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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16980 del 24 aprile 2008
«L'elemento soggettivo del delitto di riciclaggio è integrato dal dolo generico che consiste nella coscienza e volontà di ostacolare l'accertamento della provenienza dei beni, del denaro e di altre utilità, senza alcun riferimento a scopi di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27292 del 21 giugno 2013
«Il concorrente nel delitto associativo di stampo mafioso può essere chiamato a rispondere in quello di riciclaggio dei beni provenienti dall'attività associativa, sia quando il delitto presupposto sia da individuarsi nei delitti-fine, attuati in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2074 del 16 gennaio 2013
«Il delitto di riciclaggio, che può essere occasionalmente commesso per mezzo della falsificazione di un documento, non assorbe il relativo delitto di falso documentale, non essendo possibile considerare il primo delitto come reato complesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40354 del 8 novembre 2011
«Il concorrente nel delitto associativo mafioso può essere chiamato a rispondere del delitto di riciclaggio dei beni provenienti dall'attività associativa, sia quando il delitto presupposto sia da individuarsi nei delitti fine, attuati in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5505 del 4 febbraio 2014
«Risponde del delitto consumato e non tentato di riciclaggio il soggetto sorpreso dalla polizia giudiziaria nell'atto di smontare un'autovettura rubata, in quanto l'art. 648 bis cod. pen. configura un'ipotesi di reato a consumazione anticipata. (In...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17694 del 7 maggio 2010
«È configurabile il tentativo di riciclaggio, in quanto, nella vigente formulazione della fattispecie, il delitto di riciclaggio non è costruito come delitto a consumazione anticipata.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29536 del 10 luglio 2013
«La spontanea "ritrattazione" della denuncia non esclude la punibilità del delitto di calunnia, integrando un "post factum" irrilevante rispetto all'avvenuto perfezionamento del reato, eventualmente valutabile quale circostanza attenuante ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34342 del 26 settembre 2005
«L'attenuante del ravvedimento attivo (art. 62 n. 6 c.p.) non può essere applicata in riferimento al delitto di omicidio, perché essa implica che le condotte riparatorie siano efficaci, e quindi concretamente elidano o attenuino le conseguenze...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1285 del 13 febbraio 1997
«In tema di provocazione (art. 62 n. 2 c.p.) deve affermarsi che l'attenuante inerisce ad una situazione iniziale di legittimità o, almeno, di non illiceità dell'offensore, confliggente con una opposta situazione di illiceità dell'offeso e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1846 del 10 settembre 1993
«Ai fini della configurabilità del delitto di concussione, è sufficiente che ci sia stata costrizione o induzione, effettuata con abuso di poteri o qualità, con la successiva dazione o promessa indebita. Infatti, se non è contestabile che il metus...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1744 del 25 maggio 1992
«Il giudizio di equivalenza o di prevalenza tra attenuanti e aggravanti riguarda esclusivamente la pena e non incide sul titolo del reato. (Fattispecie in materia di liberazione anticipata in cui il ricorrente assumeva l'irrilevanza della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10069 del 11 agosto 1999
«Il giudice di appello che, nel confermare la responsabilità dell'imputato, operi, ferma restando la identità del fatto, derubricazione del reato ritenuto in primo grado, può procedere a nuovo giudizio di prevalenza od equivalenza tra circostanze;...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9725 del 12 ottobre 1992
«Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando ed a reati contro la fede pubblica può dare luogo a risarcimento del danno, poiché l'ordine pubblico, tutelato dall'art. 416 c.p., non va inteso in senso riduttivo e cioè...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20499 del 24 maggio 2002
«Ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in L. 12 luglio 1991, n. 203 (aver commesso il delitto avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416 bis c.p. ovvero al fine di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18378 del 7 maggio 2008
«Non ricorre la fattispecie dell'aberratio ictus nel caso in cui l'esecutore materiale del delitto colpisca la persona contro cui aveva voluto sparare, seppure ritenendo che si trattasse di un altro soggetto, in quanto lo scambio di persona è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5255 del 30 aprile 1988
«La circostanza che, secondo il sistema originariamente delineato dal legislatore del 1939, delle due offese costituenti la struttura dell'aberratio ictus plurioffensiva, una — ossia quella risultata più grave, che però in ipotesi potrebbe essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35386 del 27 settembre 2001
«La disciplina del c.d. «concorso anomalo», contenuta nell'art. 116 c.p., può trovare applicazione anche nel caso di delitti caratterizzati dall'offesa a persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), non incidendo la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 17098 del 6 dicembre 1989
«La configurabilità della partecipazione a titolo di concorso anomalo non è esclusa nell'ipotesi di delitti caratterizzati dall'offesa di persona diversa da quella cui l'aggressione era diretta (aberratio ictus), stante che la divergenza degli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8771 del 5 agosto 1992
«La premeditazione non è incompatibile con il vizio parziale di mente, in quanto anche un seminfermo di mente può essere capace di concepire un atteggiamento psicologico e volitivo più o meno fermo e di subire, opponendovi una diversa resistenza,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2268 del 2 marzo 1992
«Non sussiste incompatibilità concettuale tra la circostanza aggravante della premeditazione e vizio parziale di mente operando la prima sul piano del dolo ed il secondo sull'imputabilità. Ciò però non esclude che sul piano concreto, si verifichi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2125 del 22 giugno 1992
«In tema di applicazione di amnistia occorre avere riguardo alla qualificazione del fatto giudicato, considerato nel momento della contestazione e del giudizio, mentre non assume rilievo la quantità della pena in concreto inflitta. (Nella specie il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 432 del 5 aprile 1995
«L'amnistia impropria fa cessare l'esecuzione della condanna e le pene accessorie, ma non estingue gli altri effetti penali, tra cui quello della condanna ai fini della recidiva, della dichiarazione di abitualità a delinquere, e della revoca...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34915 del 17 settembre 2007
«In tema di prescrizione, qualora sia stato contestato un reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di contrabbando di tabacchi lavorati esteri, punibile ai sensi dell'art. 416 c.p., in quanto costituito da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5565 del 20 febbraio 1995
«Ai fini della revoca dell'indulto, ai sensi dell'art. 4, D.P.R. 22 dicembre 1990, n. 394, nel caso di condanna per delitto commesso entro i cinque anni dall'entrata in vigore del medesimo decreto del Presidente della Repubblica, deve ritenersi —...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16609 del 29 aprile 2011
«Ai fini della decorrenza del termine di prescrizione del delitto tentato ha rilievo non il giorno in cui la condotta illecita viene scoperta o comunque il reato non può essere più consumato per cause indipendenti dalla volontà dell'agente, bensì...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43575 del 13 novembre 2003
«In tema di interruzione della prescrizione, la contestazione del delitto di ricettazione di cui all'art. 648 c.p. è idonea ad interrompere la prescrizione anche se all'esito del dibattimento dovesse ritenersi configurato il meno grave reato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42109 del 11 ottobre 2013
«In caso di sospensione condizionale subordinata all'adempimento di un obbligo, ove in sentenza non sia stato indicato il termine entro il quale l'imputato deve provvedere a tale adempimento, esso coincide con quello previsto dall'art. 163 c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7225 del 27 febbraio 2006
«È legittimo il diniego della sospensione condizionale della pena qualora si tratti di reato attribuito alla competenza del giudice di pace (nella specie delitto di lesioni personali), commesso prima della data di entrata in vigore del D.L.vo n....»
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Corte costituzionale, sentenza n. 95 del 28 aprile 1976
«È costituzionalmente illegittimo — per contrasto con l'art. 3 Cost. — l'art. 164 ultimo comma c.p., così come modificato dall'art. 12 del D.L. 11 aprile 1974, n. 99, convertito in L. 7 giugno 1974, n. 220, nella parte in cui non consente la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47512 del 21 dicembre 2011
«La reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena è possibile se, nel periodo compreso tra la precedente condanna sospesa e quella per la quale esso viene invocato, sia stata pronunciata condanna (cosiddetta intermedia) a...»