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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17939 del 4 agosto 2009
«Tale principio - per il quale, ove il vizio di nullità impedisca un determinato effetto, l'atto può produrre gli altri effetti ai quali è idoneo - opera, infatti, allorché l'atto non solo abbia i requisiti di forma e di sostanza dell'atto in cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«Discende da ciò che la relazione in cui va esposta la situazione patrimoniale della società con i crismi di chiarezza, correttezza e veridicità imposti per il bilancio di esercizio dagli artt. 2423 ss. c.c. deve essere il più possibile aggiornata;...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11130 del 15 maggio 2006
«Ai sensi dell'art. 2555 c.c. l'azienda, quale complesso di beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa, è compiutamente identificata mediante la specificazione del tipo di attività svolta e dei locali nei quali essa è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8076 del 31 marzo 2007
«La figura dell'affitto d'azienda ricorre anche quando il complesso organizzato dei beni sia stato dedotto nel contratto nella sua fase statica, ovvero al momento della conclusione dello stesso non fosse in grado di funzionare per la necessità di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2060 del 24 marzo 1983
«In ipotesi di registrazione di un marchio originario e di successiva registrazione di marchio protettivo, non sono applicabili i principi del preuso quando quest'ultimo sia stato usato di fatto da un terzo prima della sua registrazione, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13071 del 8 settembre 2003
«Il principio secondo il quale la concorrenza sleale deve ritenersi fattispecie tipicamente riconducibile ai soggetti del mercato in concorrenza, non configurabile, quindi, qualora non sussista il cosiddetto «rapporto di concorrenzialità», non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15383 del 28 giugno 2010
«Non incorre nel vizio di extrapetizione il giudice d'appello il quale dia alla domanda od all'eccezione una qualificazione giuridica diversa da quella adottata dal giudice di primo grado, e mai prospettata dalla parti, essendo compito del giudice...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 144 del 8 gennaio 2002
«Mentre in materia di atti e contratti per i quali sia richiesta ad substantiam la forma scritta, eccettuata l'ipotesi della perdita incolpevole del documento (art. 2724 c.c.), è inammissibile la prova testimoniale della esistenza del negozio e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4082 del 15 giugno 1988
«L'indicazione del grado di uno dei privilegi generali sui beni mobili, di cui agli artt. 2751 ss. c.c., non fa parte del petitum della domanda diretta al riconoscimento del relativo credito, essendo l'ordine dei privilegi sottratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1975
«Pertanto, è alla data della sentenza di omologazione (esecutiva in virtù degli artt. 181 e 130 della legge fallimentare) che occorre fare riferimento per accertare se e su quali dei beni originariamente gravati dal privilegio questo possa essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23808 del 18 settembre 2008
«In tema di credito per pene pecuniarie in materia di I.V.A., la natura afflittiva e personale della sanzione, che in generale esclude la natura privilegiata del credito, cede a fronte dell'art. 62, comma 3, del d.P.R. n. 633 del 1972, il quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4766 del 28 febbraio 2007
«In tema di azione revocatoria fallimentare, la prova della disponibilità da parte del fallito di un consistente patrimonio azionario ed immobiliare non è sufficiente ad escludere la sussistenza dello stato d'insolvenza, né la conoscenza dello...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18188 del 9 settembre 2004
«L'annotazione nei registri immobiliari dei negozi dispositivi del grado di ipoteca (al pari degli altri atti dispositivi presi in considerazione, con elencazione non tassativa, dal primo comma dell'art. 2843 c.c.) ha carattere necessario e,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5162 del 10 marzo 2006
«In tema di esecuzione in forma specifica del contratto preliminare, l'art. 2932 c.c. consente l'emanazione di una sentenza che abbia gli effetti del contratto non concluso soltanto «qualora sia possibile» situazione che non si verifica se, prima...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17952 del 24 agosto 2007
«Nell'azione prevista dall'art. 2932 c.c. promossa dal promissario acquirente, per l'adempimento in forma specifica o per i danni da inadempimento contrattuale, nei confronti del promittente venditore che, coniugato in regime di comunione dei beni,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 23825 del 11 novembre 2009
«Ne consegue che la carenza del relativo documento è rilevabile, anche d'ufficio, in ogni stato e grado del giudizio, con l'ulteriore conseguenza che sia l'allegazione, che la documentazione della sua esistenza, si sottraggono alle preclusioni che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8711 del 16 agosto 1993
«Nel rito del lavoro, la tempestività dell'appello, anche in relazione al termine annuale di cui all'art. 327 c.p.c., va riscontrata con riferimento alla data del deposito del ricorso introduttivo presso la cancelleria del giudice di secondo grado...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 27183 del 28 dicembre 2007
«Pertanto, la successione di un soggetto ad un altro in un rapporto, comportando il termine di una condotta e l'inizio di un'altra, determina la cessazione della permanenza e l'inizio del decorso del termine di prescrizione del diritto al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14440 del 7 giugno 2013
«In tema di trascrizione, l'inesattezza nella nota di cui all'art. 2659 cod. civ. dell'indicazione della data di nascita del dante causa di un trasferimento immobiliare, con conseguente annotazione del titolo nel conto di diverso soggetto,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4419 del 8 febbraio 2005
«Integra una particolare ipotesi di competenza funzionale quella del giudice investito dell'applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 e segg. c.p.p., dopo l'emissione del decreto che dispone il giudizio immediato, e la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5400 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica dell'art. 5 c.p.p., apportata con il D.L. 22 febbraio 1999, n. 29, convertito in legge 21 aprile 1999, n. 109, i delitti di rapina aggravata appartengono alla competenza del tribunale, e quindi della corte d'appello in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 292 del 13 gennaio 2005
«La speciale competenza stabilita dall'art. 11 c.p.p. per i procedimenti in cui un magistrato assume la qualità di indagato, di imputato ovvero di persona offesa o danneggiata dal reato ha natura funzionale, e non semplicemente territoriale, con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45248 del 24 novembre 2003
«...riguardanti i magistrati ha natura di competenza funzionale e non di competenza per territorio. Essa pertanto può essere eccepita o rilevata, anche di ufficio, in qualsiasi stato e grado del procedimento ai sensi dell'art. 21, comma 1, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3766 del 9 luglio 1999
«E ciò ancorché il giudizio di primo grado sia stato regolarmente celebrato davanti al giudice naturale, individuato secondo le regole generali, non sussistendo a quel momento per il magistrato interessato le condizioni di cui al medesimo art. 11...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2729 del 22 dicembre 1994
«Invero, mentre il primo comma dell'art. 21 c.p.p. prescrive la rilevabilità, anche di ufficio, della incompetenza per materia in ogni stato e grado del processo, il terzo comma dello stesso articolo, assimilando il regime della incompetenza per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2794 del 4 marzo 1998
«Nel vigente sistema processuale la pendenza di più procedimenti nel medesimo grado costituisce presupposto indispensabile per l'operatività del criterio di competenza fondato sulla connessione. (Fattispecie relativa ad asserita competenza per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 983 del 17 gennaio 2011
«I giudizi pendenti nel medesimo stato e grado possono essere riuniti nel corso di tutto il grado nel quale essi si trovano, anche successivamente al compimento delle formalità di apertura del dibattimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3312 del 12 settembre 1992
«Invero, il vincolo tra reati individuato dalla legge costituisce criterio originario ed autonomo di attribuzione di competenza, indipendentemente dalla contemporanea pendenza dei relativi procedimenti, come risulta anche nella relazione al codice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 366 del 22 marzo 1995
«L'art. 21 c.p.p. prevede che l'incompetenza per materia può essere rilevata anche d'ufficio, in ogni stato e grado del processo. Peraltro, alla regola dell'indiscriminata rilevabilità il legislatore ha posto due eccezioni: l'ipotesi in cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4679 del 21 novembre 1994
«Poiché l'incompetenza per materia è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del processo, essa è deducibile anche nella fase precedente al giudizio. (Fattispecie relativa a mancata dichiarazione di incompetenza per materia in sede di giudizio...»