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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 286 del 31 marzo 1995
«Deve escludersi che la «novità» della prova richiesta dall'art. 630 per il procedimento di revisione possa essere intesa nel senso di ricomprendere anche elementi probatori già acquisiti agli atti, ma non valutati dal giudice prima del giudicato....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 37978 del 16 settembre 2013
«La competenza per territorio a decidere sull' istanza di esecuzione domiciliare della pena presentata, ai sensi dell'art. 1 della legge n. 199 del 26 novembre 2010, dal condannato non detenuto, appartiene al magistrato di sorveglianza che ha...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 3106 del 13 settembre 1994
«A norma dell'art. 673 c.p.p. — revoca della sentenza per abolizione del reato — il giudice dell'esecuzione deve procedere ad un'interpretazione del giudicato, di cui si chiede la revoca, al fine di verificare se la fattispecie, definita in sede di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1819 del 7 giugno 1994
«Il giudice dell'esecuzione, per accertare se il fatto concreto per cui sia intervenuta sentenza di condanna abbia perduto rilevanza penale per abolizione del reato (art. 673 c.p.p.), deve innanzi tutto interpretare il giudicato e renderne...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1397 del 4 luglio 1996
«Quando nell'imputazione recepita nel dispositivo non siano indicati con chiarezza gli elementi di illiceità penale sopravvissuti all'abolitio criminis può e deve essere analizzata la sentenza revocanda nel suo complesso anche motivazionale allo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1542 del 20 agosto 1994
«L'effetto abrogativo del D.P.R. 5 giugno 1993, n. 171 — che ha concluso la procedura referendaria diretta all'abrogazione di talune norme del testo unico in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope approvato con il D.P.R. 9 ottobre 1990, n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3193 del 14 aprile 1997
«Una sentenza non può essere impugnata al solo fine di ottenere la correzione o l'integrazione della motivazione, fondata su ragioni non coincidenti con quelle fatte valere dal vincitore, a meno che il contenuto della motivazione, contenga...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2053 del 29 gennaio 2010
«È ammissibile l'impugnazione con la quale l'appellante si limiti a dedurre soltanto vizi di rito avverso una pronuncia che abbia deciso anche nel merito in senso a lui sfavorevole, solo ove i vizi denunciati comporterebbero, se fondati, una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19026 del 11 settembre 2007
«In una controversia in cui la sentenza di primo grado sia impugnata per carenza assoluta di motivazione, senza che vengano sottoposte al secondo giudice anche conclusioni di merito, l'appello è inammissibile in quanto la deduzione di un vizio in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1651 del 27 gennaio 2014
«La specificità dei motivi di appello deve essere commisurata alla specificità della motivazione e non è ravvisabile laddove l'appellante, nel censurare le statuizioni contenute nella sentenza di primo grado, ometta di indicare, per ciascuna delle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23299 del 9 novembre 2011
«Affinché un capo di sentenza possa ritenersi validamene impugnato non è sufficiente che nell'atto d'appello sia manifestata una volontà in tal senso, ma è necessario che sia contenuta una parte argomentativa che, contrapponendosi alla motivazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7190 del 25 marzo 2010
«Il principio di necessaria specificità dei motivi d'appello - secondo cui la manifestazione volitiva dell'appellante, indirizzata ad ottenere la riforma della sentenza impugnata, deve essere sorretta da una parte argomentativa, idonea a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17960 del 24 agosto 2007
«L'indicazione dei motivi di appello richiesta dall'art. 342 c.p.c. non deve necessariamente consistere in una rigorosa e formalistica enunciazione delle ragioni invocate a sostegno dell'appello, richiedendosi invece soltanto una esposizione chiara...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2217 del 1 febbraio 2007
«Il principio della specificità dei motivi di impugnazione - richiesta dagli artt. 342 e 434 c.p.c. per la individuazione dell'oggetto della domanda d'appello e per stabilire l'ambito entro il quale deve essere effettuato il riesame della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20261 del 19 settembre 2006
«Il requisito della specificità dei motivi di appello, prescritto dall'art. 342 c.p.c., non può essere definito in via generale ed assoluta, ma dev'essere correlato alla motivazione della sentenza impugnata, nel senso che la manifestazione volitiva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12984 del 31 maggio 2006
«La specificità dei motivi di appello esige che alle argomentazioni svolte nella sentenza impugnata vengano contrapposte quelle dell'appellante, volte ad incrinare il fondamento logico giuridico delle prime, ragion per cui alla parte volitiva deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 464 del 19 gennaio 1999
«Ai fini della validità dell'appello non è sufficiente che l'atto di gravame consenta di individuare le statuizioni concretamente impugnate e i limiti dell'impugnazione, ma è altresì necessario, anche quando la sentenza di primo grado sia stata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6335 del 26 giugno 1998
«Nel giudizio d'appello — che non è un iudicium novum — la cognizione del giudice resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso specifici motivi, e tale specificità esige che alle argomentazioni svolte nella sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9244 del 18 aprile 2007
«Nel giudizio di appello - che non è un novum iudicium - la cognizione del giudice resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso specifici motivi e tale specificità esige che alle argomentazioni svolte nella sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 696 del 22 gennaio 2002
«Il giudice di appello, nel confermare la sentenza di primo grado, può, senza violare il principio del contraddittorio, anche d'ufficio sostituirne la motivazione che ritenga scorretta, purché la diversa motivazione sia radicata nelle risultanze...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1604 del 25 gennaio 2008
«In tema di impugnazioni, la sentenza d'appello, anche se confermativa, si sostituisce totalmente alla sentenza di primo grado, onde il giudice d'appello ben può in dispositivo confermare la decisione impugnata ed in motivazione enunciare, a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13441 del 8 giugno 2007
«Il principio secondo cui la portata precettiva di una sentenza va individuata con riferimento non solo al dispositivo, ma anche alla motivazione, trova applicazione tutte le volte in cui il giudice abbia pronunciato una sentenza di merito (di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3267 del 12 febbraio 2008
«Allorquando il giudice di appello sia stato investito della valutazione che il giudice di primo grado ha compiuto delle emergenze di un mezzo di prova e non sia stato in alcun modo sollecitato a disporne la rinnovazione, l'omesso esercizio da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4392 del 7 aprile 2000
«L'attività processuale delle parti si articola in allegazione del fatto, affermazione dei suoi effetti giuridici e prova del medesimo e, poiché il giudice non ha un potere di ricerca dei fatti, il rilievo d'ufficio delle questioni presuppone che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3669 del 10 novembre 1992
«È legittimo il sequestro preventivo di una stalla dalla quale promanino continuativamente esalazioni maleodoranti. (In motivazione, la S.C. ha osservato che il fatto integra il reato di cui all'art. 674 c.p. e che la libera disponibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8877 del 1 giugno 2012
«In tema di prove nuove in appello, la valutazione di indispensabilità dei nuovi documenti, ai sensi dell'art. 345, terzo comma, c.p.c., può risultare dalla motivazione della sentenza di appello, presupponendo unicamente che i nuovi documenti siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17439 del 31 luglio 2006
«La richiesta di ammissione di nuove prove in appello, ex art. 345 c.p.c., è sottoposta al vaglio del giudice di merito, che le ammetterà solo ove indispensabili ai fini del decidere; il potere di apprezzamento di tale necessario presupposto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4219 del 17 luglio 1985
«La parte, che abbia fatto istanza al primo presidente della Corte di cassazione di assegnazione del ricorso alle Sezioni Unite, non può dolersi dell'assegnazione del ricorso medesimo ad una sezione semplice, senza uno specifico esame e rigetto di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6703 del 21 marzo 2007
«Dato che tutta l'attività del giudice di legittimità è caratterizzata dalla funzione nomofilattica e che, ove siano dedotte questioni attinenti pretese fondate su fonti pattizie, il controllo della Corte di cassazione investe non soltanto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 354 del 4 maggio 1988
«La mancanza dei motivi — che ai sensi dell'art. 375 c.p.c. comporta il rigetto del ricorso per cassazione in camera di consiglio — va individuata non nella omessa indicazione dei motivi (che determina l'inammissibilità a termini dell'art. 366 n. 4...»