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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8831 del 27 agosto 1990
«...in capo al rappresentato a seguito di ratifica da parte del medesimo), e, pertanto, nel caso di preliminare di compravendita immobiliare, non è configurabile rispetto ad accordi carenti della dovuta forma scritta (artt. 1350 n. 1 e 1351 c.c.).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4020 del 9 luglio 1984
«...in cui si concreta la violazione contrattuale, ma anche in relazione alla sussistenza dell'elemento soggettivo, che qualifica la stessa violazione e consiste nell'effettiva volontà del debitore di sottrarsi ingiustamente alla prestazione dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24371 del 16 novembre 2006
«...di ratifica del suddetto contratto ultranovennale per facta concludentia del tipo dell'avvenuta percezione dei canoni, la cui condotta, peraltro, si sarebbe dovuta considerare costituente una mera operazione e non un negozio giuridico).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 422 del 18 gennaio 1984
«Con riguardo al preliminare di compravendita immobiliare, stipulato per persona da nominare, l'inefficacia della nomina e dell'adesione del terzo, perché non effettuate nella dovuta forma scritta, non resta esclusa per il fatto che l'altro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2663 del 12 luglio 1976
«...morale, e può consistere sia nell'attribuzione di un diritto, sia nella rinuncia all'esercizio di un'azione, poiché in tale figura negoziale non sussistono particolari limiti in ordine alla qualità e al contenuto della prestazione dovuta al terzo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4451 del 21 agosto 1985
«...del termine entro cui la prestazione le era dovuta, senza tener conto del comportamento dell'altra parte, e sempre che l'inutile decorso di esso comporti la perdita, almeno per uno dei contraenti, dell'utilità economica del contratto.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12942 del 4 dicembre 1992
«...al compratore la somma, ricevuta a titolo di prezzo, in conseguenza della risoluzione giudiziale del contratto per inadempimento, configura un debito di valuta, non può procedersi alla rivalutazione automatica della somma dovuta in restituzione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11810 del 12 dicembre 1990
«Il contratto, con il quale si assuma l'impegno di ricercare e procacciare clienti in favore di una compagnia di assicurazione, nonché di stipulare le relative polizze, dietro una provvigione dovuta all'atto della sottoscrizione di ciascuna polizza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1232 del 23 gennaio 2004
«In favore dell'imprenditore che somministri beni o presti servizi in regime di monopolio legale, trovano applicazione, in assenza di espressa deroga, non solo l'art. 1460 c.c., sull'eccezione di inadempimento, ma anche l'art. 1461 c.c., sulla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2249 del 29 ottobre 1970
«...in rapporto di corrispettività e non può quindi estendersi alla cooperazione che dal creditore sia dovuta per l'esecuzione della prestazione in suo favore, nei confronti della quale può parlarsi solo di convergenza di interessi fra le parti.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1032 del 28 gennaio 1995
«Il beneficio previsto dall'art. 1461 c.c. — a norma del quale ciascun contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta se le condizioni patrimoniali dell'altro sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3713 del 19 aprile 1996
«A norma dell'art. 1461 c.c. il contraente può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta quando sussista un pericolo attuale di inadempimento della controprestazione, ancorché questa non sia ancora né scaduta, né liquida. Siffatta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1935 del 19 giugno 1972
«La ratio dell'art. 1461 c.c., secondo cui il contraente in bonis può sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, se le condizioni economiche dell'altro contraente sono divenute tali da porre in evidente pericolo il conseguimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 337 del 9 febbraio 1972
«Il pericolo di non conseguire la controprestazione, che, ai sensi dell'art. 1461 c.c., autorizza ciascun contraente a sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta, deve essere un pericolo attuale e non soltanto ipotizzabile in futuro e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3035 del 29 ottobre 1971
«L'applicabilità dell'art. 1461 c.c. (secondo il quale ciascun contraente può, nell'appalto, sospendere l'esecuzione della prestazione da lui dovuta nell'ipotesi prevista dalla norma) non presuppone che il contratto sia in corso di esecuzione, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2548 del 24 aprile 1982
«...o alla individuazione, quando la merce è ancora di proprietà del venditore, configura un rischio che non può essere addossato all'acquirente, al fine di escluderne l'influenza ed incidenza sull'esigibilità della controprestazione da lui dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12235 del 25 maggio 2007
«...eventi che alterino il valore economico delle rispettive prestazioni, entro i limiti rientranti nell'alea normale del contratto, da tenersi pertanto da ciascun contraente presenti al momento della stipulazione, alla stregua della dovuta diligenza.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11947 del 8 agosto 2003
«La decisione circa la sopravvenienza e la sussistenza dell'eccessiva onerosità esige, peraltro, la risoluzione della questione — avente una propria autonomia ed individualità, per la diversità dei presupposti che formano oggetto di accertamento —...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1371 del 18 febbraio 1999
«...il momento della conclusione e quello dell'esecuzione si siano verificati avvenimenti straordinari o imprevedibili tali da rendere l'adempimento della prestazione, in tutto o in parte, ancora dovuta, eccessivamente oneroso per uno dei contraenti.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7876 del 4 agosto 1990
«Nella vendita con effetto reale in cui sia convenuto il differimento della consegna del bene o del pagamento del prezzo, il venditore non può esperire l'azione di risoluzione per eccessiva onerosità ove tra la data della stipulazione e quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2815 del 9 ottobre 1971
«...risolutorio per eccessiva onerosità può essere esperito soltanto dal compratore e non anche dal venditore il quale, avendo già consentito il trasferimento di proprietà, non può essere ritenuto soggetto passivo di una prestazione ancora dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4141 del 16 giugno 1983
«Alla clausola penale prevista, sia pure a carico di una sola delle parti, in un contratto a prestazioni corrispettive non è riferibile in alcun modo la disciplina della sopravvenuta eccessiva onerosità della presentazione dovuta in dipendenza di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14899 del 6 luglio 2011
«La provvigione dovuta al mediatore non rientra tra le spese del contratto di compravendita e nelle altre accessorie che l'art. 1475 c.c. pone, salvo diverso accordo, a carico del compratore, atteso che essa scaturisce non dal contratto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2260 del 16 giugno 1976
«Ove, poi il venditore paghi un'imposta non dovuta, avendo omesso sia di impugnare l'atto di accertamento notificatogli sia di dame notizia all'acquirente, cosa da porlo in condizione di far valere efficacemente tale illegittimità, siffatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7054 del 5 luglio 1990
«...all'imposta di registro dovuta per ogni trasferimento del bene) operando sul diverso piano dell'adempimento dell'obbligo del venditore di cosa altrui ed inserendosi in funzione strumentale in uno dei modi di adempimento del suddetto obbligo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3249 del 16 maggio 1981
«La garanzia per evizione non è dovuta allorché il compratore abbia dato causa, con il proprio comportamento, alla perdita del bene acquistato.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9147 del 28 agosto 1993
«In tema di vendita, la garanzia dovuta ai sensi dell'art. 1489 c.c. nel caso in cui la cosa venduta risulti gravata da oneri o da diritti di godimento di terzi non richiede che l'accertamento dell'onere promani necessariamente da una pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 220 del 23 gennaio 1976
«L'art. 1489 c.c. si limita a stabilire il contenuto della garanzia dovuta dal venditore per l'esistenza sulla cosa venduta di diritti reali che ne limitano il godimento, ma non stabilisce, altresì, a carico dello stesso venditore ed a favore del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2440 del 18 novembre 1970
«La garanzia prevista dall'art. 1489 c.c. (cosa gravata da oneri o da diritti di godimento dei terzi) tutela l'acquirente di buona fede per il caso che il diritto acquistato non sia esercitabile interamente per il concorso, a favore di terzi, di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3137 del 12 maggio 1981
«La garanzia dovuta dal venditore per la mancanza delle qualità promesse ovvero di quelle essenziali per l'uso, al pari della garanzia per i vizi e per la consegna di aliud pro alio , è suscettibile di divisione in rapporto alla diversa...»