo della dipendenza si estende per sei mesi, mentre conservano carattere permanente il forum contractus e quello dell'azienda, e,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6177 del 6 luglio 1996
«Nel caso di fusione (anche per incorporazione) fra società (a seguito della quale si verifica una situazione del tutto analoga a quella della successione universale), qualora l'attività imprenditoriale continui a svolgersi nel medesimo luogo in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6842 del 23 luglio 1994
«In ipotesi di trasferimento (o di usufrutto o affitto) di azienda, ai sensi dell'art. 2112 c.c. (modificato dall'art. 47 della L. 29 dicembre 1990, n. 428), la continuazione, in capo al cessionario (che subentra ex lege nella stessa posizione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3529 del 27 aprile 1990
«Una volta decorso il termine di sei mesi dalla cessazione o dal trasferimento dell'azienda (o della sua dipendenza), il foro del luogo di origine del rapporto di lavoro, alternativamente previsto dall'art. 413 c.c., continua ad essere operante e a...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 22760 del 3 novembre 2011
«In caso di domanda di accertamento della natura autonoma e non subordinata di un rapporto di lavoro, la competenza per territorio va determinata con riferimento alla prospettazione compiuta dall'attore e, pertanto, è competente il giudice nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7358 del 13 maggio 2003
«In tema di competenza territoriale per le controversie in materia di lavoro, il quarto comma dell'art. 413 c.p.c. (introdotto dall'art. 1 L. n. 128 del 1992 e previdente, per le controversie concernenti i rapporti di collaborazione di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3111 del 29 febbraio 2012
«Nelle controversie relative a rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A., la competenza per territorio va determinata, secondo quanto previsto dall'art. 413 c.p.c., in coerenza con la finalità legislativa di rendere più funzionale e celere il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21562 del 15 ottobre 2007
«Nelle controversie relative a rapporti di lavoro alle dipendenze della P.A., la competenza per territorio va determinata, secondo quanto previsto dall'art. 413 c.p.c., in relazione al luogo in cui si trovava l'azienda o la sua dipendenza ove il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1480 del 13 febbraio 1991
«A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 117 del 1990, che ha dichiarato la parziale illegittimità dell'art. 23 della L. 17 maggio 1985, n. 210, istitutiva dell'Ente Ferrovie dello Stato, la competenza territoriale in ordine alle...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 29039 del 27 dicembre 2011
«Qualora il lavoratore agisca nei confronti di più datori di lavoro, addebitando loro una attività coordinata di dequalificazione e "mobbing" chiedendo, quale effetto della condotta materia, al risarcimento dei danni, sussiste tra le domande una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 811 del 8 febbraio 1986
«Nel rito del lavoro la competenza per territorio ha carattere inderogabile, comminando l'art. 413 c.p.c. la nullità delle clausole derogative della competenza stessa e l'art. 428 c.p.c. consentendo al giudice di rilevare l'incompetenza per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9344 del 26 aprile 2011
«Nel rito del lavoro, l'erronea indicazione nel ricorso introduttivo dell'ufficio giudiziario adìto non è causa di nullità, poiché il deposito dell'atto nella cancelleria ed il decreto di fissazione dell'udienza di discussione escludono che il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6778 del 15 giugno 1991
«Il giudice, anche nel rito del lavoro, deve preliminarmente esaminare la sussistenza o no dei requisiti di validità del ricorso introduttivo, ai fini dell'ammissibilità della domanda, rispetto al merito delle pretese esposte nel ricorso stesso e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3893 del 8 settembre 1989
«La mancata indicazione, nel ricorso introduttivo del giudizio del lavoro, dei requisiti di cui ai nn. 1, 2, e 3 dell'art. 414 c.p.c. (corrispondenti a quelli di cui ai nn. 1, 2 e 3 dell'art. 163 c.p.c.) nonché del requisito di cui al n. 4 dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5843 del 23 novembre 1985
«Tenuto conto della sua formulazione e dell'intenzione del legislatore, quale rivelata dai lavori preparatori della disciplina del nuovo rito del lavoro (le cui caratteristiche essenziali si compendiano nell'oralità, nell'immediatezza e nella...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3880 del 11 giugno 1986
«L'art. 414 c.p.c., pur non prevedendo tra gli elementi che il ricorso deve contenere, l'indicazione della procura e del procuratore né la sottoscrizione, deve intendersi integrato dalla disposizione generale contenuta nell'art. 125 c.p.c., secondo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 407 del 22 gennaio 1986
«L'atto introduttivo del giudizio, anche nel processo del lavoro, deve essere interpretato nel suo complesso, al fine di verificare la presenza di tutti gli elementi della domanda che siano prescritti sotto comminatoria di nullità o di preclusione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4730 del 30 agosto 1984
«Nelle controversie di lavoro e nelle altre materie cui è stato esteso il rito speciale della L. 11 agosto 1973, n. 533, l'introduzione della lite effettuata con il mezzo ordinario della notificazione dell'atto di citazione a udienza fissa anziché...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13467 del 13 settembre 2003
«Nel rito del lavoro, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dall'opponente, che ha la veste sostanziale di convenuto, deve avere il contenuto della memoria difensiva ai sensi dell'art. 416 c.p.c. e, quindi, l'opponente deve compiere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8502 del 13 giugno 2002
«Anche all'interno del rito del lavoro e della previdenza sociale il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo si configura come giudizio ordinario di cognizione e si svolge secondo le norme del procedimento ordinario dinanzi al giudice adito,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15339 del 1 dicembre 2000
«Nel rito del lavoro le preclusioni previste dagli artt. 414 e 416 c.p.c. fanno riferimento alla posizione — rispettivamente di attore o di convenuto — assunta processualmente dalle parti. Ne consegue che, nell'ipotesi in cui il giudizio di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12200 del 2 novembre 1999
«Nel rito del lavoro l'onere, sancito dall'art. 414 c.p.c., di esporre i fatti a fondamento della pretesa azionata, è soddisfatto anche nel ricorso per ingiunzione sicché tale adempimento — pur integrato dalla eventuale difesa svolta nella memoria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11625 del 8 novembre 1995
«Con riferimento al procedimento di ingiunzione per crediti di lavoro o previdenziali, l'emanazione del decreto, sulla quale è competente il pretore in funzione di giudice del lavoro ai sensi degli artt. 637 e 413 c.p.c., è disciplinata dalle norme...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3114 del 3 marzo 2001
«Nel rito del lavoro, al ricorso per ingiunzione è applicabile l'onere per il creditore procedente di indicare gli elementi essenziali dell'azione, ossia il fondamento o titolo causa petendi e l'oggetto petitum della pretesa azionata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23816 del 16 novembre 2007
«Non sussiste la nullità dell'atto introduttivo del giudizio nel rito del lavoro per violazione dell'art. 414, n. 2, c.p.c. qualora il nome dell'attore (nella specie la denominazione della persona giuridica attrice) non risulti totalmente omesso o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 30 del 3 gennaio 1986
«L'omessa indicazione dell'organo rappresentativo di una società nel ricorso al pretore secondo il rito del lavoro (art. 414 c.p.c.), non è causa di nullità dell'atto a meno che non renda assolutamente dubbia l'individuazione del soggetto evocato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 344 del 15 gennaio 1981
«La circostanza che nel ricorso introduttivo di un processo del lavoro sia indicata, quale datore di lavoro, una determinata persona fisica quale titolare della ditta individuale costituita dal suo nome anziché la società in accomandita semplice,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7827 del 15 luglio 1991
«L'indicazione, nel ricorso introduttivo della parte attrice, ovvero nella memoria di costituzione della parte convenuta, della sede, quando la parte medesima sia una persona giuridica, secondo le prescrizioni dettate per le cause di lavoro degli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 871 del 6 febbraio 1985
«L'art. 414 n. 2 c.p.c., nello stabilire che il ricorso deve indicare il domicilio eletto dal ricorrente nel comune in cui ha sede il giudice adito, detta una disposizione che è riferibile alla parte e non al suo procuratore, per il quale continua...»