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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1612 del 15 febbraio 1988
«Nel caso di cassazione con rinvio della pronuncia impugnata con contestuale enunciazione quale principio di diritto della interpretazione della norma di legge applicabile, in sede di impugnazione della sentenza del giudice di rinvio la questione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2145 del 1 marzo 1988
«L'opposizione di terzo presuppone la sussistenza in capo all'opponente di un diritto autonomo, la cui tutela sia però incompatibile con la situazione giuridica risultante dalla sentenza che abbia efficacia di giudicato tra le parti, sì che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2472 del 16 marzo 1988
«Il risarcimento del danno mediante reintegrazione in forma specifica può esplicarsi nella eliminazione di quanto illecitamente fatto e che risulti identificato con la fonte esclusiva o concorrente di un danno attuale, continuo e destinato a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6686 del 9 dicembre 1988
«L'esercizio, da parte della Corte di cassazione, del potere di correggere la motivazione previsto dal secondo comma dell'art. 384 c.p.c. è ammissibile in mancanza del ricorso incidentale della parte vittoriosa, anche nel caso in cui la emendatio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6742 del 12 dicembre 1988
«Il ricorso incidentale per cassazione è esperibile dalla parte cui è notificato il ricorso principale (artt. 370 e 371 c.p.c.), non anche, pertanto, dal ricorrente principale, in risposta al ricorso incidentale di detta parte, operando, in difetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2021 del 28 aprile 1989
«Detta norma, pertanto, opera non solo nei procedimenti a cognizione piena ma anche in quelli sommari e cautelari, come nel caso del procedimento promosso ai sensi dell'art. 700 cod. proc. civ. per l'adozione di provvedimenti d'urgenza, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2660 del 1 giugno 1989
«La pronuncia di cassazione per errore in iudicando, con enunciazione del principio di diritto cui il giudice di rinvio deve uniformarsi, non vincola il giudice medesimo in ordine alle circostanze che siano meramente ipotizzate, in via narrativa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4800 del 13 novembre 1989
«In tema di locazione di immobili urbani adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, l'aggiornamento del canone, ai sensi dell’art. 32, della L. 27 luglio 1978, n. 392, può essere preteso dal locatore solo se espressamente convenuto con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 911 del 15 febbraio 1989
«Il principio che la mancata adozione del rito del lavoro non è causa di nullità del procedimento e della relativa sentenza ove non abbia comportato violazione delle norme sulla competenza o un concreto e specifico pregiudizio ad una delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 120 del 15 gennaio 1990
«L'efficacia vincolante della sentenza di cassazione con rinvio, presupponendo il permanere della disciplina normativa in base alla quale è stato enunciato il principio di diritto da applicarsi dal giudice di rinvio, viene meno in tale sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2344 del 21 marzo 1990
«La cosiddetta efficacia riflessa del giudicato, come affermazione obiettiva di verità valevole anche nei confronti di terzi rimasti estranei al processo, resta esclusa ogni volta che il terzo sia titolare (non già di un diritto dipendente da una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 46 del 11 gennaio 1990
«La cessazione della materia del contendere incide sul diritto sostanziale, elimina la contestazione, così come precisata in sede pregiudiziale, e, rendendo superflua ogni ulteriore decisione del giudice, impone a quest'ultimo di darne atto anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 978 del 10 febbraio 1990
«Ne consegue che non sono invece proponibili per la prima volta in sede di rinvio eccezioni attinenti ai fatti costitutivi del diritto dedotto in giudizio, che avrebbero potuto in precedenza essere proposte e che non siano derivate, né rese...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4750 del 29 aprile 1991
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. e la domanda dello stesso appaltatore di essere tenuto indenne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5846 del 23 maggio 1991
«A differenza della mediazione tipica, nella quale a norma dell'art. 1756 c.c., per l'affare non concluso, al mediatore spetta soltanto il diritto al rimborso delle spese, essendo il committente dominus della conclusione (o meno) del contratto ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7754 del 12 luglio 1991
«Nell'ipotesi in cui l'esecuzione della prestazione da parte del lavoratore subordinato sia divenuta parzialmente impossibile per fatto del terzo il datore di lavoro ha diritto, in base al principio generale dettato dall'art. 1464 c.c. per i...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11195 del 14 ottobre 1992
«Il principio, secondo il quale il processo di cassazione, caratterizzato dall'impulso d'ufficio, non è soggetto ad interruzione in presenza degli eventi di cui agli artt. 299 e ss. c.p.c., tenendo conto che tali norme si riferiscono esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13634 del 23 dicembre 1992
«L'onere della notificazione dell'atto di gravame personalmente agli eredi della parte contumace in primo grado e successivamente deceduta (art. 330 ultimo comma c.p.c.) resta insensibile alla eventuale difficoltà dell'appellante di identificare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5181 del 29 aprile 1992
«Il principio della intrasmissibilità del diritto di prelazione fra coeredi, previsto dall'art. 732 c.c., non impedisce che, una volta esercitato il riscatto, con instaurazione del relativo giudizio, la domanda conservi i propri effetti, nonostante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 187 del 11 gennaio 1993
«Nell'assicurazione per conto di chi spetta, che è diretta a garantire un bene determinato da qualsiasi danno che possa incidere sul suo valore economico, la persona dell'assicurato, avente diritto all'indennità in caso di danno, va individuata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3295 del 19 marzo 1993
«La proposizione dell'impugnazione principale determina, nei riguardi di tutti coloro cui il relativo atto venga notificato, ivi compreso il litisconsorte che condivida la medesima posizione processuale e sostanziale dell'impugnante in via...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4588 del 19 aprile 1993
«Quando la sentenza che, accogliendo la corrispondente domanda del creditore, abbia condannato il debitore di una somma di danaro al risarcimento del «maggior danno» (art. 1224 comma secondo c.c.) per la svalutazione monetaria maturata e maturanda...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6938 del 23 giugno 1993
«La risarcibilità dei danni morali per la morte di un congiunto causata da atto illecito penale presuppone, oltre al rapporto di parentela, anche la perdita, in concreto, di un effettivo e valido sostegno morale, non riscontrabile in mancanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7097 del 20 giugno 1993
«Il principio di diritto enunciato dalla sentenza di cassazione vincola il giudice di rinvio, il quale è tenuto ad uniformarvisi indipendentemente dall'intervenuto mutamento di giurisprudenza della stessa Corte di cassazione, non essendo tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9401 del 7 settembre 1993
«Tra le questioni rilevabili d'ufficio non può esser compresa quella relativa alla inosservanza da parte del giudice di rinvio del regime delle preclusioni nascenti dalla pronuncia di cassazione, atteso che queste, a differenza di quella derivante...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1431 del 14 febbraio 1994
«La sentenza della Corte di cassazione che, in sede di esame del ricorso avverso la decisione del giudice di rinvio – asseritamente viziata da ribellione del giudice di rinvio al principio di diritto sancito con precedente pronuncia annullamento –...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2796 del 23 luglio 1994
«Per soddisfare il requisito («esposizione sommaria dei fatti di causa») prescritto, a pena d'inammissibilità (rilevabile d'ufficio), dall'art. 366, primo comma, n. 3, c.p.c., mentre non è necessario che l'esposizione dei fatti costituisca una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3110 del 30 marzo 1994
«Viola il disposto dell'art. 384 c.p.c., sulla vincolatività del principio di diritto enunciato dalla Corte di cassazione, il giudice di rinvio che si attenga, per la nuova decisione, non già a tale principio, ma allo jus superveniens costituito da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6156 del 27 giugno 1994
«Nel caso di domanda inerente a rapporto obbligatorio, il problema della sussistenza o meno, in capo alla parte attrice, del credito allegato in giudizio, ove insorga esclusivamente per effetto di eccezione della parte convenuta, ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10216 del 27 settembre 1995
«L'art. 9 della L. 14 febbraio 1990, n. 29 – che ha previsto la competenza della sezione specializzata agraria presso il tribunale per tutte le controversie in materia di contratti agrari (ad eccezione di quelle relative al diritto di enfiteusi ed...»