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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22883 del 30 ottobre 2007
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli e dei natanti, l'assicuratore, a seguito della richiesta del danneggiato formulata ex art. 22 della legge n. 990 del 1969, è direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3762 del 19 febbraio 2007
«In tema di prescrizione del risarcimento del danno prodotto dalla circolazione dei veicoli, dal disposto del terzo comma dell'art. 2947 c.c. emerge, per l'ipotesi in cui il fatto costituisce anche reato, che quando il reato si estingue per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2888 del 26 febbraio 2003
«In tema di diritto al risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli, la disposizione del terzo comma dell'art. 2947 c.c., che prevede, ove il fatto che ha causato il danno sia considerato dalla legge come reato, l'applicabilità...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5121 del 10 aprile 2002
«In tema di danni derivanti dalla circolazione dei veicoli, ove il fatto illecito integri gli estremi di un reato perseguibile a querela e quest'ultima non sia stata proposta, trova applicazione, ancorché per il reato sia stabilita una prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1134 del 1 febbraio 1995
«Qualora in uno scontro fra due veicoli rimanga ferita una persona trasportata a bordo di uno di essi e deceda il conducente dello stesso veicolo, il diritto al risarcimento del danno vantato dal trasportato nei confronti degli eredi del defunto e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13272 del 7 giugno 2006
«Ai sensi dell'art. 2947, commi primo, secondo e terzo, c.c., il diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito si prescrive in cinque anni, ovvero in due se il danno è prodotto dalla circolazione dei veicoli di ogni specie, ovvero,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17134 del 13 novembre 2003
«In tema di prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante da fatto illecito avente rilevanza penale, il più lungo termine di prescrizione del reato, che, ai sensi del terzo comma dell'art. 2947 c.c., si applica anche al diritto al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9910 del 7 ottobre 1998
«Nell'ipotesi di fatto illecito previsto come reato perseguibile a querela, qualora l'improcedibilità dell'azione penale non abbia formato oggetto di declaratoria del giudice, la prescrizione decorre dalla data del fatto.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9782 del 2 ottobre 1998
«In caso di fatto illecito che costituisca anche reato, per il quale sia stato pronunciato decreto di archiviazione (nel regime dell'abrogato codice di rito) per mancanza di querela, la prescrizione del diritto al risarcimento del danno comincia a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4740 del 22 maggio 1996
«Ai fini della prescrizione del diritto al risarcimento del danno derivante dal reato il principio per cui si deve avere riguardo alla pena edittale prevista per il reato contestato senza tener conto della diminuzione di pena conseguente alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 872 del 17 gennaio 2008
«L'art. 2947 c.c. va interpretato nel senso che, qualora il fatto illecito generatore del danno sia considerato dalla legge come reato, se quest'ultimo si estingue per prescrizione, si estingue pure l'azione civile di risarcimento, data...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14528 del 11 ottobre 2002
«In materia di prescrizione, l'art. 2947, terzo comma, c.c., nella parte in cui stabilisce che se il reato è estinto per causa diversa dalla prescrizione o è intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio penale il diritto al risarcimento del danno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 530 del 18 gennaio 2002
«Dal disposto del terzo comma dell'art. 2947 c.c. emerge, per l'ipotesi in cui il fatto causativo del credito costituisce anche reato, il regime giuridico secondo cui si applica il termine prescrizionale più lungo: quello della prescrizione penale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8399 del 20 giugno 2001
«Ai fini dell'applicazione dell'art. 2947, terzo comma, c.c., il principio ex art. 183, primo comma, c.p. secondo cui, ove il fatto illecito generatore del danno sia considerato dalla legge come reato, la prescrizione biennale o quinquennale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5693 del 18 aprile 2001
«L'art. 2947 terzo comma, seconda parte, c.c., il quale, in ipotesi di fatto dannoso considerato dalla legge come reato, stabilisce che, se il reato è estinto per causa diversa dalla prescrizione, od è intervenuta sentenza irrevocabile nel giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4044 del 2 aprile 1992
«Ai sensi dell'art. 2947 c.c., nel caso di fatto illecito considerato dalla legge come reato, ove di questo, con sentenza penale irrevocabile resa nel giudizio penale, sia stata dichiarata l'estinzione per prescrizione, il diritto al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10950 del 18 agosto 2000
«In tema di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, l'azione di regresso dell'Inail nei confronti della persona civilmente obbligata, a seguito dei numerosi interventi della Corte costituzionale in materia (v. sent. cost. n. 102...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 11 gennaio 1995
«Esula dalla giurisdizione del giudice ordinario, per rientrare in quella del giudice militare, il reato di cui all'art. 8, comma secondo, della L. 15 dicembre 1972, n. 772 e successive modificazioni (rifiuto, prima di assumerlo, del servizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2631 del 22 agosto 1994
«In tempo di pace la giurisdizione «normale» è quella ordinaria, mentre quella militare ha carattere eccezionale ed è subordinata a un duplice limite, uno di natura oggettiva, rappresentato dal fatto che ne formano oggetto esclusivamente i reati...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3972 del 28 gennaio 2003
«La competenza a giudicare il reato di cui all'art. 186, comma 4 c.s., a seguito dell'approvazione del D.L.vo 28 agosto 2000, in vigore dal 2 gennaio 2002, n. 274 va riconosciuta al giudice di pace; conseguentemente al suddetto reato va applicato...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3035 del 5 marzo 1999
«Ai sensi dell'art. 2 c.p.p. spetta al giudice penale decidere in via incidentale la natura pubblica o privata di un ente quando la questione assuma rilevanza ai fini della qualificazione giuridica del fatto oggetto dell'imputazione. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 54 del 3 aprile 1996
«L'autorità giudiziaria ordinaria non ha il potere di valutare la conformità alla legge di un arret di un'altra giurisdizione (nella specie, una sentenza del Tribunale amministrativo regionale coperta da giudicato): ciò in quanto il cittadino -...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35187 del 21 ottobre 2002
«Ai fini della sussistenza della circostanza aggravante comune consistente nell'avere agito con crudeltà verso le persone, non è necessario che l'azione del colpevole sia diretta contro la vittima, essendo sufficiente che essa sia indirizzata verso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9441 del 6 novembre 1996
«L'art. 479 c.p.p. (questioni civili o amministrative) rimette alla piena discrezionalità del giudice penale la decisione in ordine alla possibilità di disporre la sospensione del dibattimento fino a che la risoluzione della controversia civile,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8060 del 19 luglio 1995
«Perché possa disporsi la sospensione del procedimento penale in relazione a controversia civile sulla questione di stato, è necessario che l'illiceità penale dell'azione od omissione contestata all'imputato dipenda dal precedente stato di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 850 del 26 gennaio 1994
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, l'obbligo, penalmente sanzionato, di corrispondere i mezzi vitali permane finché lo status dell'avente diritto al sostentamento non muti a seguito di sentenza passata in giudicato....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 280 del 29 marzo 1994
«In materia di reati di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa, la L. 13 dicembre 1989 n. 401 è meno favorevole rispetto all'art. 718 c.p., essendo prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni (art. 4) a fronte della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5206 del 28 gennaio 1993
«Attesa la peculiarità della recidiva in contrabbando prevista dall'art. 296, D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43 (in base al quale essa è operante obbligatoriamente e comporta l'applicazione di una pena di specie diversa — reclusione — rispetto a quella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27019 del 24 maggio 2001
«L'art. 589, comma 3, c.p. (morte e lesioni colpose in danno di più persone) non prevede un'autonoma figura di reato complesso, ma integra un'ipotesi di concorso formale di reati, nella quale l'unificazione è sancita unicamente quoad poenam, con la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27254 del 14 luglio 2010
«Pur dopo l'entrata in vigore del D.L. 12 febbraio 2010 n. 10 (Disposizioni urgenti in ordine alla competenza per procedimenti penali a carico di autori di reati di grave allarme sociale), convertito nella L. 6 aprile 2010 n. 52, che ha attribuito...»