-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 852 del 26 gennaio 1994
«In tema di avviso al difensore di fiducia per l'udienza di convalida ai sensi dell'art. 391 c.p.p., l'espressione «non è stato reperito», con riferimento al difensore medesimo e di cui agli artt. 391, comma secondo, e 97, comma quarto, stesso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10145 del 10 novembre 1997
«Sono atti irripetibili, ai sensi dell'art. 354 c.p.p, quelli mediante i quali la polizia giudiziaria prende diretta cognizione di fatti, situazioni e comportamenti umani, dotati di una qualsivoglia rilevanza penale e suscettibili, per la loro...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1651 del 27 maggio 1997
«Ai fini della decorrenza dei termini per la convalida del sequestro, occorre fare riferimento non al momento in cui viene redatto il relativo verbale, ma a quello in cui la polizia giudiziaria compie materialmente l'atto che costituisce il sequestro.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5365 del 6 maggio 1992
«Gli accertamenti urgenti indicati dall'art. 354 c.p.p., per essere ritualmente acquisiti al fascicolo di ufficio a norma dell'art. 431 stesso codice, non debbono essere preceduti, a pena di nullità, dall'avviso al difensore. Tanto si desume dalla...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2399 del 21 luglio 1999
«In tema di utilizzabilità delle relazioni di servizio degli agenti c.d. infiltrati, a norma dell'articolo 357, primo comma, c.p.p. la polizia giudiziaria deve annotare «secondo le modalità ritenute idonee ai fini delle indagini, anche se...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1397 del 5 febbraio 1998
«In tema di impugnazioni, non viola l'obbligo di conformarsi al cd. giudicato interno il giudice di merito che, dopo l'annullamento per vizio di motivazione, pervenga nuovamente all'affermazione di responsabilità dell'imputato sulla scorta di un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 609 del 24 maggio 1995
«Nella fase delle indagini preliminari l'accusa può essere modificata senza limitazione e, quando ciò avvenga, non occorre dare una nuova informazione di garanzia ai sensi dell'art. 369 c.p.p., poiché l'indagato, già a conoscenza del fatto di...»
-
Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 2780 del 15 marzo 1996
«Ai fini della legge penale anche la Comunità economica europea (CEE), il cui strumento finanziario di attuazione della politica agricola è il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga), deve essere considerata come un ente pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8817 del 2 marzo 2001
«Rientra fra gli atti interruttivi della prescrizione previsti dall'art. 160, comma secondo, c.p., l'interrogatorio reso alla polizia giudiziaria, all'uopo delegata dal pubblico ministero, trattandosi di atto del tutto equiparabile...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1350 del 13 luglio 1998
«Ai fini della sussistenza dello stato di flagranza previsto dall'art. 382 c.p.p., l'apprezzamento sul tempo decorso tra commissione del fatto ed arresto è affidato in via esclusiva al giudice di merito, come è dimostrato dal fatto che il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4942 del 18 novembre 1998
«La possibilità di disporre nuovamente la custodia cautelare in carcere dopo la perdita di efficacia per omesso interrogatorio dell'indagato è subordinata alla sua effettiva liberazione e al suo previo interrogatorio. Ne consegue che è illegittimo...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44417 del 20 novembre 2003
«Ai fini della tempestività della richiesta di convalida di arresto o di fermo, la quale può essere validamente effettuata anche mediante telefax diretto alla cancelleria del giudice competente, deve farsi riferimento al momento in cui detta...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 285 del 9 aprile 1998
«Il giudice dell'esecuzione al quale sia chiesto di estendere all'imputato nei cui confronti si è formato il giudicato gli effetti favorevoli di altra successiva sentenza pronunciata nei confronti di un coimputato, non può limitarsi a compiere una...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8849 del 9 maggio 2001
«L'ordinanza di convalida del fermo ha valore circoscritto al controllo di legittimità dell'operato della polizia giudiziaria, con esclusivo riferimento alle condizioni che disciplinano il fermo, e non costituisce titolo di detenzione essendo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5996 del 5 dicembre 1996
«In sede di convalida dell'arresto, al Gip è preclusa ogni delibazione in ordine alla connessione con altri procedimenti pendenti presso altri uffici giudiziari ed egli perciò deve procedere alla convalida con riferimento al reato di propria...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2568 del 31 agosto 1995
«In sede di convalida dell'arresto il Gip è chiamato esclusivamente a verificare la sussistenza delle condizioni previste dagli artt. 380 e 382 c.p.p. che lo legittimano e non può negare la convalida motivando con riferimento alla sussistenza e...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2221 del 27 maggio 1994
«Ai fini della convalida del fermo il Gip deve limitarsi a verificare la sussistenza delle condizioni legittimanti la misura nel momento in cui la stessa venne adottata dal P.M., restando indifferenti gli eventi successivi e dovendo in ogni caso...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1319 del 25 agosto 1993
«In sede di convalida dell'arresto il potere del giudice è limitato alla verifica del rispetto delle condizioni previste dagli artt. 380 e seguenti c.p.p., con riguardo agli elementi specifici di fatto e concreti risultanti dagli atti, con...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 778 del 21 aprile 1995
«In caso di arresto o di fermo, l'ordinanza che dispone la custodia cautelare, essendo pronunciata all'esito dell'udienza di convalida e trascritta nel verbale di udienza, non costituisce un documento autonomo rispetto a questo, sicché per la parte...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2919 del 7 settembre 1994
«Quando la misura cautelare venga disposta contestualmente alla convalida dell'arresto e dopo la contestazione del fatto e l'interrogatorio dell'indagato il Gip non è obbligato a motivare in modo particolareggiato il provvedimento cautelare ben...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 753 del 1 aprile 1994
«La convalida dell'arresto o del fermo e l'ordinanza con cui, in sede di convalida, il Gip disponga una misura cautelare costituiscono due provvedimenti indipendenti e autonomi, soggetti, ciascuno, a distinti mezzi di impugnazione con diversi...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6321 del 24 giugno 1996
«Ai fini dell'applicazione dell'interdizione dai pubblici uffici i limiti di pena fissati dagli artt. 29 e 32 c.p., nel caso di giudizio abbreviato, vanno individuati non con riguardo alla pena irrogata in concreto, ma a quella stabilita dal...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1811 del 25 giugno 1993
«Con la sentenza emessa a norma dell'art. 444 c.p.p., la misura di sicurezza patrimoniale della confisca può essere ordinata non in ogni ipotesi in cui la confisca sia prevista come obbligatoria da una qualche norma, ma solo nei casi previsti...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42588 del 12 ottobre 2005
«L'articolo 391 septies c.p.p. regola esclusivamente l'accesso del difensore ai luoghi privati o non aperti al pubblico, ed è escluso che esso consenta l'acquisizione documentale. Quest'ultima, infatti, è espressamente disciplinata — ma solo con...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 748 del 19 febbraio 1998
«In sede di esecuzione non sono deducibili questioni concernenti la fase della cognizione che in essa avrebbero dovuto essere denunziate con i mezzi di gravame disposti dalla legge. (Fattispecie relativa a eccepita nullità del decreto di citazione...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32281 del 29 settembre 2006
«In un procedimento di abuso sessuale a danno di minore in età prescolare (nel caso di specie trattasi di minore di tre anni, affetto da «mutacismo elettivo»), con particolare riferimento alla genuinità della testimonianza del medesimo, non può...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4593 del 16 maggio 1997
«In tema di incidente probatorio, quantunque l'art. 401 comma quinto c.p.p. richiami le forme di assunzione delle prove stabilite per il dibattimento, non può ritenersi applicabile l'art. 511 c.p.p. terzo comma all'udienza del procedimento...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1152 del 23 maggio 1992
«Nel caso in cui, dopo nuove indagini ed emergenze, si sia proceduto legittimamente a nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato, è dalla data relativa a quest'ultima che decorre il termine semestrale per il compimento delle indagini...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4416 del 10 marzo 1995
«L'ordinanza del Gip che decide sulla richiesta del P.M. di proroga del termine delle indagini preliminari è inoppugnabile non essendo avverso la medesima esperibile neppure il ricorso per cassazione; il richiamo operato dall'art. 406 comma quinto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2491 del 21 gennaio 1994
«Ai fini della concessione della proroga dei termini di custodia cautelare, non è sufficiente l'implicito e generico riferimento alla richiesta avanzata dal pubblico ministero per ottenere dal giudice per le indagini preliminari altri sei mesi di...»