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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3479 del 11 luglio 1978
«Gli effetti della concessione di servitù da parte di uno dei comproprietari di fondo indiviso sono compiutamente regolari dall'art. 1059 c.c., il quale non prevede la facoltà del proprietario del fondo dominante di chiedere la divisione del fondo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4956 del 30 ottobre 1978
«La disposizione con la quale si provveda a dichiarare l'inesistenza di qualsiasi servitù tra due fondi nel momento in cui essi cessano di appartenere al medesimo proprietario, onde escluderne la costituzione per destinazione del padre di famiglia,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7640 del 30 marzo 2009
«Il negozio di accertamento è caratterizzato dall'intento di imprimere certezza giuridica ad un precedente rapporto, cui si collega, al fine di precisarne contenuto ed effetti, rendendo definitive e immutabili situazioni di obiettiva incertezza; in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 16956 del 29 novembre 2002
«Ai fini della tutela del possesso di una servitù, per accertare e qualificare la relazione di fatto instauratasi fra il ricorrente ed il fondo che si assume servente non è sufficiente avere riguardo alla pratica dell'anno precedente al preteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8609 del 29 agosto 1998
«In tema di servitù prediali (nella specie, servitù di passaggio), la norma di cui all'art. 1066 c.c. (secondo la quale, nelle questioni di possesso delle servitù, si ha riguardo «alla pratica dell'anno antecedente»), consente al proprietario del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10581 del 10 dicembre 1994
«In materia di servitù il riferimento alla pratica dell'anno antecedente ai sensi dell'art. 1066 c.c. va inteso quale criterio per la determinazione della situazione possessoria tutelabile, ove non sia contestata l'esistenza di un potere di fatto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8924 del 20 agosto 1991
«Nella controversia inerente al possesso di servitù, l'estensione e le modalità di tale possesso vanno individuate, ai sensi dell'art. 1066 c.c., alla stregua della pratica dell'anno antecedente o dell'ultimo godimento, mentre non può trovare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2628 del 26 aprile 1984
«In tema di tutela possessoria di servitù la reintegrazione di questa è legittimamente disposta in riferimento alle modalità di esercizio nell'anno precedente, ancorché sia stata richiesta nei limiti del pregresso esercizio, atteso che nelle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4368 del 30 luglio 1982
«Quando la veduta, anziché sul piano terraneo, s'apra sul tetto del vicino, il titolare della relativa servitù non ha un diritto potiore, nel senso che quel tetto debba essere inaccessibile ed il proprietario del fondo servente non ha l'obbligo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2168 del 31 gennaio 2006
«In tema di servitù prediali, il principio della cosiddetta indivisibilità di cui all'art. 1071 c.c. comporta, nel caso di frazionamento del fondo dominante, la permanenza del diritto su ogni porzione del medesimo, salve le ipotesi di aggravamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1214 del 26 febbraio 1986
«Il titolare di una servitù può agire in giudizio sia per farne accertare l'esistenza ed il contenuto sia per far cessare eventuali impedimenti e turbative, nonché per chiedere la rimessione delle cose in pristino, oltre al risarcimento del danno....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 165 del 5 gennaio 2005
«L'art 1105 c.c. regola esclusivamente il potere di amministrazione della cosa comune nella sua interezza, ma non preclude la locazione di quota ideale di bene comune, che è consentita dalla disposizione di cui all'art. 1103 del c.c., in forza del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2657 del 26 marzo 1997
«In tema di comunione di diritti reali, la disposizione di cui all'ultimo comma dell'art. 1104 c.c. (secondo la quale il cessionario del partecipante è tenuto in solido col cedente a pagare i contributi da questo dovuti e non versati) può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2146 del 27 maggio 1975
«Venuto meno il condominio per l'unificazione in un unico soggetto della proprietà dell'intero edificio, ciò non comporta l'estinzione per confusione del credito di un ex condomino con il debito di un altro ex condomino aventi ad oggetto il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11589 del 13 maggio 2010
«Il recesso del concedente da un contratto di comodato o di precario di beni comuni è atto di amministrazione ordinaria, in quanto è una modalità di indiretto godimento della cosa comune, e, quindi, può essere esercitato anche da un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14759 del 4 giugno 2008
«In tema di comunione, il potere di concorrere nell'amministrazione della cosa comune statuito dal primo comma dell'art. 1105 c.c. può, nei confronti dei terzi, indurre a ritenere che chi agisce per la comunione la rappresenti ma, per vincolare i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4005 del 5 aprile 1995
«Con riguardo ad un procedimento di sfratto per finita locazione relativo ad un immobile in comproprietà, ciascun comproprietario — quale titolare del diritto di concorrere alla gestione ordinaria del bene, con il solo limite del rispetto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10738 del 3 agosto 2001
«L'art. 1110 c.c., escludendo ogni rilievo dell'urgenza o meno dei lavori, stabilisce che il partecipante alla comunione, il quale, in caso di trascuranza degli altri compartecipi o dell'amministratore, abbia sostenuto spese necessarie per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 495 del 13 gennaio 2006
«In tema di condominio, la sentenza che, nel determinare le tabelle millesimali, consideri di proprietà comune un certo bene facente parte dell'edificio condominiale ha efficacia di giudicato implicito — fra le parti che hanno partecipato al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9 del 10 gennaio 1990
«Nel condominio degli edifici la disciplina delle parti comuni, o presuntivamente dichiarate tali dall'art. 1117 c.c., è informata ai principi dell'indivisibilità e della loro inseparabilità, in ragione della loro destinazione al relativo servizio,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 937 del 15 febbraio 1982
«Al fine di stabilire la divisibilità o meno di un'area comune a due fabbricati appartenenti a diversi proprietari e destinata all'accesso ai fabbricati stessi in due porzioni distinte da attribuire in proprietà esclusiva a ciascuna delle parti, il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8292 del 19 giugno 2000
«In tema di oneri condominiali, la funzione ed il fondamento delle spese occorrenti per la conservazione dell'immobile si distinguono dalle esigenze che presiedono alle spese per il godimento dello stesso, come è dato evincere, in via di principio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23345 del 9 settembre 2008
«In tema di condominio, una volta perfezionatosi il trasferimento della proprietà di un'unità immobiliare, l'alienante perde la qualità di condomino e non è più legittimato a partecipare alle assemblee, potendo far valere le proprie ragioni sul...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2489 del 22 aprile 1982
«L'acquirente di appartamento condominiale è tenuto al pagamento delle spese comuni scaturenti da delibera assembleare antecedente all'acquisto (quale deve considerarsi la decisione presa alla unanimità dei condomini, mediante sottoscrizione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5608 del 9 giugno 1994
«La nomina di un nuovo amministratore del condominio di edificio non richiede la previa formale revoca dell'amministratore in carica, atteso che dando luogo ad un rapporto di mandato, comporta, ai sensi dell'art. 1724 c.c., la revoca di quello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5083 del 25 maggio 1994
«La nomina di un nuovo amministratore di condominio in sostituzione del precedente dimissionario per spiegare efficacia nei confronti dei terzi deve avvenire con una deliberazione dell'assemblea nelle forme di cui all'art. 1129 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1697 del 16 marzo 1982
«Al fine dell'art. 1127 c.c., la sopraelevazione di edificio condominiale deve intendersi non nel senso di costruzione oltre l'altezza precedente di questo, ma come costruzione di uno o più nuovi piani (o d'una o più nuove fabbriche) sopra l'ultimo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3933 del 22 settembre 1989
«Nell'ipotesi di distruzione totale di un edificio in condominio, venendo meno, per mancanza dell'oggetto, sia i diritti reali esclusivi sulle singole porzioni immobiliari sia il condominio, residua un regime di comunione pro indiviso tra gli ex...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5449 del 4 giugno 1999
«Il nuovo amministratore di un condominio, se non autorizzato dai partecipanti alla comunione, non ha il potere di approvare incassi e spese condominiali risultanti da prospetti sintetici consegnatigli dal precedente amministratore e pertanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11940 del 8 agosto 2003
«In tema di condominio, la mancata disponibilità della documentazione contabile in sede di approvazione del consuntivo da parte dei condomini comporta la violazione, da parte dell'amministratore, dell'obbligo di rendiconto e la conseguente...»